I collaboratori dell’ex comandante Zaluzhny rivelano a «Politico»: «I nemici possono penetrare, non ci sono tecnologie in grado di bloccare le loro truppe». Il presidente però insiste: «Faremo saltare il ponte in Crimea».
Uomini del battaglione «Argo» a Avdiivka (Niccolò Celesti)
Attorno all’avamposto appena conquistato dalle forze di Mosca, il morale dei soldati ucraini è a pezzi «All’inizio l’invasore ha commesso molti errori, ora è meglio equipaggiato di noi. L’ora è delicatissima».
Tutti i media, anche i più bellicisti, adesso ammettono la realtà: la controffensiva ucraina sta fallendo. Era già chiaro il mese scorso, però chiunque invocasse negoziati era tacciato di parteggiare per gli invasori.
A Nord di Bakhmut ucraini e russi si fronteggiano: ci si muove nel fango, sotto il tiro dei cecchini nemici. Su un turno di 12 ore, le possibilità di sopravvivere toccano il 30%.
I tank tedeschi arrivano a Kiev. E Minsk rischia sanzioni se accetterà le armi nucleari russe. Gli Usa chiedono un «tribunale speciale per l’aggressione». Il Cio ammette gli atleti russi e bielorussi alle gare «ma da neutri».