«Maurizio, dammi retta: se vi va bene arriverete a 10.000 copie. Le 20 o le 30.0000 che immaginate ve le dovete dimenticare, perché il mercato non è più quello di dieci anni fa e la gente i giornali non li compra più». Erano i primi giorni del settembre del 2016 e mancavano due settimane all'uscita in edicola della Verità. La maggioranza dei potenziali investitori era scappata a gambe levate appena avevamo detto che volevamo fare un giornale indipendente, se necessario anche contro il padrone del vapore dell'epoca, cioè Matteo Renzi, e quelli che non se l'erano data tentennavano, dubitando della nostra fiducia nei lettori. (...)
Ansa
Gli italiani non spendono. Le statistiche infatti segnalano una stagnazione dei consumi interni. Colpa della recessione, spiegano gli esperti. Colpa dell'incertezza politica, aggiungono i commentatori. Ovvio: se in famiglia non si è sicuri di ciò che accadrà nei prossimi mesi, si preferisce rinviare le spese e tenersi in tasca i soldi in attesa del peggio. Lo stesso fanno le imprese, che non essendo certe di come andrà l'economia, rimandano gli investimenti a data da destinarsi. Il risultato è che dall'inizio della crisi i depositi in banca di famiglie e aziende sono (...)
Ansa
Lo show di Stefania Prestigiacomo proprio mentre si vedono i risultati del pugno duro sugli arrivi, cuore del programma di centrodestra: solo 155 da inizio anno. E sui social è un coro contro la giravolta.
Ansa
Da Forza spread a Forza recessione. Dopo aver fatto il tifo per la procedura d'infrazione e l'aumento dei tassi d'interesse dei titoli di Stato, nella speranza che le due cose insieme riuscissero ad abbattere il governo pentaleghista, giornali e giornaloni si sono convinti che il lavoro sporco di far fuori la maggioranza lo possa fare la crisi. (...)