Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, rivela l’accordo per 150 euro in più ai dipendenti: «Cisl e Uil vogliono fare l’interesse di 1,6 milioni di lavoratori, altri invece usano il sindacato per fare politica».
La sensazione è quella che provano i ciclisti dopo aver scalato una delle vette più impervie del Giro d’Italia o del Tour de France: sospirone, soddisfazione per l’impresa, giusto il tempo di togliersi gli indumenti più ingombranti e poi giù decisi verso la discesa perché adesso ci sono da raccogliere i frutti di tanto sudare. Così allo stesso modo il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, dopo mesi di trattative in salita con le parti sociali per il rinnovo dei contratti degli statali, in settimana potrebbe iniziare la sua volata verso il traguardo. Due le date da segnare con il circoletto rosso. Oggi, lunedì 3 novembre, e mercoledì 6. Due incontri, il primo con i sindacati e l’Aran (rappresenta la Pa nella contrattazione collettiva) per la firma dell’accordo degli enti locali (più di 400.000 lavoratori di Regioni, Comuni, Province ecc). E il secondo con gli stessi soggetti dell’istruzione, 1.200.000 lavoratori. Ci sono in ballo aumenti di circa il 6%, in media 150 euro lordi al mese in più in busta paga, per più di un milione e mezzo di dipendenti dello Stato.






