2025-11-16
«Ville, auto di lusso e prostitute per il cerchio magico di Zelensky»
Non solo i water d’oro: dettagli choc nell’inchiesta che scuote i vertici del Paese. I media locali: la gente è senza luce e quelli se la spassano. La Corte dei Conti Ue già nel 2021 parlava di corruzione insanabile.Con lo scandalo nel settore energetico è iniziato il momento più buio per il presidente Zelensky. I vertici di Kiev tentano di prendere le distanze dai protagonisti dell’inchiesta sulla corruzione. Ma con scarsi risultati. Il popolo è ben consapevole che chi conduceva una vita agiata faceva parte della cerchia ristretta del leader.Tra le iniziative maldestre per nascondere la polvere sotto al tappeto, il premier ucraino, Yulia Svyrydenko, ha detto a Politico: «La corruzione va combattuta con la stessa determinazione con cui combattiamo la minaccia esterna». E l’esecutivo pare promettere tolleranza zero: «Il compito del governo è dimostrare alla società ucraina e ai partner che non tollereremo la corruzione». Nella tardiva corsa ai ripari, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha annunciato: «Stiamo iniziando la riforma delle cruciali società statali nel settore energetico». Il progetto di pulizia sarebbe trasversale, visto che Zelensky ha rivelato che, oltre alla creazione di un board deputato alla supervisione di Energoatom, le misure coinvolgeranno anche la società idroelettrica Ukrhydroenergo e la compagnia energetica statale Naftogaz.La lotta alla corruzione «è una questione di dignità», ha affermato Svyrydenko. Ma di «dignità» ce n’è molto poca. Oltre a water e bidet d’oro dell’ex socio di Zelensky, Tymur Mindich, considerato il presunto burattinaio dello schema corruttivo, ci sarebbe anche altro. Si parla di ville lussuose, auto costose e prostitute. In un editoriale su Ukrainska Pravda, la volontaria militare, Mariia Berlinska, ha scritto: «Questa guerra porterà via la maggior parte delle persone oneste e perbene, come la maggior parte di noi. Fa male pensare che, allo stesso tempo, gli amici del presidente stiano pagando per le prostitute, le auto, spendendo centinaia di milioni dei nostri soldi in nuove ville».Intanto, nell’ambito dell’Operazione Mida, è stata chiesta la custodia cautelare per l’ex vicepremier ucraino, Oleksiy Chernyshov. Sull’uomo pende l’accusa di arricchimento illecito sempre nel caso di corruzione della società nucleare statale Energoatom.Ma che la corruzione in Ucraina fosse endemica era evidente anche da una relazione della Corte dei Conti europea diffusa nel settembre 2021. Nel report si sottolineava come l’impegno dell’Ue per sostenere il programma di riforme in Ucraina non fosse stato sufficiente per arginare il fenomeno. Bruxelles, pur essendo consapevole dei legami tra oligarchi, politici, imprese statali e sistema giudiziario, non aveva «sviluppato una strategia concreta». A tal proposito, il membro della Corte, Juhan Parts, aveva dichiarato: «Nonostante le varie forme di sostegno offerte dall’Ue all’Ucraina, in questo Paese gli oligarchi e gli interessi costituiti continuano a minare lo stato di diritto e a compromettere lo sviluppo». Il supporto europeo era stato incanalato anche nelle riforme sul settore energetico ucraino. Dal 2014, tramite il fondo multidonatori (Ukraine Mda), 14 donatori, Ue inclusa, hanno fornito 53 milioni di euro a Kiev destinati a cinque pilastri, tra cui appunto l’energia. Peraltro, nella relazione, si ricordava che Naftogaz nel 2020 aveva nominato un amministratore delegato «senza seguire la procedura appropriata». Due anni dopo, nel 2022, ad assumere le redini di Naftogaz come Ceo sarà proprio l’ex vicepremier ucraino, Chernyshov. Inoltre, dal 2017 al 2021, Euratom ha fornito un prestito di 300 milioni di euro proprio a Energoatom per migliorare la sicurezza delle centrali. E la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) ha contribuito al progetto con altri 300 milioni.Ciò che più sorprende è che questo allarme sulla corruzione dilagante in Ucraina è stato lanciato cinque mesi prima dell’inizio della guerra. Eppure, Bruxelles ha stanziato fondi a Kiev senza alcuna esitazione.Ora il governo ucraino, oltre a cercare di salvare la faccia davanti ai partner internazionali, deve affrontare l’ondata di sdegno e rabbia del popolo ucraino. A spiegare bene il motivo per cui gli ucraini sono furiosi con Zelensky è sempre Mariia Berlinska. «Perché» l’inchiesta «ha colpito così duramente la società visto che la corruzione non è una novità per noi?», si chiede. I motivi sono molteplici. «Si tratta della cerchia ristretta del presidente», ergo, «la maggior parte delle persone non crede che il leader non fosse a conoscenza». E soprattutto, la bella vita degli indagati stride con la guerra. Nello stesso tempo in cui si sono arricchiti illegalmente, «le madri hanno pianto i loro figli», «centinaia di migliaia di persone sono morte, sono state catturate o sono gravemente ferite». Il pensiero di Berlinska è ampiamente condiviso nelle strade di Kiev, come emerge nelle testimonianze raccolte dal Kyiv Independent. La studentessa Elizaveta Demidova ha detto: «Mentre gli ucraini restano senza elettricità per 16 ore al giorno», gli altri «fanno riciclaggio». «Il nostro presidente sapeva tutto questo» ha affermato la guida turistica, Yevhen Makovsky. Gli ucraini sono anche consapevoli che, se non fosse stato per le proteste dello scorso luglio per ripristinare l’autorità delle agenzie anticorruzione Nabu e Sapo, «questo procedimento penale sarebbe stato semplicemente archiviato». Ecco quindi che ieri gli ucraini si sono trovati a piazza Maidan per protestare di nuovo, con cartelli che denunciano «la corruzione del governo».
La caserma Tenente Francesco Lillo della Guardia di Finanza di Pavia (Ansa)
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