Dalle parti del Transatlantico della Camera qualcuno nei giorni scorsi parlava dei contributi del ministero degli Affari esteri a enti, fondazioni e altri organismi internazionali.
Gente che urla, nervi a fior di pelle e papere di vario genere. Ecco il finale con scintille del decreto Milleproroghe, approvato al Senato giovedì scorso. L'opposizione, infatti, ha sofferto i 151 voti favorevoli, non potendo contrastare in alcun modo la potenza di fuoco della maggioranza pentaleghista. «Pensate almeno ai terremotati», strilla disperato Francesco Verducci del Partito democratico, ma la reazione dalle fila leghiste è un prevedibile sbuffo, visto il tentativo di «allungare il brodo» da parte dei dem.
Nel frattempo tra i banchi di Forza Italia si vede la senatrice Mariarosaria Rossi intenta a parlare al cellulare con auricolare: non fa in tempo ad alzarsi che inciampa sui suoi tacchi vertiginosi per essere presa al volo da due commessi. Non è finita: la parlamentare forzista Anna Maria Bernini, in completo total white, si irrita e scherza con un suo collega che (poverino) porta la stampella, mimando di volerla dare in testa a un senatore leghista. Questo e altro hanno tenuto viva l'atmosfera nell'aula di Palazzo Madama, in cui durante le votazioni spesso si sente gridare «rosso!», «verde!», per esortare i colleghi di partito meno attenti alla discussione a premere il pulsante giusto. E a proposito di colori, per un paio di giorni si è vista Monica Cirinnà con lo stesso maglioncino arcobaleno: sarà parte della sua battaglia politica?
Dalle parti del Transatlantico della Camera qualcuno nei giorni scorsi parlava dei contributi del ministero degli Affari esteri a enti, fondazioni e altri organismi internazionali, tra cui figura l'Istituto affari internazionali (Iai) presieduto da Ferdinando Nelli Feroci, già commissario europeo e consigliere diplomatico di Walter Veltroni quando era vicepremier e ministro della Cultura, e partecipato da Carlo Calenda come membro del comitato direttivo. Secondo il piano triennale 2016-18 per l'anno in corso a questo ente no profit sarebbero dovuti andare 100.000 euro (nel 2016 e 2017 a esso sono stati dati 102.500 all'anno), ma alla fine la commissione Affari esteri ha fatto un taglio portando la cifra a 90.000 euro.
Come si legge nel parere espresso da quest'ultima: «In termini di indipendenza democratica, politica ed economica dei soggetti destinatari dei fondi statali, e governativi in questo caso, pur riconoscendo il valore culturale e scientifico di tali istituti e delle loro attività, occorre insistere su maggiori criteri di effettiva obiettività degli enti, anche in considerazione del fatto che taluni degli enti beneficiari annoverano fra i propri organi dirigenti esponenti di forze politiche».
C'è anche Aspen di Giulio Tremonti nella lista, a cui sono stati tagliati 4.500 euro (passata dai 14.500 prestabiliti a 10.000) e addirittura alla Fondazione Magna carta di Gaetano Quagliariello, che nei due anni precedenti ha incassato 9.500 euro ogni volta, non è andato neppure un euro per il 2018. Perché la geopolitica cambia, adeguatevi!
Nulla è più pop della politica di oggi! E allora chi ci vieta di osservare i nostri rappresentanti alle prese con le vacanze e le loro manie e fissazioni?
Tutto potrebbe apparirci simile a un «teatro del gossip» e attraverso dettagli di primo acchito irrilevanti, forse riusciremmo a entrare meglio nella loro psicologia. Partiamo dai 5 stelle, soggetto politico che desta sempre grande interesse vista la sua giovane età. Il tesoriere, Sergio Battelli, ha uno stile ben definito: nella foto del suo profilo su Instagram indossa una camicia nera tutta abbottonata e una giacca bordeaux (dice «comprata in saldo»), la faccia è pallida con un filo di occhiaie. Insomma, il look del deputato trentacinquenne ricorda vagamente quello usato dagli addetti delle pompe funebri, ma ovviamente è solo una malignità, perché il ragazzo non ha problemi a farsi vedere sui social sorridente, mentre si fa la barba, beve birra con il cappello da rapper o posa con il suo pappagallino giocattolo. Capita che mangi pane carasau mentre guida tra le strade di Cagliari durante la villeggiatura agostana. La sua alimentazione? Non sempre ipocalorica: passa da uova strapazzate, bacon e formaggio a colazione, alla pizza napoletana per merenda. Quest'ultima la mangia a Capri mentre veleggia in barca al grido di «Che figata ragazzi!», ma le sue vacanze sono già finite, oggi lo attende alla Camera il ministro Danilo Toninelli in commissioni congiunte.
Anche per Laura Ravetto di Forza Italia le ferie sono giunte al capolinea, ma la parlamentare «fashionista» porta a casa un'abbronzatura invidiabile e qualche ricordo della sua permanenza a Saint-Tropez. Su tutti, la borsa di Vuitton modello neverfull con stampato il nome della cittadina cara a Brigitte Bardot, perché l'avvocatessa, giunta alla quarta legislatura in Parlamento, va pazza per le griffe e vanta una collezione di itbag degne di una blogger. Anche con i gioielli non scherza, e rispettando appieno lo stile primi anni Novanta dei forzisti, sfoggia un Rolex d'oro con orgoglio. Più selvaggio e meno di lusso il lifestyle di Walter Rizzetto, punta di diamante di Fratelli d'Italia. Dalla Croazia con il figlio arrivano immagini di sport aquatici e riflessioni filosofiche: «Mi feci tante domande che andai a vivere sulla riva del mare e gettai in acqua le risposte per non litigare con nessuno». Una frase di Pablo Neruda che è tutto un programma (politico?).
In principio abbiamo parlato di abitudini e manie. Tra queste, spiccano di certo la bizzarra passione di Emanuela Corda (M5s) per Hello Spank (sì, avete capito bene, il pupazzo venuto dalla sua infanzia), di cui possiede peluche e quant'altro, e l'amore per i gatti, con cui passa spesso le serate se fuori piove, tra coccole e linguette ruvide che le sfiorano le guance. La deputata cagliaritana, giunta alla seconda legislatura, in vacanza va in canotto e verso sera infila le scarpe da ginnastica e corre in spiaggia. L'obiettivo? Come si evince dal suo hashtag, #CominciareLaDietaAdesso.




