2025-05-12
I tagli della Bce e il vento a favore dei mutuatari: come cambiano le prospettive
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In un contesto di allentamento monetario da parte della Banca Centrale Europea, che a metà aprile ha confermato un ulteriore taglio dei tassi di riferimento per sostenere l’economia (e se ne attende un altro a giugno), il mercato dei mutui risponde con offerte più competitive, soprattutto sui tassi variabili. La riduzione del costo del denaro, infatti, ha contribuito a comprimere l’Euribor, l’indice a cui sono agganciati molti mutui a tasso variabile, rendendo queste soluzioni più attraenti per chi punta a sfruttare un contesto di tassi bassi o in discesa. Tuttavia, le simulazioni di Facile.it per la Verità aggiornate a maggio 2025 mostrano che anche i tassi fissi restano vantaggiosi, grazie alla stabilizzazione dei rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine e alla crescente concorrenza tra istituti di credito.“Nelle ultime settimane il gap tra tasso fisso e variabile si è assottigliato sempre di più e sono arrivate le prime offerte in cui quest’ultimo è addirittura più conveniente del primo”, spiegano gli esperti di Facile.it. “Oggi più che mai, quindi, è bene ricordare che, quando si è alle prese con la scelta del tasso, non esiste una decisione giusta o sbagliata in assoluto e la decisione va presa sulla base di diversi fattori quali, ad esempio, le caratteristiche del mutuatario, quelle dell’immobile e la propensione al rischio di ciascuno”, spiegano gli esperti. “Chi vuole essere certo dell’importo da pagare ogni mese deve orientarsi verso il fisso; chi invece è disposto a ‘sopportare’ l’eventuale variazione di tasso allora può orientarsi verso il variabile che, storicamente, ha sempre dimostrato di essere, nel lungo periodo, più conveniente. Ultimo, ma non meno importante, è bene ricordare che la scelta non è necessariamente definitiva e, se le condizioni di mercato lo consentono, si può sempre rinegoziare il finanziamento”.Del resto, le proposte analizzate rivelano un mercato in trasformazione, dove gli effetti della politica Bce si intrecciano con strategie bancarie mirate a catturare clienti attraverso sconti legati a prodotti assicurativi e incentivi green. Ecco come si posizionano le principali banche. I dati, suddivisi per importo, durata e tipologia di tasso, rivelano opportunità differenziate per chi cerca finanziamenti con importi di 126.000 euro e 250.000 euro, oltre a condizioni agevolate per gli immobili in classe energetica A (la migliore).Per un mutuo di 126.000 euro su 25 anni (in cui viene prestato il 70% del valore dell’immobile), Crédit Agricole Italia si distingue con un Tan del 2,19% (tasso finito) e una rata mensile di 545,79 euro, grazie alla sottoscrizione di una polizza vita che riduce il costo. Seguono Intesa Sanpaolo (2,49% Tan, rata 564,62 euro) e Banco Desio (2,50% Tan, rata 565,26 euro). Chi opta per un immobile in classe A beneficia di condizioni vantaggiose, mentre per le classi C-G le rate salgono leggermente, come nel caso di Webank (2,91% Tan, rata 591,63 euro).Per importi maggiori (250.000 euro, durata 30 anni, finanziando il 50% del valore dell’immobile), Crédit Agricole Italia mantiene il primato con un Tan del 2,59% e una rata di 999,54 euro, seguita da Credem (2,75% TAN, rata 1.020,60 euro) e Banco Bpm (2,84% Tan, rata 1.032,56 euro). La simulazione conferma che tassi più bassi sono spesso legati a prodotti accessori, come le polizze vita.Nella categoria “variabile” per 126.000 euro, spicca Monte dei Paschi di Siena con un Tan al 2,43% (Euribor 1 mese + 0,30%) e rata di 561,08 euro, mentre Ing propone il 2,59% (Euribor 3 mesi + 0,40%) per una rata di 570,99 euro. Le banche come Banca Sella e Banco Bpm presentano tassi più elevati (fino al 2,90%), riflettendo una maggiore esposizione all’andamento dell’indice Euribor.Per chi chiede 250.000 euro, le proposte sono più contenute: Monte dei Paschi offre il 2,53% (Euribor 1 mese + 0,40%, rata 992,23 euro), seguito da Ing (2,74%, rata 1.019,28 euro). Anche qui, la sottoscrizione di polizze vita permette di accedere a condizioni migliori.Un elemento chiave è il ruolo della classe energetica: gli immobili in classe A (mutui green) godono di tassi più competitivi, mentre quelli in classi C-G presentano spread leggermente superiori. Questo divario sottolinea l’orientamento delle banche verso la sostenibilità, allineato agli incentivi governativi.Il Taeg, che include spese accessorie, varia dallo 0,0238% di Crédit Agricole Italia (per il mutuo green) fino allo 0,0338% per i tassi variabili meno vantaggiosi. Per i mutuatari con oltre 36 anni, le condizioni sono uniformi, ma la scelta tra fisso e variabile rimane critica: il primo offre sicurezza, il secondo possibilità di risparmio in scenari di calo dell’Euribor.In sintesi, le simulazioni di Facile.it delineano un mercato competitivo, con banche pronte a scontare tassi in cambio di prodotti assicurativi aggiuntivi. La tendenza green e l’attenzione alla stabilità finanziaria guidano le scelte, mentre l’orizzonte temporale (25 o 30 anni) incide sulla pianificazione a lungo termine.
(Totaleu)
«Strumentalizzazione da parte dei giornali». Lo ha dichiarato l'europarlamentare del Carroccio durante un'intervista a margine della sessione plenaria al Parlamento europeo di Strasburgo.