Tanti gli eventi annullati in tutta Italia da Perugia ad Ancona, da Bologna a Pordenone. Rimangono invece ruote panoramiche e piste di ghiaccio, che sembrano ormai aver soppiantato qualunque altro tipo di divertimento. Vi proponiamo un breve itinerario che attraversa Emilia Romagna, Marche e Toscana, alla scoperta di posti come Urbania, Monte Amiata e Zola Predosa.
Tanti gli eventi annullati in tutta Italia da Perugia ad Ancona, da Bologna a Pordenone. Rimangono invece ruote panoramiche e piste di ghiaccio, che sembrano ormai aver soppiantato qualunque altro tipo di divertimento. Vi proponiamo un breve itinerario che attraversa Emilia Romagna, Marche e Toscana, alla scoperta di posti come Urbania, Monte Amiata e Zola Predosa.Dove andare per l’Epifania? Quali gli itinerari tra le città che vantano le tradizioni più sentite?Prima di festeggiare qualcosa è bene fare la sua conoscenza. Tutti sanno che il 6 gennaio si celebra il giorno in cui i Re Magi raggiunsero la capanna dove si trovava Gesù Bambino: oro, incenso e mirra i doni che gli portarono. Un’immagine tra le più romantiche della cristianità: la metafora del lungo viaggio e della stella cometa come luce da seguire per raggiungere la Luce per antonomasia resiste da più di 2000 anni.Ma cosa c’entra la Befana? Intanto il nome, come si può intuire, è la derivazione involgarita di Epifania. Il resto è da ricercare in un mix di tradizioni pagane e calendario romano. Prima della nascita di Cristo, in tutta Italia si dava luogo a riti propiziatori, in favore di un buon raccolto, per chiudere l’anno vecchio e aprire il nuovo. I Romani fecero propri questi riti, modificandoli.Secondo il calendario romano, dodici notti dopo il solstizio d’inverno la natura moriva e rinasceva. I nostri antenati pensavano che, proprio durante la dodicesima notte, delle donne volassero sui campi per inaugurarne la fertilità. Da qui la figura della Befana, poi evoluta nella signora che tutti conosciamo.Incredibile come tutto sia collegato a tutto: in un precedente articolo abbiamo raccontato la storia del vischio. Ed è a questa pianta che la figura della Befana, così com’è rappresentata oggi, è legata. In alcune parti del Centro e del Nord Europa è infatti assimilata a Frigg, madre del dio Baldur e moglie di Odino. Vecchia come vecchio è l’inverno. La scopa è invece simbolo di pulizia, non solo dell’anima, ma di ciò che ormai è vetusto.La Befana è una figura ormai radicata nella tradizione italiana, benché attinga simboli anche da altre culture, ed è in parte slegata dall’Epifania e dalla religione, anche se un racconto popolare tenta di integrarla: secondo questo racconto, i Re Magi, durante il loro cammino, incontrarono una signora anziana per chiederle indicazioni e, successivamente, le chiesero di andare con loro presso la capanna di Gesù. La “befana” si rifiutò e il suo modo di sdebitarsi, da allora, divenne quella di vagare di casa in casa per portare doni o carbone ai bambini.La Befana, quindi, è una figura un po’ controcorrente: non è giovane né bella, è malvestita, beve (si suole lasciarle del vino sul tavolo) e fa paura a causa del suo aspetto e della sua capacità di distinguere i bambini buoni dai cattivi. Eppure è una figura bonaria, lontana da quella delle streghe di pagana memoria. In Italia questa giornata è festeggiata nei modi più diversi: per esempio, se a Venezia lo si fa con una regata in costume, Napoli le dedica una sfilata sul Lungomare Caracciolo e un’entrata scenografica in Piazza del Plebiscito.Con le restrizioni in atto, però, anche la tradizione cambia. Tanti gli eventi annullati in tutta Italia (da Perugia ad Ancona, da Bologna a Pordenone) è una vera e propria moria. Rimangono invece ruote panoramiche e piste di ghiaccio, che sembrano ormai aver soppiantato qualunque altro tipo di divertimento. Per non abbatterci troppo, vediamo allora cosa sopravviverà di queste usanze durante il prossimo 6 gennaio e cerchiamo con il lanternino qualche luogo in cui poter festeggiare una ricorrenza che coincide, tutto sommato, con il bisogno di accogliere il nuovo e la speranza di lasciarsi il vecchio alle spalle. UrbaniaUna delle cittadine dove l’Epifania è più sentita è Urbania (PU). Fortunatamente il Comune marchigiano non ha annullato la Festa Nazionale della Befana (almeno così pare, per il momento). che si tiene ogni anno dal 4 al 6 gennaio.Ovviamente la festa è in fase di riorganizzazione per via delle nuove normative in vigore, ma nel frattempo è possibile