Ricordate l'attore del più celebrato Drakula al cinema? E il killer dalla Pistola d'oro, o il Conte Dooku di Guerre Stellari? Oggi parliamo di un aviatore che non divenne mai pilota. Ma che fece paura a tutto il mondo per 60 anni.
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2021-05-04
Oggi è il giorno di Guerre Stellari. E la «Forza», bloccata dal Covid, si celebra online
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Il flashmob organizzato il 4 maggio 2019 a Roma in Piazza di Spagna (Ernesto Ruscio/Getty Images)
Film e telefilm hanno creato una serie di feste internazionali collegate a eventi fittizi. Dopo il Galentine's day il 14 febbraio divenuto famoso grazie a Amy Poehler e Parks and Recreation e il Mean Girls Day che si celebra ogni 3 ottobre vestendosi di rosa, oggi è il turno del «May the 4th be with you» che celebra a livello mondiale la saga di Star Wars.
Che la forza sia con te. In inglese, letteralmente, si scrive "May the Force be with you". E l'assonanza tra il verbo may e il mese di maggio (anch'esso si scrive May in inglese) e le parole force e fourth, forza e quarto, hanno dato vita a quella che ormai, nel mondo degli appassionati di Guerre Stellari è visto come un giorno di festa.
La nascita di questa "festività internazionale" è molto particolare. Qualsiasi fan di Star Wars, alle parole "25 maggio" risponde immediatamente con "25 maggio 1977". La data, scolpita nella storia del cinema, segna l'uscita nelle sale cinematografiche della prima pellicola della saga firmata da George Lucas. Per questo motivo, nel 2007, in occasione dei 30 anni dall'uscita del primo film, il Los Angeles City Council decise di proclamare il 25 maggio lo "Star Wars Day". Una decisione che subito creò dei malumori nella comunità di appassionati che chiesero - e ottennero - di anticipare di qualche settimana la giornata dedicata alle galassie lontane lontane, più precisamente il 4 maggio.
Lo slogan May the Fourth Be with You, tuttavia, ha radici molto lontane. Nel 1979, il giornale inglese London Evening News accolse la appena proclamata premier Margaret Thatcher aprendo con un titolo in prima pagina unico nel suo genere: May the Fourth Be With You, Maggie. Che il 4 maggio sia con te, Maggie.
Nel 2005 fu lo stesso George Lucas che, nel corso di un'intervista sul canale televisivo tedesco Channel N24, recitò la celeberrima frase "Che la Forza sia con te". Ma il traduttore in studio, per un errore di comprensione, tradusse in tedesco il motto con: "il 4 maggio saremo con te".
Nel 2007, invece, un cinema di Toronto decise di celebrare la giornata organizzando una maratona di tutti i film della saga, con tanto di un torneo per i cosplayer, quiz a premi e sketch comici a tema.
Oggi, a causa del Covid-19, le celebrazioni che di solito vengono organizzate in tutto il mondo hanno subito una battuta d'arresto. Niente parate, raduni in costume e incontri nelle piazze e davanti ai monumenti simbolo delle città nel mondo. Al loro posto tante maratone e watch party su Disney+ e decine di oggetti da collezione sfornati per i più appassionati e fedeli.
Per l'occasione, su Disney+ debuttano la nuova serie originale Star Wars: The Bad Batch; un cortometraggio de I Simpson a tema Star Wars, unico nel suo genere; e alcune esperienze cinematografiche a tema per celebrare una galassia lontana, lontana. Maggie, la più piccola della casa più famosa di Springfield, è la protagonista di Maggie Simpson in "Il risveglio della Forza dopo il riposino", un nuovo corto de I Simpson ispirato alla saga, che porta a Springfield i personaggi dell'Universo di Star Wars. Maggie Simpson in "Il risveglio della Forza dopo il riposino" è il primo di una serie di corti de I Simpson che Disney+ rilascerà nel corso dell'anno, rendendo omaggio ai diversi brand e ai titoli della piattaforma.
Inoltre, per celebrare la creatività e l'abilità artistica dei fan di Star Wars, Lucasfilm e Disney+ hanno commissionato degli artwork originali che, per la prima volta, saranno presenti sulla piattaforma per diversi giorni. Un gruppo di artisti e fan della saga da tutto il mondo ha creato illustrazioni che rappresentano una selezione di film e serie originali di Star Wars, dandogli vita con il loro stile unico. Gli artwork saranno presenti sulla piattaforma fino al 9 maggio. La nuova serie Star Wars: The Bad Batch ha invece debuttato con una premiere speciale alle 9 di oggi.
