La filosofia dominante, che dileggia la famiglia e magnifica la vita senza figli, è la stessa che chiede più migranti. Che hanno un tasso di fertilità altissimo.
«Il fattore economico non basta a spiegare il crollo delle nascite». L’ex presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo: «Il clima culturale spinge i giovani a rinviare la procreazione. Finché non diventa troppo tardi».
Quelli che lo dicono esplicitamente. Il cambiamento di popolo non nasce da alcun complotto segreto: anzi, spesso è un obiettivo candidamente ammesso. Dall’Onu a Scalfari fino a Erdogan.
La diminuzione dei bebè è concausa del calo di Pil e occupazione, e le tasse aumentano per compensare l’invecchiamento della popolazione. L’Oriente viaggia a un altro ritmo perché è in impennata demografica.
L’esperto di dati Stephen Shaw: «Il numero di neonati crolla ovunque, le difficoltà scoraggiano. Il mondo sovrappopolato è una bufala: siamo tanti solo perché viviamo di più».
Nanterre, gli scontri dopo la morte di Nahel (Ansa)
Da noi le anime belle come Andrea Riccardi insistono: «Serve immigrazione per contrastare la denatalità». Intanto però il ministro magrebino si fa sentire Oltralpe: «Garantite la sicurezza dei cittadini che avete accolto». L’integrazione è una favoletta.