Il presidente francese incarica MichelBarnier per formare un nuovo esecutivo. Esponente dei Républicains, nel 2021 definì «arrogante» l’inquilino dell’Eliseo. Ira di Jean-LucMélenchon.
Jean-Luc Mélenchon, attuale leader de La France Insoumise, il principale gruppo politico di sinistra francese (Getty)
Iniziate le consultazioni, ma trovare i numeri per una maggioranza solida e duratura sembra impossibile. La France Insoumise chiede l’impeachment per Emmanuel Macron, però nessuno la segue. E i socialisti si allontanano.
L’inquilino dell’Eliseo interviene con una lettera dopo i risultati del ballottaggio e rinvia la decisione sull’esecutivo, invocando una maggioranza «plurale». Bardella: «Sta posizionando gli estremisti di sinistra alle porte del potere». Mélenchon in pressing.
La comunità ebraica romana in ansia per la Francia. Dati allarmanti anche nel nostro Paese.
Il presidente congela le dimissioni del premier con la scusa delle Olimpiadi ma il gioco è chiaro: sterilizzare il doppio boom di sinistra radicale e Marine Le Pen. Può farcela, ma il «problema» esploderebbe con in palio l’Eliseo.
Sono 218 le desistenze anti Rassemblement national. Mélenchon gela Attal: no al governo di coalizione. Crescendo di appelli, minacce e aggressioni. Foto di una candidata con berretto nazista: costretta a mollare.
L’esponente di destra Nicolas Conquer attaccato a Cherbourg: «Coinvolto pure un minorenne. Da sinistra solidarietà a denti stretti».