May the Fourth be with You è solo una delle celebrazioni derivanti dal mondo pop. Film e telefilm ormai scandiscono le nostre serate e, soprattutto in periodo di lockdown, per molti sono diventati dei veri compagni in giornate infinite e sempre uguali. Dal compleanno di Harry Potter che si celebra ogni anno il 31 luglio, passando per il Whacking Day dei Simpsons in 10 maggio fino al Festivus, il Natale alternativo che si festeggia il 23 dicembre grazie alla serie Seinfield, sono tante le date nel calendario per gli appassionati della cultura pop.
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iStock
- Sempre più italiani scelgono di consumare contenuti video in streaming. In totale gli abbonati sono arrivati a 8 milioni e il numero continua a crescere.
- Con Disney+ l'universo di Star Wars diventa una serie tv in live action. The Mandalorian arriverà in contemporanea con il lancio della nuova piattaforma della casa di Topolino.
- Il diavolo con gli addominali ha riacceso il pubblico di Netflix. Lucifer è una delle serie che vanta più episodi guardati consecutivamente. Prima, il record era del Trono di Spade.
- Il diavolo e l'acqua santa sulla Terra per salvarla dalla fine del mondo. David Tennant e Michael Sheen firmano il successo di Good Omens, la miniserie di Amazon Prime Video prodotta da Neil Gaiman.
- Jennifer Aniston e Reese Witherspoon diventano conduttrici di un finto talk show per lo streaming di Cupertino. The Morning Show sarà disponibile su AppleTv+ dal 2020.
Lo speciale comprende cinque articoli.
I contenuti audio e video non si consumano più come una volta. Ai canali tradizionali, gli italiani preferiscono le piattaforme di streaming dove i contenuti sono tanti e sempre nuovi, ma soprattutto possono essere guardati e riguardati quando se ne ha più voglia. Uno studio di Ey ha mostrato come i principali player del settore continuino a guadagnare iscritti con una media di crescita del +18% in soli sei mesi. Il totale è di 8 milioni di registrazioni, cui la fetta più grande va senza dubbio a Netflix. Secondo l'Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, il mercato dello streaming ha un valore pari a 177 milioni di euro soltanto in Italia, con una crescita serrata di anno in anno (+46% rispetto al 2017).
Ma sarà il 2020 a mettere il mondo dello streaming davvero alla prova. Se fino a questo momento le serie televisive e film venivano contesi da Netflix e Amazon, i più grandi gruppi americani hanno deciso di creare le proprie piattaforme e accaparrassi una fetta di quel mercato che entro il 2025 varrà ben 125 miliardi di dollari.
Ted Sarandos, capo contenuti di Netflix, non sembra però preoccupato dell'arrivo di nuove piattaforme in streaming. Anzi, ha raccontato di essere «molto stupito» dal fatto che ci sia voluto tutto questo tempo. Nei prossimi sei mesi si darà quindi l'avvio a quella che è già stata finita «guerra dello streaming» ma i colpi bassi sono già iniziati. Il gruppo NbcUniversal ha già annunciato l'arrivo di Peacock nei primi mesi del 2020 e con esso Netflix dovrà dare definitivamente l'addio a due delle sue serie tv più amate: Friends e The Office. È forse per questo motivo che Netflix ha in programma di ottenere nuovi finanziamenti per due miliardi così da implementare la produzione di contenuti inediti.
È proprio su film e serie televisive esclusive che punta anche Apple. L'azienda di Cupertino è pronta a lanciare Apple Tv+ il prossimo primo novembre e con essa tanti contenuti mai visti, dalla storia di
Emily Dickinson a The Morning Show, serie tv in cui Reese Witherspoon e Jennifer Aniston interpretano due produttrici di talk show. Apple Tv+ rappresenterà la piattaforma più «economica» ad oggi, con un abbonamento da soli 4.99 euro al mese.
