Si è svolta a Uboldo, in provincia di Varese, la finale del campionato nazionale del circuito Excellence Beretta di tiro dinamico. Edoardo Buticchi, fondatore dell'Associazione sportiva tiro a segno Uboldo: «Sport è la nostra parola d'ordine. Siamo associati al Coni e seguiamo tutte le regole di sicurezza visto che usiamo un'arma come strumento».
Si è svolta a Uboldo, in provincia di Varese, la finale del campionato nazionale del circuito Excellence Beretta di tiro dinamico. Edoardo Buticchi, fondatore dell'Associazione sportiva tiro a segno Uboldo: «Sport è la nostra parola d'ordine. Siamo associati al Coni e seguiamo tutte le regole di sicurezza visto che usiamo un'arma come strumento».Uno sport come tanti altri ma che viene concepito come tale con troppa difficoltà e diffidenza dal mondo esterno. A far da padrona spesso è l'equazione arma uguale distruzione e pericolo, e invece tutto ciò che ruota attorno al mondo del tiro sportivo è mosso esclusivamente dalla passione. Una passione che coinvolge migliaia di tiratori in Italia e che condensa un mix di abilità per niente scontate: precisione, equilibrio, velocità, dinamismo.Per accorgersene è necessario assistere da vicino a una gara di tiro sportivo. Noi lo abbiamo fatto a Uboldo, in provincia di Varese, dove nel weekend tra sabato 25 e domenica 26 settembre, presso il campo dell'Associazione Uboldo shooting si è svolta la tappa finale del campionato nazionale del circuito excellence Beretta di tiro dinamico. Una competizione organizzata dall'azienda di Gardone Val Trompia in collaborazione con i migliori campi da tiro di tutta Italia e con il patrocinio del Csen, il Centro sportivo nazionale. Si tratta del primo circuito nazionale dedicato agli appassionati del tiro dinamico con l'arma corta, come ci ha spiegato Irene Ferlito, marketing specialist del segmento tattico Beretta: «Abbiamo organizzato questa gara composta da sei tappe in giro per l'Italia in cui tutti gli appassionati di tiro sportivo potevano partecipare a ogni singola tappa per poi avere la possibilità di vincere alla finale dei premi a estrazione offerti da Beretta. Il circuito excellence lo facciamo da tanti anni ma più per il tiro al volo. Quest'anno abbiamo deciso di portarlo sul mondo dell'arma corta perché abbiamo visto un grande interesse». La gara si svolge su 8 stage e sulle tre lunghezze del tiro dinamico, short, medium e long, con l'obbligo in uno di questi stage di utilizzare la pistola 92X Performance nata per questo tipo di attività sportiva. In palio, oltre alle medaglie, la 92X Duty che è la discendente della famigerata 92 sviluppata dai reparti Beretta negli Stati Uniti e portata qui in Italia per farla provare agli appassionati del territorio italiano. A trionfare è stato Emanuele Besana: «È stata una bella gara con tanti bei esercizi. Ci siamo divertiti, anche se non mi aspettavo di vincere, soprattutto sull'ultimo stage, perché oggi non ho sparato bene e mi si è anche rotta la pistola durante l'ultimo esercizio. Poi c'è stato anche il fattore pioggia con cui fare i conti: si rischia di scivolare, bisogna prestare più attenzione e si vedono meno bene le carte».Una competizione a tutti gli effetti, insomma, che porta ancora una volta alla luce il delicato dibattito attorno al mondo delle armi e al loro utilizzo nelle discipline sportive. A sottolineare questo concetto è uno dei fondatori dell'Associazione sportiva tiro a segno Uboldo, club attivo da 25 anni in questo settore, nonché tiratore della Federazione italiana tiro dinamico sportivo, Edoardo Buticchi: «La nostra è una disciplina associata al Coni e quindi regolata da tutte le norme e leggi del Coni, sia a livello sportivo che a livello di giustizia. Facciamo lo sport con le armi, ma qui si parla solo e veramente di sport. Ci sono dei corsi appositi per poter approcciare a questo sport, perché la prima cosa a cui dobbiamo pensare è la sicurezza, visto che utilizziamo delle armi. È una passione come lo sono tante altre per uno sport che si svolge a livello nazionale e internazionale. Perché tanta gente fa fatica a capire che si tratta di sport e cosa possiamo fare? Dobbiamo farci conoscere, perché noi facciamo sport e invece di usare una racchetta o una sciabola, utilizziamo un'arma. Sport è la nostra parola magica».A fare il bilancio della due giorni di Uboldo è l'altro responsabile del centro, Nicola Rutigliano: «È stata una gara impegnativa perché è stato un connubio tra due mondi, perché avevamo i bersagli che si sparavano con conteggi Idpa e invece l'allestimento dello stage era completamente un Ipsc. Comunque è stata una bellissima esperienza che sicuramente faremo nel corso del 2022. La pioggia in questi due giorni ci ha massacrato, però siamo abituati a sparare anche sotto l'acqua».
