Ansa
Il ricordo del padre nobile della destra, a 25 anni dalla sua morte, ha glissato sull’idea che il capo dello Stato debba essere scelto nelle urne: è troppo scomoda ora che Giorgia Meloni lavora alla riforma costituzionale.
Lo dico subito, così sgombero il campo dagli equivoci: invece del premierato avrei preferito la riforma presidenziale, perché se c’è un ruolo che oggi nel nostro Paese ha bisogno di essere ridefinito è quello del capo dello Stato, che da arbitro qual era secondo la Costituzione, ormai si è trasformato in giocatore, anzi in attaccante, e per di più senza essere eletto dal popolo.
La Schlein e Conte sembrano aprire ma chiedono di non toccare i poteri del Colle. Questo però significa mettere fuori gioco presidenzialismo ed elezione diretta del premier o portare alla «paralisi costituente».