2018-09-24
Tagliati i fondi al pensatoio di Carlo Calenda
Dalle parti del Transatlantico della Camera qualcuno nei giorni scorsi parlava dei contributi del ministero degli Affari esteri a enti, fondazioni e altri organismi internazionali.Gente che urla, nervi a fior di pelle e papere di vario genere. Ecco il finale con scintille del decreto Milleproroghe, approvato al Senato giovedì scorso. L'opposizione, infatti, ha sofferto i 151 voti favorevoli, non potendo contrastare in alcun modo la potenza di fuoco della maggioranza pentaleghista. «Pensate almeno ai terremotati», strilla disperato Francesco Verducci del Partito democratico, ma la reazione dalle fila leghiste è un prevedibile sbuffo, visto il tentativo di «allungare il brodo» da parte dei dem. Nel frattempo tra i banchi di Forza Italia si vede la senatrice Mariarosaria Rossi intenta a parlare al cellulare con auricolare: non fa in tempo ad alzarsi che inciampa sui suoi tacchi vertiginosi per essere presa al volo da due commessi. Non è finita: la parlamentare forzista Anna Maria Bernini, in completo total white, si irrita e scherza con un suo collega che (poverino) porta la stampella, mimando di volerla dare in testa a un senatore leghista. Questo e altro hanno tenuto viva l'atmosfera nell'aula di Palazzo Madama, in cui durante le votazioni spesso si sente gridare «rosso!», «verde!», per esortare i colleghi di partito meno attenti alla discussione a premere il pulsante giusto. E a proposito di colori, per un paio di giorni si è vista Monica Cirinnà con lo stesso maglioncino arcobaleno: sarà parte della sua battaglia politica?Dalle parti del Transatlantico della Camera qualcuno nei giorni scorsi parlava dei contributi del ministero degli Affari esteri a enti, fondazioni e altri organismi internazionali, tra cui figura l'Istituto affari internazionali (Iai) presieduto da Ferdinando Nelli Feroci, già commissario europeo e consigliere diplomatico di Walter Veltroni quando era vicepremier e ministro della Cultura, e partecipato da Carlo Calenda come membro del comitato direttivo. Secondo il piano triennale 2016-18 per l'anno in corso a questo ente no profit sarebbero dovuti andare 100.000 euro (nel 2016 e 2017 a esso sono stati dati 102.500 all'anno), ma alla fine la commissione Affari esteri ha fatto un taglio portando la cifra a 90.000 euro. Come si legge nel parere espresso da quest'ultima: «In termini di indipendenza democratica, politica ed economica dei soggetti destinatari dei fondi statali, e governativi in questo caso, pur riconoscendo il valore culturale e scientifico di tali istituti e delle loro attività, occorre insistere su maggiori criteri di effettiva obiettività degli enti, anche in considerazione del fatto che taluni degli enti beneficiari annoverano fra i propri organi dirigenti esponenti di forze politiche». C'è anche Aspen di Giulio Tremonti nella lista, a cui sono stati tagliati 4.500 euro (passata dai 14.500 prestabiliti a 10.000) e addirittura alla Fondazione Magna carta di Gaetano Quagliariello, che nei due anni precedenti ha incassato 9.500 euro ogni volta, non è andato neppure un euro per il 2018. Perché la geopolitica cambia, adeguatevi!
Ecco #DimmiLaVerità dell'8 settembre 2025. Il generale Giuseppe Santomartino ci parla dell'attentato avvenuto a Gerusalemme: «Che cosa sta succedendo in Medio Oriente? Il ruolo di Hamas e la questione Cisgiordania».