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
Parla Roberto Catalucci, il maestro di generazioni di atleti: «Jannik è un fenomeno che esula da logiche federali, Alcaraz è l’unico al suo livello. Il passaggio dall’estetica all’efficienza ha segnato la svolta per il movimento».
Sempre più risparmiatori scelgono i Piani di accumulo del capitale in fondi scambiati in borsa per costruire un capitale con costi chiari e trasparenti. A differenza dei fondi tradizionali, dove le commissioni erodono i rendimenti, gli Etf offrono efficienza e diversificazione nel lungo periodo.
Il risparmio gestito non è più un lusso per pochi, ma una realtà accessibile a un numero crescente di investitori. In Europa si sta assistendo a una vera e propria rivoluzione, con milioni di risparmiatori che scelgono di investire attraverso i Piani di accumulo del capitale (Pac). Questi piani permettono di mettere da parte piccole somme di denaro a intervalli regolari e il Pac si sta affermando come uno strumento essenziale per chiunque voglia crearsi una "pensione di scorta" in modo semplice e trasparente, con costi chiari e sotto controllo.
«Oggi il risparmio gestito è alla portata di tutti, e i numeri lo dimostrano: in Europa, gli investitori privati detengono circa 266 miliardi di euro in etf. E si prevede che entro la fine del 2028 questa cifra supererà i 650 miliardi di euro», spiega Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie di investimento di SoldiExpert SCF. Questo dato conferma la fiducia crescente in strumenti come gli etf, che rappresentano l'ossatura perfetta per un PAC che ha visto in questi anni soprattutto dalla Germania il boom di questa formula. Si stima che quasi 11 milioni di piani di risparmio in Etf, con un volume di circa 17,6 miliardi di euro, siano già attivi, e si prevede che entro il 2028 si arriverà a 32 milioni di piani.
Uno degli aspetti più cruciali di un investimento a lungo termine è il costo. Spesso sottovalutato, può erodere gran parte dei rendimenti nel tempo. La scelta tra un fondo con costi elevati e un Etf a costi ridotti può fare la differenza tra il successo e il fallimento del proprio piano di accumulo.
«I nostri studi, e il buon senso, ci dicono che i costi contano. La maggior parte dei fondi comuni, infatti, fallisce nel battere il proprio indice di riferimento proprio a causa dei costi elevati. Siamo di fronte a una realtà dove oltre il 90% dei fondi tradizionali non riesce a superare i propri benchmark nel lungo periodo, a causa delle alte commissioni di gestione, che spesso superano il 2% annuo, oltre a costi di performance, ingresso e uscita», sottolinea Gaziano.