Farà invece il suo debutto il 12 novembre negli Stati Uniti la piattaforma streaming firmata Walt Disney Company chiamata Disney+. L'abbonamento costerà 6.99 dollari ogni mese e darà l'accesso a tutti i film d'animazione del gruppo. Ma non pensate che la piattaforma sia solo per bambini. Disney+ offrirà anche tutti i documentari firmati National Geographic, le 30 stagioni de I Simpsons e soprattutto i franchise Marvel e Star Wars. Quest'ultimo con una novità: la serie The Mandalorian prodotta proprio per Disney+. Ma non solo. Gli abbonati a Disney+ per la prima volta potranno anche vedere il dietro le quinte del mondo Disney grazie a The Imagineering Story, una docufiction prodotta dagli studi Pixar in cui verranno svelati i segreti dei parchi disneyani di tutto il mondo.
A queste si aggiungeranno - nella primavera 2020 - la già menzionata Peacock e Hbo Max. Ma il mondo dello streaming non è solo fatto di film e serie televisive. Ha da poco iniziato la sua seconda stagione sportiva Dazn. La piattaforma ha già totalizzato 81 milioni di ore di contenuti visti, di cui il 91% viste in diretta. Lo sport più visto è senza dubbio il calcio, ma Dazn sta diventando il luogo dove gli amanti di qualsiasi sport - football americano, pallavolo e boxe - possono seguire partite e incontri.
Con Disney+ l'universo di Guerre Stellari diventa una serie tv in live action

C'è chi, dopo aver visto i primi 27 minuti di The Mandalorian, la prima serie tv che esplora l'universo della saga di Star Wars in live action, confessa di aver pianto. E c'è chi, a quindici giorni dal lancio della nuova piattaforma di streaming targata Disney, è pronto a giurare che questa serie tv rivoluzionerà il modo in cui da ora in avanti verranno prodotti i telefilm in tutto il mondo.
Scritta da Jon Favreau e prodotta da Lucasfilm, la casa di produzione cinematografica fondata da George Lucas, si comporrà di dieci episodi e, come spiegato dal regista, «la storia sarà ambientata dopo le vicende de Il ritorno dello Jedi e prima di Star Wars: Il risveglio della Forza». Protagonista darà un nuovo personaggio, un pistolero e solitario cacciatore di taglie, che si muove intorno alla galassia, lontano dall'autorità della Nuova Repubblica. Gli interpreti saranno Pedro Pascal (The Mandalorian), Taika Waititi (IG-11), Gina Carano (Cara Dune), Carl Weathers (Greef Karga), Nick Nolte, Giancarlo Esposito, Werner Herzog e Bill Burr. La colonna sonora, invece, sarà curata dal compositore e produttore discografico svedese Ludwig Göransson.
Se dieci episodi vi sembrano troppo pochi per saziare la vostra fame di Guerre Stellari, non temete. Ancor prima dell'esordio della prima stagione, ne è stata già confermata una seconda. Favreau ha annunciato, in proposito: «Stiamo attualmente procedendo con i lavori della seconda stagione, ci stiamo occupando della sceneggiatura, lavorando con i registi e io sto preparando a dirigere me stesso. Non ho potuto farlo durante la prima stagione perché ero impegnato con Il Re Leone, quindi adesso cercherò di prendere parte a uno di questi».
Il diavolo con gli addominali ha riacceso il pubblico di Netflix

Netflix
Cosa succederebbe se il diavolo si stancasse di essere il signore di demoni e dannati e si prendesse una vacanza? Lucifer nasce da un'idea di Neil Gaiman e diventa in poco tempo un successo. Le prime tre stagioni sono prodotte da Fox che decide di cancellare il telefilm tra le lamentele dei fan. È qui che, a seguito di una campagna #SaveLucifer, Netflix decide di acquistare e rinnovare la serie per altre due stagioni.
La quarta stagione è già disponibile su Netflix dall'8 maggio e benché la piattaforma non sia solita rilasciare numeri precisi ha battuto tutti i record di «binge watching» (letteralmente la visione compulsiva di puntate, ndr.), mantenendo la prima posizione per ben sette settimane. L'unico telefilm ad aver raggiunto lo stesso livello di successo è stato «Il Trono di Spade».
