siraq

La spallata dell’Isis ad al-Qaeda cambia il Dna del terrorismo
  • Dopo la morte di Ayman al-Zawahiri il comando centrale dell’organizzazione terroristica fondata da Osama Bin Laden non si è ancora espresso sulla nomina del suo successore. Secondo alcune fonti di intelligence il prescelto potrebbe essere il medico afghano Amin Muhammad Ul Haq Saam Khan.
  • La Malesia, l’Indonesia, le isole ribelli delle Filippine, il Bangladesh, lo Sri Lanka, le Maldive e l’India rappresentano dalla fine degli anni Ottanta le roccaforti di al-Qaeda nel Continente sud est asiatico, tuttavia, gli equilibri stanno rapidamente cambiando.
  • La Provincia del Pakistan dello Stato Islamico (Ispp) rappresenta una minaccia latente nell'affollato panorama della militanza dell'Asia meridionale, ma beneficia della sua integrazione con gruppi più consolidati.
  • Lo Stato islamico ha aumentato in maniera massiccia le proprie attività in Africa e in particolare in Mozambico e nel Sahel. La suggestione è che proprio qui verrà proclamato il Califfato 2.0.
  • Nel corso del 2022 l’Europa ha visto una serie di attacchi compiuti da singoli attentatori, in particolare Germania, Francia, Inghilterra. Tuttavia lo Stato islamico pare aver rinunciato - almeno per il momento - ad azioni eclatanti sul suolo europeo.

Lo speciale contiene cinque articoli.

Nel silenzio del mondo l'Isis si rafforza nel «Siraq»

La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi, hanno contributo ad allontanare i media e l’opinione pubblica dal pericolo rappresentato dalle organizzazioni terroristiche islamiche. Nonostante questo i fondamentalisti violenti pensano molto a noi, tanto che nella propaganda che viene diffusa ogni giorno da decine di canali Telegram e siti web tradotti in 13 lingue l’uccisione dei kuffār (gli infedeli) è sempre raccomandata.

Retata di terroristi in Mali e Siria

La guerra in Ucraina non ferma la caccia ai leader dello Stato islamico nel Siraq, in Africa e nel Sahel, luoghi dove l'Isis e Al Qaeda stanno letteralmente dilagando. Catturati Oumeya Ould Albakaye, uno dei maggiori leader dello Stato Islamico del Grand Sahara nel Sahel, e il governatore di Raqqa, Hani Ahmed al-Kurdi.

Più di 1.500 foreign fighters da Marocco e Tunisia verso il Siraq

Con gli occhi del mondo rivolti all’invasione russa dell’Ucraina i terroristi dello Stato islamico, di al-Qaeda e delle innumerevoli sigle a loro collegate, sono in grande fermento. Il vento della jihad è tornato a soffiare fortissimo anche in Europa e in Italia dove continuano gli arresti e gli attentati sventati che ormai non fanno più notizia. E quanto accade in Nord Africa è un segnale estremamente preoccupante anche per l’Ue e per il nostro Paese.

Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy