2025-07-25
Torna la guerra nel Triangolo di Smeraldo: già 15 morti nei nuovi scontri tra Thailandia e Cambogia
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Un convoglio militare thailandese attraversa la provincia di Surin, in Thailandia, durante l'escalation della disputa tra Thailandia e Cambogia (Getty Images)
Il controllo del tempio di Preah Vihear riaccende la tensione tra Thailandia e Cambogia. Dopo nuovi scontri a fuoco, si contano almeno 15 morti e 140.000 sfollati. I due eserciti si accusano a vicenda. Allarme di Cina, Ue e Onu.
Il controllo del tempio di Preah Vihear riaccende la tensione tra Thailandia e Cambogia. Dopo nuovi scontri a fuoco, si contano almeno 15 morti e 140.000 sfollati. I due eserciti si accusano a vicenda. Allarme di Cina, Ue e Onu.Una vecchia disputa territoriale per un tempio e un’area boschiva, poeticamente soprannominata Triangolo di Smeraldo, ha provocato nuovi scontri fra Thailandia e Cambogia e questa volta il bilancio arriva a 15 morti, 14 sarebbero civili thailandesi, compreso un bambino ed uno un militare dell’esercito di Bangkok, ma mancano le cifre cambogiane.Questa zona ricca di foreste è molto remota e ancor più povera, ma il controllo del tempio di Preah Vihear è diventata una questione di orgoglio nazionale. A maggio si è ricominciato a sparare dopo il ritorno alla calma e dopo i violenti combattimenti del 2009 e del 2011. Sia l’esercito cambogiano che quello thailandese presidiano in forze questa zona di confine fra le due nazioni, che si accusano reciprocamente di aver dato inizio alle ostilità. L’esercito della Cambogia ha utilizzato l’artiglieria pesante colpendo ripetutamente alcuni villaggi nella confinante Thailandia e ci sono alcuni video che mostrano la popolazione civile che scappa alla ricerca di un rifugio. Stando ai dati del ministero della Sanità ci sarebbero anche 25 civili feriti e almeno 7 soldati dell’esercito reale. Il raggio d’azione delle forze cambogiane avrebbe superato i 20 chilometri dall’area contesa e Bangkok ha chiuso il confine, dicendosi pronto a rispondere. L’aviazione della Thailandia, l’unico dei due paesi a disporre di una forza aerea, ha iniziato a sorvolare la zona ed avrebbe già distrutto diverse infrastrutture militari da cui sarebbero partiti gli attacchi sulla popolazione civile. Entrambi i governi stanno continuando a minacciarsi, ma al momento non si ha notizia sul numero di vittime della battaglia in Cambogia.Il primo ministro cambogiano Hun Manet ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di convocare una «riunione urgente», dichiarandosi vittima di aggressione.Questo fazzoletto di terra che ha causato i nuovi scontri, che a maggio avevano provocato la morte di un soldato cambogiano, è stato assegnato nel 1962 alla Cambogia da una sentenza della Corte internazionale di giustizia dell’Aja, peraltro ribadita nel 2013 in seguito all’ultimo breve, ma sanguinoso conflitto del 2011. A maggio tutto sembrava essere stato risolto grazie ad una telefonata fra la premier thailandese Paetongtarn Shinawatra e lo storico leader cambogiano Hun Sen, pensionato ma ancora molto potente. Questo colloquio aveva scatenato le ire dei generali thailandesi, molto influenti nell’ex Siam, perché la premier di Bangkok si era rivolta d Hun Sen con il titolo rispettoso ed onorifico di «zio».La tempesta di critiche aveva portato alla destituzione del Primo ministro thailandese il primo luglio, creando un governo provvisorio. Il nuovo conflitto potrebbe aumentare il peso dei militari nel paese asiatico, che per bocca del ministro della Difesa hanno pesantemente minacciato il vicino cambogiano. Nel comunicato la Thailandia ha denunciato l’attacco di Phnom Penh considerandolo come un crimine di guerra di cui pagare le conseguenze. Il ministero degli Interni ha inoltre dichiarato che l’esercito cambogiano ha bersagliato con una serie di scariche di artiglieria una base militare di Bangkok, prendendo poi di mira un supermercato ed un ospedale causando diverse vittime civili. La tensione al confine rimane altissima e la Cina, storico mentore di Phnom Penh, ma ultimamente molto vicina anche alla Thailandia si è detta molto preoccupata per l’escalation, proponendosi come possibile mediatore. Anche l’Unione Europea si è detta allarmata dallo scontro e ha chiesto un’immediata de-escalation. Il fattore scatenante del nuovo conflitto sembra essere l’esplosione di una mina anti-uomo piazzata dai cambogiani in territorio thailandese. Quest’ordigno esplodendo avrebbe ferito cinque soldati di Bangkok e avrebbe portato all’immediata espulsione dei diplomatici cambogiani dalla Thailandia. Circa 140.000 persone sono scappate dai sei villaggi disseminati sul confine ed il nuovo governo thailandese ha consigliato di allontanarsi per almeno 50 chilometri, facendo presagire una nuova offensiva sull’area contesa ed un concreto rischio di guerra.Nella tragedia si inserisce anche la farsa e sui sociale è apparso proprio il vecchio politico Hun Sen in riunione con il ministro delle Difesa ed alcuni generali che hanno postato le mappe militari degli spostamenti delle truppe cambogiane, post subito rimosso, ma aiuto insperato alle forze armate di Bangkok.