
L'attivista baby, applaudita all'Europarlamento, arriva in Italia accolta dai politici come un capo di Stato. Baciamano da Francesco, convegno con la Casellati: tutti a contendersi una ragazzina manovrata dall'alto.Dall'effetto serra all'effetto Greta è un attimo. Greta nel senso di Thunberg, la sedicenne svedese paladina della lotta all'inquinamento che oggi arriverà trionfalmente in Italia per spiegare quel che tutti i politici di buon senso dovrebbero già sapere (e praticare) sulla difesa del pianeta. Considerato però l'entusiasmo con cui è accolta in ogni dove, verrebbe da sospettare che molti di loro sono fermi alla rivoluzione industriale del carbon fossile o giù di lì.L'agenda della ragazzina è da impegnata leader internazionale. Stamattina, dopo l'udienza generale, la piccola attivista sarà al «baciamano» con Papa Francesco, autore della enciclica «verde» Laudato si' e quindi conoscitore di quel minimo sindacale che la circostanza richiede. Emozionata lei? Per carità, possono sciogliersi i ghiacciai, ma non la sua aria annoiata e imbronciata. «Non so ancora cosa dirò, ma immagino che gli parlerò del clima», ha anticipato Greta alle centinaia di giornalisti che ne registrano ogni movimento delle treccine. Chissà quanto tempo le dedicherà il Santo Padre che pure dovrebbe destreggiarsi tra un paio di vicende non proprio di secondo piano come la guerra civile in Libia, l'incendio che ha quasi distrutto Notre Dame de Paris, uno dei simboli della cristianità nel mondo, e le incombenze che, da vicario di Cristo, dovrebbe affrontare in Vaticano in vista della resurrezione di Nostro Signore.Domani, invece, Greta attraverserà l'altra sponda del Tevere per raggiungere Palazzo Madama, dove sarà ricevuta dalla seconda carica dello Stato. La presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, infatti, non si è lasciata sfuggire l'occasione per invitarla a un convegno sul tema dell'ambiente e del dissesto idrogeologico. Tema, quest'ultimo, che magari sarebbe stato affrontato con un po' più di competenza da un ingegnere idraulico o da un geologo, comunque da un esperto, considerate le tragedie che hanno colpito il nostro Paese, ma vuoi mettere poi la photo opportunity col personaggio più in vista del momento (che non è la Casellati, ma Greta)?Ancora ventiquattr'ore e la Thunberg sfilerà in testa alla marcia, nel giorno del Venerdì Santo, dei ragazzi e delle ragazze di #Fridaysforfuture che si concluderà in Piazza del Popolo. Per l'occasione, il palco da cui parlerà la giovanissima svedese sarà a pedali, alimentato dall'elettricità prodotta da 128 biciclette agganciate a uno speciale cavalletto collegato a una dinamo (macchina elettrica che trasforma un lavoro meccanico in energia elettrica, spiegano sapientemente gli organizzatori). Ma per allestire l'evento c'è bisogno di fondi e così #Fridaysforfuture ha lanciato una raccolta sulla piattaforma Gofundme, dove è possibile donare fino alla stessa giornata di venerdì.Povera Greta, trasformata in una macchina da propaganda che, proprio sul fundraising, ha rischiato di scivolare all'inizio della sua carriera di ambientalista. Quando venne reclutata e sfruttata come brand pubblicitario per un maxi finanziamento da 1,5 milioni di euro, ad opera della start-up We don't have time. Di cui era promotore e anima proprio lo scopritore di Greta, l'imprenditore Ingmar Rentzhog.We don't have time, non abbiamo più tempo. Lo slogan che, ancora ieri, la giovane ha recitato nel corso della sua visita al Parlamento europeo, dov'è stata accolta da un lungo e sentito applauso. «Mi aspetto che i politici agiscano ora perché non c'è molto tempo, abbiamo una finestra che non sarà aperta a lungo per fare qualcosa», ha detto lei dopo l'incontro con il presidente dell'assemblea Ue, Antonio Tajani. «Ai giovani», ha aggiunto, «dico che dovete continuare perché state facendo un grande lavoro. Hanno fatto la storia e dovrebbero esserne orgogliosi». E ancora, con un gancio all'attualità: «Il mondo ha assistito con orrore ed enorme dolore all'incendio di Notre Dame ma questa sarà ricostruita. Spero che le nostre fondamenta siano ancora più solide, ma temo non lo siano. La nostra casa sta crollando (semicitazione del suo libro «La nostra casa è in fiamme», che andrà pure promosso,ndr) e il tempo stringe», ha aggiunto, «e niente sta succedendo. Bisogna pensare come se dovessimo costruire una cattedrale, vi prego di non fallire». E Tajani che cosa pensa di questa corsa alla pubblicità ecologista voluta dal mainstream mondiale? Ha ragionato come dovrebbe ragionare uno statista che non insegue i like su Facebook? Macché. «Greta è una ragazza in gamba che ha smosso milioni di persone con la sua azione, deve essere aiutata a combattere le sue battaglie», si è affrettato a dichiarare davanti a microfoni e taccuini lui. Di clima, ha aggiunto, «se ne parla per fare propaganda, ma poi bisogna agire concretamente: il Parlamento europeo ha fatto molto e credo che anche durante la campagna elettorale si debba affrontare questo tema». A Greta, ha concluso il capo degli eurodeputati, «ho raccontato quello che il Parlamento sta facendo, le norme che abbiamo approvato, ultima quella sulla plastica monouso, e come attraverso il sistema satellitare combattiamo il cambiamento climatico. Abbiamo parlato di quello che si può fare insieme. Deve conservare sempre i valori nei quali crede, le ho parlato come un padre o come un nonno». Paradossi di fine impero. Nel tempio della tecnocrazia e del culto della competenza, tutti a contendersi l'attenzione di una ragazzina che non ha ancora nemmeno l'età per fare l'Erasmus.