Lucifer, come anticipato, racconta la vita quotidiana del diavolo a Los Angeles, dopo che vi si è trasferito insieme al demone (e migliore amica) Mazikeen. Proprietario del night club più famoso della città, Lucifer Morningstar (interpretato dall'attore Tom Ellis) conosce per caso la detective Chloe Decker. Affascinato dalla donna, il diavolo inizia a collaborare con lei ad alcuni casi di omicidio, scoprendo che tutti gli anni passati sulla terra non solo lo stanno rendendo sempre più umano ma anche vulnerabile a un sentimento che per credeva per lui impossibile: l'amore.
Il diavolo e l'acqua santa sulla Terra per salvarla dalla fine del mondo

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La trama, potrebbe apparire scontata. Nel 2019, le forze del Paradiso e le potenze infernali hanno deciso di scatenare l'Apocalisse. L'evento che innescherà la fine del mondo è la venuta dell'anticristo, come è scritto in un libro: le Belle e accurate profezie di Agnes Nutter. Ma perché distruggere un posto grazioso come il pianeta Terra? Il demone Crowley e l'angelo Azraphel, rappresentanti delle rispettive fazioni sul nostro pianeta e ormai affezionati alle usanze terrestri, non ci stanno e per questo si alleano per scongiurare la fine del mondo.
Eppure, Good Omens, la mini serie firmata da Neil Gaiman e Terry Pratchett basata sul romanzo umoristico scritto a quattro mani dai due autori nel 1990, è uno dei più grandi successi firmati Amazon Prime Video. Il motivo? La coppia diavolo-acqua santa è composta da due tra gli attori più promettenti del cinema internazionale: David Tennant, attore di teatro shakesperiano e famoso per aver interpretato il ruolo del "Dottore" nella serie Uk Doctor Who, e Michal Sheen, attore gallese famoso per aver vestito i panni di Tony Blair in The Deal prima e The Queen poi.
La coppia di attori riesce a trasformare una scrittura che per alcuni può sembrare piena di lacune e contraddizioni, a tratti fin troppo scontata, in un'opera magistralmente interpretata in cui le musiche dei Queen e la mimica facciale di Tennant e il lato «goliardico» del Santo Sheen riescono a convivere creando un qualcosa di mai visto prima.
Good Omens è un piccolo capolavoro e, le sue sei puntate, non sembrano essere bastate agli abbonati del servizio di streaming di Amazon Prime al punto che, ormai da mesi, chiedono a gran voce una seconda stagione. Amazon si dice pronta. Il cast pure. E nella trama, Gaiman, ha svelato di aver nascosto alcuni indizi che potrebbero aprire a storie parallele sviluppabili in un nuovo capito della serie tv. Non ci resta che attendere.
Aniston e Witherspoon diventano conduttrici di un talk show per lo streaming di Cupertino

Apple
Jennifer Aniston e Reese Witherspoon hanno già condiviso la scena sul piccolo schermo negli anni Novanta. La Witherspoon ha infatti interpretato il ruolo di una delle sorelle della celebre Rachel Green di Friends. È proprio per questo motivo che dal momento dell'annuncio di The Morning Show da parte di Apple Tv+ si sono susseguiti articoli sulle due leading ladies.
Una serie televisiva dalle atmosfere molto americane che ci porta dietro le quinte di un popolarissimo show del mattino, uno di quei programmi a metà tra telegiornale e talk show che arricchiscono i palinsesti delle principali reti statunitensi. The Morning Show racconta il mondo dell'intrattenimento dopo il Metoo. Il primo episodio ci catapulta in una redazione scossa da uno scandalo sessuale, dopo le accuse mosse al co-conduttore storico interpretato da Steve Carrell. Tocca a Jennifer Aniston tenere le redini della trasmissione e affrontare il pubblico disilluso e i funzionari del network assetati di ascolti. Ecco che a complicare ulteriormente la situazione arriva Reese Witherspoon, pronta a rubarle il lavoro.
La serie sarà composta di 10 episodi ed è già stata rinnovata per una seconda stagione. The Morning Show rappresenta il grande ritorno al piccolo schermo di Jennifer Aniston dopo i dieci anni passati sul set di Friends oltre al secondo progetto televisivo che vede Reese Witherspoon come protagonista, dopo il successo di Big Little Lies.
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2019-10-02
Non solo fenomeno da botteghino. La saga di Guerre Stellari vale 50 miliardi «solo» di gadget
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- Nel 1975, un giovane George Lucas tentò di convincere la 20th Century Fox a scegliere il primo capitolo della sua saga ipotizzando che al botteghino avrebbe guadagnato circa 8 milioni di dollari. Solo al cinema, oggi, ne vale più di di 6 miliardi.
