
Lunedì c’è la mobilitazione nazionale del settore ferroviario. A Milano oggi incrociano le braccia i lavoratori dei musei civici e il 20 (giorno di Inter-Atletico Madrid) i «ghisa».Arriva una raffica di scioperi in Italia. Domani, lunedì 12 febbraio, si inizia con la protesta dei dipendenti di Trenord e Trenitalia che colpirà in maniera particolare i passeggeri lombardi. In particolare, i sindacati Cub Trasporti e Sgb hanno proclamato uno sciopero nazionale dalle 9 alle 17. Per quanto riguarda Trenord, l’agitazione sindacale potrà creare ripercussioni sulla circolazione ferroviaria in Lombardia. Il servizio regionale, suburbano, la lunga percorrenza di Trenord e il servizio aeroportuale potranno subire variazioni o cancellazioni. In caso di cancellazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno istituiti bus senza fermate intermedie verso Malpensa. Le fasce orarie di garanzia non saranno interessate dallo sciopero. Inoltre, arriveranno a fine corsa i treni con partenza prevista da orario ufficiale entro le ore 9 e che abbiano arrivo nella destinazione finale entro le 10. «Maggiori dettagli», fa sapere Trenord, «saranno disponibili sul sito trenord.it o seguendo gli aggiornamenti sulla circolazione dei treni in real-time tramite l’app. Sono ipotizzabili ripercussioni anche a conclusione dello sciopero, pertanto vi invitiamo a prestare attenzione sia gli annunci sonori trasmessi nelle stazioni che alle informazioni in scorrimento sui monitor», evidenzia la compagnia.Problemi analoghi anche per chi viaggia con Trenitalia. «I treni possono subire variazioni o cancellazioni. Non sono previste modifiche alla circolazione per i treni Alta velocità e Intercity. L’agitazione sindacale può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione. Ulteriori informazioni sugli altri canali web del Gruppo Fs, assistenza clienti e biglietterie. Attivo call center 800 89 20 21».Per quanto riguarda l’Atm, la società che gestisce il trasporto pubblico milanese, non ci dovrebbero essere problemi legati a questa protesta, anche se i lavoratori milanesi stanno portando avanti un’altra protesta che andrà avanti fino al 18 febbraio. In dettaglio, il sindacato Al Cobas ha proclamato uno sciopero del lavoro straordinario: da venerdì 9 a domenica 18 febbraio i lavoratori della società di trasporto meneghina potranno astenersi dal lavoro solo durante gli eventuali turni straordinari.A tutto questo di aggiunge uno sciopero per la giornata di oggi dei lavoratori dei musei civici, delle biblioteche e delle sedi culturali del Comune di Milano. Il presidio, in questo caso, è previsto dalle 14.30 alle 17, in via Guglielmo Marconi, vicino al Museo del Novecento, per chiedere che venga riconosciuto loro «il giusto contratto nazionale di riferimento», ossia quello di Federculture. «A distanza di un anno», fa sapere un comunicato della Filcams Cgil di Milano, «i lavoratori e le lavoratrici degli appalti di accoglienza dei musei, delle biblioteche e delle sedi culturali del comune di Milano sono obbligati, ancora una volta, a scendere in piazza».Non meno importante, poi, è la mobilitazione della polizia locale meneghina, i «ghisa», contro la scelta di Palazzo Marino di riorganizzare il corpo e, soprattutto, aumentare le pattuglie in servizio nei turni serali e notturni. Per questo, come ha spiegato Gianmarco Aiello del sindacato Uil-Fpl Milano, «l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici ha scelto di proseguire la lotta con uno sciopero generale di tutti i turni ordinari di lavoro che si terrà il 20 febbraio». Oggi, sul tema, ci sarà una nuova assemblea sindacale, proprio in concomitanza con la partita di calcio Milan-Napoli, che partirà alle 16 e si concluderà alle 24. Il 13 febbraio i sindacati e i rappresentanti delle Rsu incontreranno l’amministrazione comunale e il prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, per trovare una mediazione.