inviare una fotografia scattata durante una delle scorse edizioni, entro il 30 dicembre, a concorsobefana@gmail.com: le migliori verranno esposte nella mostra fotografica in programma proprio per le date della festa.La Festa Nazionale della Befana, infatti, può vantare diversi aficionados, che tornano di anno in anno per via dell’atmosfera gioiosa che si respira. La fiera che si svolge contestualmente a queste giornate è stata però annullata, ma basta collegarsi alla pagina Facebook per essere informati delle novità in arrivo. Befana o no, comunque, Urbania val bene una visita: se non ci saranno calze ad accogliervi, lo faranno il Palazzo Ducale, il parco del Barco Ducale, il Cimitero delle Mummie (che ospita 18 mummie perfettamente conservate) e un centro storico di intatta bellezza, circondato dal fiume Metauro.Ci si può anche sbizzarrire tra botteghe di e angoli decorati da maioliche, per cui Urbania è tanto famosa da essere stata citata da D’Annunzio.Dormire a UrbaniaB&b Pippinella, Via Metauro, 12: a 5 minuti a piedi dal centro storico;Boutique Hotel Bramante & SPA, Via Roma, 92: perfetto per chi ama gli hotel dotati di centri benessere.Mangiare a Urbania e dintorniEl Pignatin, Via Giuseppe Garibaldi, 10: ottime la pizza e la pasta e fagioli;Ristorante Pizzeria “Al solito posto”, Località Santa Maria del Piano Tomba, n 34: ottima la pizza;Underground da Sabry, Via Angelo Gigli, 3: cibo di qualità e location interessante.Monte AmiataUn altro luogo dove trascorrere il weekend è il Monte Amiata, in Toscana, dove si svolgono le cosiddette Befanate: a travestirsi da dolci e spaventose vecchine non sono solo le donne, ma anche gli uomini.I “Befani” vanno in giro di casa in casa, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a fare la questua: gli abitanti si divertono a dare loro dolci e piccoli doni. Il giorno dell’Epifania, invece, intonano canti per gli abitanti e i visitatori. È possibile assistere a questa tradizione popolare in molti comuni delle province di Arezzo, Grosseto e Siena, come Santa Fiora e Piancastagnaio.Dormire sull’AmiataAgriturismo Le Piane, Case Sparse le Piane 1, Castiglione dʼOrcia: un bel casale in posizione strategica;Affittacamere Albafiorita, 8 Via delle Querciole, Castiglione dʼOrcia: ottima posizione e relax assicurato.Mangiare sull’AmiataRifugio Vetta Ristorante, Località Pianello, Abbadia San Salvatore: sulla vetta del Monte Amiata, offre piatti tipici come il vitello con funghi porcini locali;Ristorante Le Macinaie, Loc, Castel del piano GR: consigliatissima la zuppa di funghi;Ristorante Il Cantinone, Via Asmara, 14, Abbadia San Salvatore: consigliati i salumi e le tagliatelle ai porcini.Zola Predosa (BO)A Zola Predosa (BO) sono state annullate tutte le manifestazioni dell’Epifania, ma il 6 gennaio ci sarà comunque una Befana che consegnerà le calze ai bambini.Un’occasione per visitare un bel borgo a pochi chilometri dal capoluogo di regione. Molte le ville storiche che vi si trovano, tra le quali spicca il barocco Palazzo Albergati, che vide il passaggio di personaggi del calibro di Giacomo Casanova e Vittorio Alfieri.Da visitare anche l’Abbazia dei santi Nicolò e sant’Agata e il Museo d’Arte Contemporanea Ca’ La Ghironda, dove ammirare opere che spaziano dal ‘500 ai giorni nostri.Dormire a Zola PredosaAmati’ Design Hotel, Via Rigosa 14: hotel moderno ed elegante;Admiral Park Hotel, Via Fontanella 3: un 4 stelle immerso nel verde e con un buon ristorante.Mangiare a Zola PredosaOsteria Del Pignotto Enoteca Zola Predosa, Via Roma, 1: piatti della tradizione, come i tortellini in brodo di cappone, in un ambiente accogliente;Tratto Pizza La Curiosa, Via Risorgimento, 206: piatti della tradizione e pizza napoletana;Ristorante Titì, Via Gesso, 133/A: piatti della tradizione, ma rivisitati, come le tagliatelle verdi all'ortica con ragù.Emilia Romagne, Marche e Toscana: in queste tre regioni resiste qualcosa dei festeggiamenti dedicati all’Epifania. Le nuove norme, infatti, hanno cancellato quasi del tutto le tradizioni legate alle Festività natalizie. Rimane qualche sparuto evento, in attesa di tempi migliori.Ma Urbania, il Monte Amiata e Zola Predosa valgono bene una visita per 1000 e 1 motivo: molte le architetture, i musei e le zone d’interesse, dove trascorrere ore, se non giorni lieti.Allora facciamo un piccolo viaggio per incontrare la Befana, sperando che ci porti doni e non carbone.
Fabio De Pasquale (Ansa)
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