- Etro crea una capsule collection dedicata al film. Cappellini, magliette e felpe realizzate in collaborazione con Disney e Lucasfilm per promuovere l'ultima pellicola intitolata Star Wars: L'ascesa di Skywalker.
- Adidas omaggia l'X-Wing con una nuova sneaker. Le scarpe saranno in vendita da dicembre, in concomitanza con l'uscita dell'ultimo film della terza trilogia.
- Dopo l'inaugurazione di due aree tematiche nei parchi di divertimento americani, nel 2020 a Walt Disney World a Orlando aprirà il primo hotel a tema. L'esperienza sarà una crociera di due giorni tra le galassie.
Lo speciale comprende quattro articoli, gallery fotografiche e infografiche.
Sono trascorsi 42 anni dalla uscita del primo film di Guerra Stellari. E oggi, a poco più di due mesi dalla premiere dell'ultimo capitolo della nuova trilogia, quella «galassia lontana lontana» continua a coinvolgere milioni di persone in giro per il mondo.
La Lucasfilm - casa produttrice di Star Wars e Indiana Jones - è stata acquistata nel 2012 dal gruppo Disney per 4 miliardi di euro e sono bastate tre pellicole perché il gruppo recuperasse la cifra spesa. Il Risveglio della Forza, Rogue One e L'Ultimo Jedi hanno infatti incassato 4.2 miliardi di euro a livello mondiale. Certo, bisogna tenere presente che questo tipo di film richiede una produzione a cinque zeri e che la campagna marketing che ruota attorno alla saga può risultare altrettanto costosa, ma già i primi sei capitoli della saga erano stati in grado di guadagnare più del triplo degli incassi del box office attraverso il merchandise. Parliamo di 12 miliardi di euro complessivi e 250 milioni di «action figures» vendute. Niente male per un progetto che il suo stesso ideatore, George Lucas, pensava sarebbe stato un flop e che è invece risultato essere il migliore investimento nella storia del cinema.
Dal 2015, la Walt Disney Company ha dato vita al «Force Friday», un evento dove presentare al mondo il merchandise di Guerre Stellari. Solo nel primo anno, i giocattoli dedicati alla saga hanno fatto incassare al gruppo oltre 700 milioni di euro. Secondo Jim Silver, fondatore del sito TTPM (dedicato a recensioni di giocattoli per bambini), «Star Wars è il più grande franchise nella storia del business dei giocattoli». Il motivo? «Chi acquista un giocattolo di Guerre Stellari lo studia nei minimi dettagli alla ricerca di suggerimenti o spoiler su quello che accadrà nel film».
Quello per Star Wars è ritenuto da molti il primo vero tentativo di instaurare una vera campagna marketing per la produzione di un film. Prima di allora nessuno aveva davvero pensato al potenziale dietro la pellicola. La Fox aveva infatti deciso di proiettare il film in pochissime sale, accompagnato da un poster privo di immagini, ma in pochissimo tempo Star Wars riuscì a diventare uno dei loghi più conosciuti e richiesti di tutti i tempi. Nell'estate del 1977 la produzione di merchandise del film era frenetica e la colonna sonora fu venduta in 200.0000 copie nel solo mese di giugno.
In un'intervista del 1980 a Rolling Stone, George Lucas avrebbe poi affermato come mentre stendeva la sceneggiatura per il primo film avesse immaginato «tazze ispirate a R2-D2 e piccole riproduzioni di robot», ma sicuramente non si sarebbe mai aspettato l'enorme successo dei prodotti di Guerre Stellari sul mercato. E l'avvento del digitale non ha che aumentato l'interesse per la saga, spaziando lungo tre generazioni. La Disney è infatti riuscita nell'intento di creare un nuovo rinnovato interesse nei Millennials con una saga ricca di nuovi protagonisti e con l'inserimento di personaggi come il droide BB8 e gli animaletti Porg anche i più piccoli si stanno appassionando a queste avventure fantascientifiche.