(Guardia di Finanza)
I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, attraverso una capillare attività investigativa nel settore dell’importazione, distribuzione e commercializzazione di prodotti da fumo, hanno sequestrato circa 11 milioni e mezzo tra sigarette elettroniche, cartine e filtri, per un peso complessivo di circa 770 kg che, se immessi sul mercato parallelo, avrebbero fruttato circa 1 milione di euro, sottraendo alle casse dello Stato 120 mila euro derivanti dall’imposta di consumo.
In particolare, i Baschi verdi del Gruppo Pronto Impiego, hanno analizzato i flussi delle importazioni attraverso gli spedizionieri presenti in città, al fine di individuare i principali importatori di prodotti da fumo e la successiva distribuzione ai canali di vendita, che, dal 2020, è prerogativa esclusiva dei tabaccai per i quali è previsto il versamento all’erario di un’imposta di consumo.
Dall’esame delle importazioni della merce nel capoluogo siciliano, i finanzieri hanno scoperto come, oltre ai canali ufficiali che vedevano quali clienti le rivendite di tabacchi regolarmente autorizzate da licenza rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ci fosse un vero e proprio mercato parallelo gestito da società riconducibili a soggetti extracomunitari.
Infatti, è emerso come un unico grande importatore di tali prodotti, con sede a Partinico, rifornisse numerosi negozi di oggettistica e articoli per la casa privi di licenza di vendita. I finanzieri, quindi, seguendo le consegne effettuate dall’importatore, hanno scoperto ben 11 esercizi commerciali che vendevano abitualmente sigarette elettroniche, cartine e filtri senza alcuna licenza e in totale evasione di imposta sui consumi.
Durante l’accesso presso la sede e i magazzini sia dell’importatore che di tutti i negozi individuati in pieno centro a Palermo, i militari hanno individuato la presenza di poche scatole esposte per la vendita, in alcuni casi anche occultate sotto i banconi, mentre il grosso dei prodotti veniva conservato, opportunamente nascosto, in magazzini secondari nelle vicinanze dei negozi.
Pertanto, oltre al sequestro della merce, i titolari dei 12 esercizi commerciali sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e le attività sono state segnalate all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per le sanzioni accessorie previste, tra le quali la chiusura dell’esercizio commerciale.
La vendita attraverso canali non controllati e non autorizzati da regolare licenza espone peraltro a possibili pericoli per la salute gli utilizzatori finali, quasi esclusivamente minorenni, che comprano i prodotti a prezzi più bassi ma senza avere alcuna garanzia sulla qualità degli stessi.
L’operazione segna un importante colpo a questa nuova forma di contrabbando che, al passo con i tempi, pare abbia sostituito le vecchie “bionde” con i nuovi prodotti da fumo.
Le ipotesi investigative delineate sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza delle persone sottoposte a indagini e la responsabilità degli indagati dovrà essere definitivamente accertata nel corso del procedimento e solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
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Toni Capuozzo (Ansa)
Il giornalista: «Il tycoon ragiona fuori dalle ideologie. Dopo Gaza è più forte e ora in Ucraina adotta lo stesso metodo. Il summit in Ungheria è uno schiaffo alla Ue».
Ansa
Israele risponde con un raid a un attacco subito vicino a Rafah. Hamas: «Non siamo stati noi». L’ipotesi di milizie fuori controllo. Washington invita Netanyahu a reagire «in modo proporzionato». Vance, Witkoff e Kushner presto di nuovo a Gerusalemme.
Il premier dalla National Italian American Foundation di Washington: «Il Columbus Day non si cancella, e' qui per restare».
«Ci sono forze che cercano di dividerci, di ridefinire la nostra storia e di distruggere le nostre tradizioni condivise. La chiamano la cultura woke». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un video messaggio al gala 50esimo anniversario della National Italian American Foundation a Washington. "È un tentativo di cancellare la storia fondamentale degli italoamericani e di negare il loro posto speciale in questa nazione. Non glielo permetteremo. Il Columbus Day è qui per restare», ha aggiunto il presidente del Consiglio ringraziando Donald Trump per aver ripristinato quest'anno la celebrazione.
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