Donald Tusk (Ansa)
Le dichiarazioni bellicose di Varsavia verso la Russia si basano probabilmente su una sopravvalutazione delle proprie forze. Anche alla vigilia del secondo conflitto mondiale accadde lo stesso. E non andò bene.
Da Carlo Calenda a Gianni Riotta, da David Parenzo a Paolo Gentiloni ed Enrico Letta, i nostri guerrieri da salotto si sono tutti eccitati alla notizia che sarebbe stato attaccato un Paese Nato. Pensano di essere davanti a un videogioco e non a un conflitto che sta seminando morte e distruzione.