Donald Trump (Joe Raedle/Getty Images)
Il tycoon inizia dalla Florida la gara per gli Stati in bilico e morde lo sfidante. Che scorda Mitt Romney e crede di correre per il Senato...
Alcuni giorni fa, il senatore dello Utah, Mitt Romney, ha dichiarato alla Cnn di non avere intenzione di pronunciare endorsement né alle primarie repubblicane né alle presidenziali del 2020. Una posizione che, indirettamente, manifesta una palese ostilità nei confronti del magnate newyorchese.
Guida ai sei mesi che precedono l'anno presidenziale: i vari candidati in lizza cercano di acquisire notorietà mediatica, oltre che finanziamenti elettorali. A oggi, le maggiori incognite riguardano soprattutto il Partito democratico, che conta un numero particolarmente elevato di candidati. Resteranno agguerriti fino al dibattito televisivo previsto per il 26 giugno in Florida. L'unico a concorrere con l'attuale presidente è il libertario Bill Weld.
Tornano le scintille tra Donald Trump e l'establishment del Partito repubblicano. Pochi giorni fa Mitt Romney ha attaccato il presidente americano in un durissimo editoriale apparso sul Washington Post. Prendendo spunto dai recenti scossoni verificatisi dentro la Casa Bianca (a partire dalle dimissioni del segretario alla Difesa, James Mattis), il neo senatore dello Utah ha accusato il presidente di non possedere un'adeguata caratura. La mossa nasconderebbe la voglia di candidarsi per le elezioni 2020.