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L’ex pm di Bergamo smentisce Conte: sapeva dei focolai, chiusure in ritardo
Giuseppe Conte. Nel riquadro, Antonio Chiappani (Ansa)
Audito dalla commissione, Chiappani elenca le omissioni dell’ex premier e Speranza: «Siamo arrivati con l’acqua alla gola quando i morti erano per strada». L’esperto di crisi Ferrari: «Italia impreparata».

L’ultima audizione in commissione parlamentare Covid di Antonio Chiappani, già procuratore capo presso il Tribunale di Bergamo, ha riassunto in modo netto le omissioni e le criticità che dovevano essere imputate all’allora ministro della salute Roberto Speranza. «Aver limitato con nota del 24 gennaio i voli solo tra Italia e Cina e aver disposto la sorveglianza epidemiologica solo dal 26 febbraio; aver omesso azioni di sanità pubblica come la dotazione di dispositivi di protezione individuale e sanitario; non aver provveduto tempestivamente all’approvvigionamento vista l’insufficienza delle scorte; aver omesso le azioni per garantire trattamento e assistenza e aver provveduto solo il 24 febbraio al censimento dei reparti di malattie infettive; aver omesso le azioni per garantire adeguata formazione al personale sanitario».

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Franco Berrino: «Anche io censurato sui vaccini Covid»
Franco Berrino (Ansa)
Il medico, colonna all’Istituto nazionale dei tumori: «Follia somministrarli senza sorveglianza attiva. Oggi molti indizi fanno pensare che abbiano aumentato la mortalità. Le riviste scientifiche obbediscono a ordini».

«Si chiama Il nostro veleno quotidiano e vuole riecheggiare un po’ “il nostro pane quotidiano”, che non è più buono come una volta» spiega Franco Berrino parlando del suo ultimo libro. Berrino è un’istituzione all’Istituto nazionale dei tumori di Milano, dove ha diretto il Dipartimento di medicina preventiva e predittiva occupandosi di epidemiologia dei tumori e dello sviluppo del registro dei tumori in Italia.

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Chiudevano in casa i bimbi per il Covid: ora li levano ai genitori per la «socialità»
(IStock)
Il tribunale dell’Aquila non ha strappato i tre piccoli ai Trevallion a causa di problemi scolastici. Ma per preservare quelle relazioni che sono state calpestate in pandemia.
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Conflitti, clima e pandemia. Per controllarci va bene tutto
Ansa
La pandemia ha aperto il varco. Poi guerra e clima: Nicola Porro racconta l’inferno premuroso del potere delle buone intenzioni.

C’era una volta l’uomo forte. Oggi è stato sostituito dal-l’«uomo morbido», quello col camice bianco, la mascherina chirurgica in tinta con le calze compressive e il tono di voce da formicolio piacevole che si diffonde dal cuoio capelluto ministeriale. Entra in casa tua non per comandare, ma per prendersi cura di te, che è un modo elegante per dire che non puoi uscire, non puoi parlare e - se possibile - non puoi nemmeno respirare troppo forte. La sua arma non è la repressione, ma il consiglio non richiesto.Non minaccia con i manganelli, ma con le statistiche. E con i grafici, ovviamente. Soprattutto quelli con le curve rosse in salita che sembrano montagne russe del terrore.

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Speranza ha chiuso in casa l’Italia ignorando gli esperti del ministero
Matteo Bassetti e Sergio Abrignani (Imagoeconomica)
Abrignani in commissione: «Nessuno consultò il Css per tutto il 2020. Ci interpellarono sugli mRna solo l’anno successivo». E Bassetti ci prova: «Ho ricevuto fondi da Pfizer per gli antibiotici, non per i vaccini».

«Quanti quesiti ha ricevuto dal ministero della Salute nel 2020, quando era membro del Consiglio superiore di sanità?», chiedeva ieri Marco Lisei, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia. La domanda era rivolta a Sergio Abrignani, ordinario di Immunologia e immunopatologia presso l’Università degli Studi di Milano, poi da marzo 2021 componente del Comitato tecnico scientifico. «Solo una volta, di illustrare che cosa fossero i vaccini a mRna e quali quelli a vettore a vettore virale», è stata la stupefacente riposta del professore. Per poi aggiungere, a un’ulteriore domanda che chiariva il ruolo suo e dei suoi colleghi: «Dopo l’alert dell’Oms del 5 gennaio 2020 non siamo stati consultati. Solo nel gennaio 2021, per rivedere il piano pandemico influenzale Panflu».

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