2021-04-05
La piccola Taiwan anti Dragone si prepara al peggio
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Cresce la pressione di Pechino sull'isola che intanto studia le sue contromosse: dalla produzione di armamenti a più stretti legami con Washington. Era il 25 marzo scorso, quando Taiwan ha reso noto di aver iniziato la produzione in massa di un missile a lungo raggio e di aver avviato lo sviluppo di altri tre modelli. Non a caso, nel corso di una conferenza stampa, il direttore generale dell'Ufficio per la sicurezza nazionale, Chiu Kuo-cheng, ha affermato che l'elaborazione di una capacità di attacco a lungo raggio sia una priorità per l'isola. "Ci auguriamo che sia a lungo raggio, preciso e mobile", ha detto, aggiungendo che la ricerca su questa tipologia di armamenti da parte del National Chung-Shan Institute of Science and Technology non si fosse "mai fermata". Si tratta, come è facile intuire, di una risposta alla crescente pressione politico-militare esercitata sull'isola dalla Cina: in particolare, la situazione si è fatta maggiormente tesa soprattutto nell'arco dell'ultimo anno. All'inizio di marzo, il capo delle forze statunitensi nel Pacifico, Phil Davidson, aveva del resto dichiarato, in un'audizione al Senato americano, che Pechino potrebbe tentare di prendere il controllo di Taiwan entro la fine di questo decennio. "Temo", ha sostenuto l'ammiraglio, "che [i cinesi] stiano accelerando le loro ambizioni di soppiantare gli Stati Uniti e il nostro ruolo di leadership nell'ordine internazionale basato su regole. Hanno da tempo affermato di volerlo fare entro il 2050. Sono preoccupato che anticipino l'obiettivo […] Taiwan è chiaramente una delle loro ambizioni prima di allora. E penso che la minaccia si manifesterà durante questo decennio, anzi nei prossimi sei anni". E' del resto sempre in questo preoccupante quadro che, lo scorso gennaio, l'aeronautica taiwanese ha iniziato a dispiegare una nuova versione a lungo raggio del suo missile da crociera Hsiung Feng II. La testata Taiwan News riportò infatti che "il National Chung Shan Institute of Science and Technology avesse sviluppato con successo una variante a raggio esteso del missile da crociera Hsiung Feng 2E, che ha una portata di 1.200 chilometri, rendendolo in grado di colpire le installazioni militari non costiere cinesi". E' quindi evidente che, con questa tipologia di armamenti, Taipei sarebbe in grado di colpire in profondità la Cina, in caso di attacco da parte sua. In tutto questo, l'isola ha anche recentemente pubblicato la propria Quadrennial Defense Review. Secondo quanto riferito dal sito Defense News, nel documento il Ministero della Difesa ha annunciato di volersi ora concentrare sul miglioramento del personale e della qualità dell'addestramento. Non solo: Taiwan ha anche sottolineato la necessità di dotarsi di possibilità di attacco a lungo raggio, sostenendo di voler perseguire capacità asimmetriche contro Pechino e auspicando l'autosufficienza in materia di Difesa. Il documento ha anche fatto riferimento al crescente uso da parte della Cina di tattiche di "zona grigia" con operazioni militari e paramilitari a bassa intensità che intendono molestare e destabilizzare gli avversari. In questo clima, l'isola ha riferito che, lo scorso 26 marzo, ben venti aerei cinesi sarebbero entrati nella zona di identificazione di difesa aerea taiwanese: si tratta della maggiore incursione di Pechino finora riportata. Un ulteriore segnale di come le tensioni stiano crescendo. Dall'altra parte, Taipei sta cercando di intensificare le proprie relazioni con Washington. Sempre il 26 marzo, Stati Uniti e Taiwan hanno non a caso siglato un accordo di cooperazione sulla guardia costiera: un'intesa che ha provocato la forte irritazione di Pechino. In particolare, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha affermato che il patto violerebbe gli impegni di Washington nei confronti della Cina e ha quindi invitato gli Stati Uniti a "essere cauti con le loro parole e azioni sulle questioni relative a Taiwan". "Chiediamo agli Stati Uniti di astenersi dall'inviare segnali sbagliati alle forze indipendentiste di Taiwan e astenersi dall'incoraggiare e incitare Taiwan ad espandere il suo cosiddetto spazio internazionale", ha aggiunto il portavoce cinese. A livello generale, la nuova amministrazione americana, sulla scorta della precedente, sta considerando la difesa di Taiwan un elemento fondamentale nei suoi rapporti con la Cina. Washington si sta infatti incaricando di sostenere l'isola non solo sul piano meramente militare, ma anche in termini di influenza politico-diplomatica (soprattutto in America Latina). Non sarà un forse un caso che, il mese scorso, il neo segretario di Stato americano, Tony Blinken, abbia definito Taiwan un "Paese": termine generalmente evitato dai suoi predecessori. Rain Taiwan GIF by Jean Scuderi Giphy