2024-05-16
Ecco come Toti vuole rispondere alle accuse
La linea difensiva del presidente ligure punterà sulla buona fede degli aiuti a tutti gli imprenditori, non solo i finanziatori, senza tornaconti personali. Spinelli attacca: «Il governatore mi pressava, specie sotto elezioni». Ancora da fissare l’interrogatorio. «Vediamo che succede la prossima settimana»: così una fonte autorevolissima del centrodestra risponde alla Verità, che chiede notizie sulle eventuali dimissioni di Giovanni Toti, mentre la Regione Liguria continua la sua operatività amministrativa con la reggenza di Alessandro Piana della Lega, il vice di Toti, che ne ha assunto le funzioni. La prossima settimana Toti potrebbe essere ascoltato dai magistrati e in quella sede chiedere la revoca degli arresti domiciliari. In caso di diniego, Toti farà ricorso al Riesame: «Prima di ogni altra cosa», dice il suo avvocato, Stefano Savi, che anche ieri è stato in Procura a Genova, «attendiamo l’interrogatorio. Per ora niente riesame. Toti ha l’esigenza di farsi sentire». Dal punto di vista politico il nodo è intricato: Toti non può decidere da solo se dimettersi o meno, ha la necessità di confrontarsi con i vertici del centrodestra e per farlo deve necessariamente essere prima rimesso in libertà. Toti, quando sarà interrogato, presenterà anche una memoria, dirà che ha sempre cercato di aiutare tutti gli imprenditori, non solo chi lo finanziava, e che non ha mai ricevuto un solo euro per sé. Sulle intercettazioni, Toti spiegherà ai magistrati che rispecchiano il suo modo di operare, molto pratico e concreto, operativo, magari un po’ fuori dai canoni delle liturgie politiche. Detto ciò, il commento che tutti aspettavano, quello del premier Giorgia Meloni, è arrivato dal palco de «Il Giorno della Verità»: «Toti ha detto che avrebbe letto le carte e avrebbe dato la sua versione dei fatti», ha detto la Meloni rispondendo a una domanda del direttore Maurizio Belpietro, «credo che il minimo sindacale di rispetto per un uomo che obiettivamente governa molto bene la Regione sia attendere le sue parole». Attendista anche il leader di Forza Italia, Antonio Tajani: «Bisogna vedere cosa accade», sottolinea Tajani, «vedere cosa fa il tribunale del Riesame. Noi siamo garantisti, non basta un’accusa per condannare una persona. L’attività amministrativa continua ad andare avanti, non bisogna bloccare le opere, quindi vedremo che cosa accadrà. Sarà una sua scelta decidere cosa fare, la Regione va avanti, non è ferma». Come dicevamo, quindi, la politica segue i tempi della giustizia. Tempi che il leader della Lega, Matteo Salvini, auspica essere brevi: «Genova e la Liguria», argomenta Salvini a Tgcom 24, «hanno vissuto un rinascimento economico e infrastrutturale, dal dramma del crollo del ponte Morandi Genova la superba si è rialzata, spero che le indagini non blocchino questo rinascimento. Spero che il governatore sia ascoltato il prima possibile, nelle prossime ore e giorni, non tra 15 o 20 giorni». Tra meno di un mese ci sono le Europee, ed è evidente che andare alle urne con la Liguria in questa situazione non fa piacere al centrodestra. A proposito dell’inchiesta, l’imprenditore Aldo Spinelli, a sua volta ai domiciliari, accusato di corruzione, ha risposto alle domande del Gip Paola Faggioni: «Toti mi pressava», avrebbe detto Spinelli,» mi telefonava in continuazione soprattutto quando si avvicinavano le elezioni, chiedeva aiuto ma si prendeva impegni che sapeva di non poter mantenere. Ogni volta che c’era un’elezione tutti mi cercavano per chiedermi soldi, anche Toti lo ha fatto puntualmente. Vorrei precisare che, se controllate, quasi tutte le telefonate sono da lui a me, non viceversa. Diciamo che era molto presente e non mancava di contattarmi. Nella sua posizione privilegiata prendeva impegni che sapeva bene di non mantenere». L’opposizione spinge per le dimissioni: «Noi lo abbiamo detto sin dall’inizio», sottolinea a Repubblica la segretaria del Pd, Elly Schlein, «alla luce della gravità del quadro che sta emergendo, le dimissioni di Giovanni Toti sono necessarie e opportune. Al di là delle responsabilità penali, che sarà la magistratura ad accertare, la Liguria non può rimanere appesa, ostaggio di un’incertezza amministrativa che fa male ai cittadini, paralizza gli investimenti, impedisce di prendere decisioni cruciali su sanità e appalti del Pnrr, solo per citarne alcune. Quel che sta uscendo racconta anni di malgoverno e malasanità», aggiunge la Schlein, «una intollerabile commistione fra politica, affari e mafie. Perciò Toti non può restare un minuto di più». Si ribella alla logica del «così fan tutti» di Spinelli il M5s: «Aldo Spinelli», sostiene il senatore pentastellato genovese Luca Pirondini, «ha detto agli inquirenti che lui ha pagato tutti. No, lo correggiamo: avrà sicuramente pagato molti ma non tutti, perché il M5s non prende quei finanziamenti, non partecipa a quel sistema di potere e non è mai salito sulla sua barca. D’altronde era lui stesso nel 2022 a dire che auspicava la nascita di un nuovo governo facendo fuori il M5S e con tutti gli altri partiti dentro». Il M5s chiede anche lo scioglimento del Consiglio regionale.
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