2021-07-25
Tar pronti ad aiutare i camici bianchi. Zaia li reintegra e spara sulla legge
Il governatore veneto, critico sul decreto ispirato da Marta Cartabia, congela le sospensioni: «C'è il rischio corsie vuote». Come anticipato da La Verità, i tribunali amministrativi orientati a demolire l'esclusione dal lavoro.Le sospensioni di medici e infermieri che non si vaccinano sono state «congelate» in Veneto, secondo l'espressione utilizzata da Luca Zaia. «Al momento non si va avanti con le carte a spron battuto, aspettiamo che vi sia più chiarezza a livello nazionale», ha spiegato il governatore, sottolineando la complessità di intervenire «su un contratto di lavoro predatato, stipulato prima dell'introduzione del vaccino per i sanitari. A livello giuridico è attaccabile». Non è solo una questione contrattuale, ha tenuto a precisare. «Non dimentichiamoci che esiste un altro problema, la mancanza di personale che possa sostituire gli eventuali medici sospesi», ricorda il presidente leghista, puntando il dito contro «chi ha fatto questo decreto», ovvero il ministro della Giustizia, Marta Cartabia (facendo premio sulla sua esperienza da giudice costituzionale), senza considerare la penuria di camici bianchi e infermieri che risulterebbe drammatica per le Asl una volta messi in atto i provvedimenti disciplinari, come da tempo segnala La Verità. Una posizione ragionevole, quella del governatore veneto, che tiene conto delle necessità degli ospedali e degli ambulatori del territorio e che aprirà sicuramente la strada a un cambio di posizione da parte di altri presidenti di Regione, fino ad oggi pronti a spronare le Asl perché spediscano lettere di sollecito al personale sanitario non ancora immunizzato. «Zaia è persona intelligente», concorda l'avvocato Daniele Granara che da quasi due mesi sta presentando ricorsi ai Tar di mezza Italia per conto di almeno 6.000 professionisti sanitari non ancora vaccinati, 700 solo nella Regione amministrata dal governatore della Lega. «Però nessuno dice come stanno realmente le cose. Il tribunale amministrativo del Veneto ha già fissato l'udienza di merito per il prossimo 3 novembre, la notifica è arrivata al mio studio e agli avvocati di Palazzo Balbi in data 20 luglio. Il presidente della Giunta regionale aspetta di vedere che cosa decideranno i giudici amministrativi, per questo ha bloccato ogni provvedimento contro il personale sanitario». Zaia non agisce violando il dl Draghi sul Covid «perché la legge europea esclude l'obbligo vaccinale», precisa Granara, «il governatore applica una norma Ue che prevale, rispetto alla legge interna di uno Stato». Le contestazioni, nei ricorsi contro l'obbligo vaccinale, sono molto serie, per questo i Tar di Genova, Milano, Brescia, Parma hanno già fissato le udienze di merito. I giudici di Bologna non hanno ancora stabilito la data ma hanno accolto il rinvio dell'istanza cautelare, che vedeva contrarie le Asl, così i sanitari non vaccinati potranno continuare a esercitare senza alcuna limitazione in attesa del giudizio di merito. Se nel frattempo le Aziende sanitarie volessero proseguire nell'iter è pronta a scattare la sospensione dell'efficacia del provvedimento impugnato, per impedire possibili danni non riparabili al personale coinvolto. Sono ormai tantissimi i ricorsi presentati da Granara, docente di diritto costituzionale a Genova, le prossime udienze saranno in Piemonte, Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Umbria, nella Provincia autonoma di Trento, nelle Marche, davanti al Tar di Roma e di Latina nel Lazio, di Palermo e di Catania in Sicilia, in Sardegna. I contrari alla vaccinazione sono ancora molti, 250 solo al policlinico San Martino di Genova, l'ospedale più grande della Liguria con i suoi 5.000 dipendenti, secondo la stima del direttore generale Salvatore Giuffrida. Poche Asl si sono mosse decidendo la sospensione. Ieri l'azienda sanitaria provinciale di Trento ha inviato 850 comunicazioni a infermieri, medici, odontotecnici e altri professionisti che non avevano risposto ai precedenti solleciti. Si tratta dell'ultimo avvertimento, altrimenti restano a casa o vengono demansionati. Altri 1.000 hanno risposto formalmente motivando la mancata vaccinazione e nei prossimi giorni saranno sentiti da una commissione interna. Nella sola Asl Toscana centro ci sono circa 500 sanitari non vaccinati, nessun provvedimento è stato finora preso ma a fine agosto si concluderanno gli accertamenti e potranno scattare le sospensioni anche da parte degli ordini professionali. In Sardegna, secondo i dati dell'Azienda tutela salute (Ats), erano 3.627 gli operatori sociosanitari che fino a qualche giorno fa non avevano ancora aderito alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19. «Il dato iniziale è in calo», ha precisato il commissario straordinario Massimo Temussi, «perché alcuni di loro, dopo aver ricevuto le lettere, si sono vaccinati». Di sicuro le comunicazioni sono state inviate a 84 operatori sanitari. Nel frattempo, la raffica di ricorsi al Tar fondati sulla illegittimità costituzionale dell'obbligo vaccinale per i sanitari conferma quanto mal scritto sia stato quel decreto, dall'ex presidente della Corte costituzionale.
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Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
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