Dal 2012, si stima che la Disney abbia guadagnato 42 miliardi di euro grazie al franchise, superando James Bond e Harry Potter. Ma la cifra è solo destinata a crescere, grazie all'apertura di «Galaxy's Edge», una nuova zona del parco - Walt Disney World di Orlando e Disneyland di Anaheim - in cui immergersi completamente nella saga. Un'area tematica di 14 acri dove i fan più accaniti possono mettersi alla guida del Millenium Falcon e bere un bicchiere del famoso latte blu.
INFOGRAFICA
Etro crea una capsule collection dedicata a Guerre Stellari
Etro omaggia Star Wars in vista dell'uscita dell'ultimo capitolo della saga. Durante la settimana della moda maschile, Kean Etro - direttore creativo per la linea uomo - ha portato in passerella una selezione di capi icona del guardaroba urbano, tutti arricchiti da stampe digitale prese da fotogrammi dei momenti più iconici dei film usciti tra gli anni Settanta e Ottanta.
Felpe con cappuccio o a scollo tondo, camicie, tshirt, un bomber e accessori per tutti i giorni: tutto a tema Guerre Stellari. La capsule è stata creata in collaborazione con Disney e Lucasfilm per promuovere l'ultima pellicola intitolata Star Wars: L'ascesa di Skywalker.
La capsule collection è completamente unisex e rende omaggio a tutti i personaggi più famosi della saga tra cui Yoda, il preferito di Kean Etro. La collezione è disponibile dall'1 luglio di quest'anno, ma sono ancora tanti i capi acquistabili sull'e-commerce del brand o in boutique.
Adidas omaggia l'X-Wing con una nuova sneaker

Adidas ha stretto una nuova collaborazione con Star Wars in vista dell'uscita del nuovo film. Ecco allora che l'azienda americana ha prodotto un paio di scarpe da ginnastica tema X-Wing per celebrare l'evento.
Il modello UltraBOOST si tinge di grigio e di arancione, proprio come i colori della navicella spaziale e si arricchisce con la frase «la Forza sarà sempre con te» scritta sul tallone, tra gli schemi dei progetti dei più celebri astrocaccia utilizzati dai ribelli e della resistenza. Le scarpe saranno in vendita proprio a partire da dicembre in alcuni store selezionati.
Il parco di Orlando si prepara ad aprire le porte al suo primo hotel a tema Guerre Stellari
Dopo anni di attesa, la Disney ha aperto all'interno dei suoi parchi americani Galaxy Edge, due aree tematiche interamente dedicate all'universo di Star Wars. Ambientate nel mondo immaginario di Batuu, Galaxy Edge consiste in uno spazio i cui gli appassionati della saga possono sperimentare in prima persona l'universo di Guerre Stellari. Non solo attraverso un'attrazione in cui è possibile simulare in prima persona un volo sul celeberrimo Millennium Falcon, ma anche con veri e propri laboratori in cui realizzare la propria spada laser o dar vita a un drone da compagnia. Come se non bastasse, all'interno dei due parchi, è stata creata la Cantina, il locale della movida interstellare, in cui si possono gustare cocktail "spaziali" al ritmo di un robottino dj.
I fan della saga ideata da George Lucas, però, sembrano non averne mai abbastanza e la Disney, fiutato l'affare, ha ben pensato di creare alle porte degli Studios di Orlando il suo primo hotel totalmente immersivo. L'esperienza non prevederà stanze tematizzate con carta da parati di Darth Vader o di Yoda ma sarà una vera e propria crociera nell'infinità dello spazio.
«Star Wars: Galactic Starcruiser», questo il nome dell'hotel, aprirà a Orlando nel 2020. Alla presentazione ufficiale del nuovo hotel, avvenuta nelle scorse settimane al D23 - la convention dei fan disneyani - gli ingegneri Disney hanno raccontato di come gli ospiti, una volta arrivati al parcheggio della propria navicella e varcata la soglia dello starcruiser verranno lanciati, per 2 notti, in un mondo lontano lontano a milioni di chilometri dalla Terra con un panorama di certo ben diverso da uno spiazzo nell'assolata Florida.