Nel riquadro in alto l'immagine dei postumi dell’aggressione subìta da Stephanie A. Nel riquadro in basso un frame del video postato su X del gambiano di 26 anni che l'ha aggredita (iStock)
L’aggressore è un gambiano con una lunga fila di precedenti, però si era visto accordare la protezione speciale per restare in Italia. I clandestini sono 50 volte più pericolosi, ma sinistra e magistrati legano le mani agli agenti.
Vittime sacrificali di criminali senza pietà o effetti collaterali della «inevitabile» migrazione di massa? In questo caso il grande abbraccio che tanto intenerisce la Cei si concretizza con un pugno, una bottigliata, un tentativo di strangolamento, qualche calcione mentre era a terra, sputi, insulti. «Mi diceva che mi avrebbe ammazzata», scrive sui social Stephanie A., modella di origini brasiliane, aggredita lunedì sera nello scompartimento di un treno regionale Trenord della linea Ponte San Pietro-Milano Garibaldi, nella zona di Arcore. La giovane ha postato gli scatti dei colpi subìti ma anche alcune foto che ritraggono l’aggressore, fondamentali per identificarlo. Il suo appello non è caduto nel vuoto.
Per la sinistra, il crimine aumenta a causa dei tagli alle forze dell’ordine. Il governo ha assunto uomini, però polizia e carabinieri hanno le mani legate. Mentre le toghe usano i guanti di velluto con facinorosi e stranieri.
Ogni giorno ha la sua rapina e la sua aggressione. La maggior parte delle quali fatte da clandestini. L’ultima è quella compiuta da uno straniero su un treno lombardo ai danni di una modella. Ma nonostante l’evidenza dei fatti c’è ancora chi si arrampica sugli specchi per negare la realtà. Non sono bastati gli ultimi dati del ministero dell’Interno, che mostrano un aumento dei reati commessi da immigrati quasi sempre senza permesso di soggiorno o addirittura con in tasca un foglio di espulsione dal Paese.
Ansa
Utile oltre le stime a 1,37 miliardi nei primi nove mesi del 2025. Lovaglio: «Delisting per Piazzetta Cuccia? Presto per parlarne».
Massimo Doris (Imagoeconomica)
Secondo la sinistra, Tajani sarebbe contrario alla tassa sulle banche perché Fininvest detiene il 30% del capitale della società. Ma Doris attacca: «Le critiche? Ridicole». Intanto l’utile netto cresce dell’8% nei primi nove mesi, si va verso un 2025 da record.
Nessun cortocircuito tra Forza Italia e Banca Mediolanum a proposito della tassa sugli extraprofitti. Massimo Doris, amministratore delegato del gruppo, coglie l’occasione dei conti al 30 settembre per fare chiarezza. «Le critiche sono ridicole», dice, parlando più ai mercati che alla politica. Seguendo l’esempio del padre Ennio si tiene lontano dal teatrino romano. Spiega: «L’anno scorso abbiamo pagato circa 740 milioni di dividendi complessivi, e Fininvest ha portato a casa quasi 240 milioni. Forza Italia terrebbe in piedi la polemica solo per evitare che la famiglia Berlusconi incassi qualche milione in meno? Ho qualche dubbio».





