2024-06-25
Toti riunisce la giunta ai domiciliari
Al vertice, autorizzato dal gip, il presidente della Liguria ad interim e due assessori: «Siamo qui in rappresentanza di tutti». Il governatore esclude ancora le dimissioni.La giunta regionale della Liguria va avanti, pur priva almeno per il momento del suo leader, il presidente Giovanni Toti, agli arresti domiciliari dallo scorso 7 maggio. Ieri si è svolto il primo incontro, autorizzato dal Gip Paola Faggioni con il parere favorevole dei pubblici ministeri, tra Toti e alcuni protagonisti del suo esecutivo. Intorno alle 11 hanno varcato i cancelli di casa Toti, ad Ameglia, il presidente ad interim facente funzioni della Regione Alessandro Piana, l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone e l’assessore alla Formazione e Urbanistica Marco Scajola, accompagnati dal legale del governatore sospeso, Stefano Savi. Toti e i suoi assessori hanno discusso di alcuni temi amministrativi. Intorno alle 14 la riunione si è conclusa, e assessori e avvocato hanno risposto alle domande dei cronisti: «Siamo determinati a proseguire la nostra azione», ha detto Piana, «il presidente è lucido e determinato e ci ha incoraggiato a continuare l’azione politica. Confidiamo, nel pieno rispetto delle parti, che si faccia chiarezza il prima possibile. Il presidente Toti è il primo a volerlo, perché possa tornare al governo della Regione Liguria».«La linea politica si basa sul ribadire i risultati ottenuti», ha sottolineato da parte sua Giampedrone. «Non arretriamo di un millimetro sulla nostra azione amministrativa, nella speranza che il Riesame o la Cassazione possa riportare il presidente nel suo ruolo naturale. Oggi eravamo in tre ma abbiamo rappresentato l’intera giunta. Rivendichiamo con grande forza la possibilità e il diritto garantito dalla Costituzione che il presidente possa tornare al suo posto. La scadenza del nostro mandato è a settembre del 2025 e lo, diciamo chiaramente, non c’è altra prospettiva. Non si discute minimamente l’agibilità politica del presidente». «È stato un piacere rivedere Giovanni dopo tutto questo tempo», ha argomentato Scajola, «è amareggiato per la situazione che sta vivendo, ma rimane combattivo e convinto del suo ottimo operato nell’interesse dei liguri e della Liguria. Non abbiamo parlato di dimissioni, ma di proseguimento dell’azione secondo il mandato che ci è stato dato dai cittadini nel 2020. Ci auguriamo che la magistratura possa svolgere il proprio compito il prima possibile. Giovanni ha il diritto ma anche il dovere di governare».A quanto apprende La Verità da fonti presenti alla riunione, Toti è apparso tonico, determinato. Consapevole di aver agito sempre nel rispetto della legge, ovviamente amareggiato per essere costretto a stare lontano dalla sua missione politica, Toti non ha alcuna intenzione di mollare, di dimissioni non si è proprio parlato. Si attende il Riesame, che dovrebbe esprimersi entro la prima metà di luglio, e poi, in caso di esito negativo, la Cassazione, per ulteriore valutazioni. «Giovanni Toti», ha scritto in una nota l’avvocato Savi, «si è detto fiducioso che il percorso giudiziario farà chiarezza degli eventi oggetto dell’inchiesta e che il prossimo giudizio del Riesame terrà conto del necessario equilibrio tra le ragioni di una inchiesta e quella del governo, soprattutto in una fase così delicata della vita politica del Paese. La decisione infatti di non rassegnare le dimissioni e consentire il prosieguo della legislatura, non deve essere interpretato come conflitto tra le esigenze di inchiesta e la politica, ma come rispetto di quest’ultima, che siamo certi, sta a cuore anche alla magistratura. In assenza di concrete esigenze cautelari infatti sarà comune interesse restituire alla politica lo spazio indispensabile ad aprire un dibattito sul futuro, con pari dignità istituzionale rispetto alle necessità di giustizia».
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Fabrizio Pregliasco (Imagoeconomica)