Gli Etf, al contrario, sono noti per la loro trasparenza e i costi di gestione (Ter) che spesso non superano lo 0,3% annuo. Per fare un esempio pratico che dimostra il potere dei costi, ipotizziamo di investire 200 euro al mese per 30 anni, con un rendimento annuo ipotizzato del 7%. Due gli scenari. Il primo (fondo con costi elevati): con un costo di gestione annuo del 2%, il capitale finale si aggirerebbe intorno ai 167.000 euro (al netto dei costi). Il secondo (etf a costi ridotti): Con una spesa dello 0,3%, il capitale finale supererebbe i 231.000 euro (al netto dei costi).
Una differenza di quasi 64.000 euro che dimostra in modo lampante come i costi incidano profondamente sul risultato finale del nostro Pac. «È fondamentale, quando si valuta un investimento, guardare non solo al rendimento potenziale, ma anche e soprattutto ai costi. È la variabile più facile da controllare», afferma Salvatore Gaziano.
Un altro vantaggio degli Etf è la loro naturale diversificazione. Un singolo etf può raggruppare centinaia o migliaia di titoli di diverse aziende, settori e Paesi, garantendo una ripartizione del rischio senza dover acquistare decine di strumenti diversi. Questo evita di concentrare il proprio capitale su settori «di moda» o troppo specifici, che possono essere molto volatili.
Per un Pac, che per sua natura è un investimento a lungo termine, è fondamentale investire in un paniere il più possibile ampio e diversificato, che non risenta dei cicli di mercato di un singolo settore o di un singolo Paese. Gli Etf globali, ad esempio, che replicano indici come l'Msci World, offrono proprio questa caratteristica, riducendo il rischio di entrare sul mercato "al momento sbagliato" e permettendo di beneficiare della crescita economica mondiale.
La crescente domanda di Pac in Etf ha spinto banche e broker a competere offrendo soluzioni sempre più convenienti. Oggi, è possibile costruire un piano di accumulo con commissioni di acquisto molto basse, o addirittura azzerate. Alcuni esempi? Directa: È stata pioniera in Italia offrendo un Pac automatico in Etf con zero costi di esecuzione su una vasta lista di strumenti convenzionati. È una soluzione ideale per chi vuole avere il pieno controllo e agire in autonomia. Fineco: Con il servizio Piano Replay, permette di creare un Pac su Etf con la possibilità di ribilanciamento automatico. L'offerta è particolarmente vantaggiosa per gli under 30, che possono usufruire del servizio gratuitamente. Moneyfarm: Ha recentemente lanciato il suo Pac in Etf automatico, che si aggiunge al servizio di gestione patrimoniale. Con versamenti a partire da 10 euro e commissioni di acquisto azzerate, si posiziona come una valida alternativa per chi cerca semplicità e automazione.
Ma sono sempre più numerose le banche e le piattaforme (Trade Republic, Scalable, Revolut…) che offrono la possibilità di sottoscrivere dei Pac in etf o comunque tutte consentono di negoziare gli etf e naturalmente un aspetto importante prima di sottoscrivere un pac è valutare i costi sia dello strumento sottostante che quelli diretti e indiretti come spese fisse o di negoziazione.
La scelta della piattaforma dipende dalle esigenze di ciascuno, ma il punto fermo rimane l'importanza di investire in strumenti diversificati e con costi contenuti. Per un investimento di lungo periodo, è fondamentale scegliere un paniere che non sia troppo tematico o «alla moda» secondo SoldiExpert SCF ma che rifletta una diversificazione ampia a livello di settori e Paesi. Questo è il miglior antidoto contro la volatilità e le mode del momento.
«Come consulenti finanziari indipendenti ovvero soggetti iscritti all’Albo Ocf (obbligatorio per chi in Italia fornisce consigli di investimento)», spiega Gaziano, «forniamo un’ampia consulenza senza conflitti di interesse (siamo pagati solo a parcella e non riceviamo commissioni sui prodotti o strumenti consigliati) a piccoli e grandi investitore e supportiamo i clienti nella scelta del Pac migliore a partire dalla scelta dell’intermediario e poi degli strumenti migliori o valutiamo se già sono stati attivati dei Pac magari in fondi di investimento se superano la valutazione costi-benefici».
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