Effettuata la procedura di imbarco, gli ospiti e i membri dello staff verranno coinvolti in attività di vario genere. Dal tour del ponte di comando dell'astronave con Chewbacca al pattugliamento delle aree sensibili con gli stormtroopers. Tutto sarà spiegato nel minimo dettagli: come gestire la navicella, i sistemi di sicurezza, dove non addentrarsi e perché no, come sfidare la sorte e passare al lato oscuro della forza. «Ci saranno dei momenti in cui le lezioni che vengono impartite dai membri dello staff torneranno molto utili agli ospiti dello starcruiser» ha commentato Ann Morrow Johnson, direttore creativo del progetto e parte del gruppo dei Walt Disney Imagineering «e in questo caso, aver ascoltato e imparato alcuni trucchi tornerà molto utile ai visitatori». Che ha aggiunto: «La navicella è abitata da molti, moltissimi personaggi. Alcuni noti perché parte della saga. Ma non mancheranno di certo le sorprese. E in base alle alleanze che si stringeranno e alle decisioni che si prenderanno nel corso del viaggio la propria avventura potrà cambiare drasticamente».
Se la data di apertura non è ancora certa, quello che già si può immaginare però è che l'avventura nella galassia non sarà di certo economica.
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Armi, spaccio e omicidi: in Gta V si gioca online nei panni di un criminale. Appassiona anche i cinquantenni ed è il prodotto d'intrattenimento più redditizio della storia. La saga jedi, dal 1977, ha fatto 1 miliardo in meno.
Può un solo videogioco incassare più di saghe cinematografiche come Star wars, blockbuster globali alla Avatar, pietre miliari della portata di Via col vento? Sì. Grand theft auto V (meglio noto come Gta V), ha stracciato tutti. Definirlo solo videogame però è riduttivo. Negli ultimi giorni è stato incoronato prodotto d'intrattenimento più redditizio di sempre secondo l'analisi del sito Marketwatch.com (autorevole portale d'informazione finanziaria del gruppo News Corp, multinazionale americana che edita, fra gli altri, Wall Street Journal e New York Post). Armi, rapine, sesso, droga e sangue sono i punti cardinali dell'epopea di Grand theft auto a partire dal primo capitolo, uscito nel 1997. Da allora, nel corso di questi vent'anni, si sono susseguiti seguiti altri dieci diversi titoli, per complessivi undici giochi, fino alla nascita di Gta V.
La spina dorsale di ogni capitolo è la stessa: un romanzo criminale. I protagonisti, anche nell'ultimo episodio (in cui l'utente si può immedesimare in tre personaggi: Michael De Santa, Trevor Philips e Franklin Clinton), sono delinquenti patentati. Il gioco si compone di diverse missioni (in Gta V sono 69), affrontando le quali il protagonista s'immerge nel mondo del crimine tra rapine, sparatorie (anche con la polizia), spaccio di droga, inseguimenti ed esplosioni in alta definizione. È un gioco «open world»: il protagonista può girare la città in lungo e in largo interagendo con l'ambiente come meglio crede, dentro o fuori dalla legge. La violenza è un'architrave dell'esperienza di gioco nonché la caratteristica che ha gettato più spesso la saga di Gta in pasto alle cronache, con innumerevoli proteste da parte di associazioni di genitori e istituzioni. Ma Gta V non è solo intrattenimento per ragazzini tutto pallottole e parolacce: la casa produttrice - oltre che sul profilo tecnico - ha investito forte anche nella sceneggiatura, tessendo una trama degna di Hollywood che cattura l'attenzione del pubblico più maturo. Stando al Daily Mail, dopo quello dei teenager il gruppo di giocatori più nutrito è composto da individui della fascia d'età 55-64 anni. Il 33% degli utenti, inoltre, ha figli.
Gta V è sul mercato da oltre 4 anni - per computer, Xbox e Playstation - ma risulta sesto tra i giochi più acquistati anche nel 2017, con oltre 15 milioni di copie. Numeri che hanno permesso al titolo di superare i 90 milioni di dischi venduti complessivamente: un aumento importante rispetto agli ultimi capitoli, visto che Gta: San Andreas, quello precedente, non andò oltre i 27,5 milioni. Ma le cifre choc sono altre. La definizione «prodotto d'intrattenimento», infatti, lascia intendere che il metro di paragone possa non essere il solo mondo dei videogame. Lo sviluppo di Gta V, partito nel 2008 e durato quasi 5 anni, ha avuto costi da kolossal cinematografico per la casa produttrice Rockstar Games (e la sua controllante, Take-Two Interactive): 256 milioni di dollari, secondo l'analisi di Marketwatch.com. Per intenderci, sono costati di più solo film come Pirati dei Caraibi, ai confini del mondo oppure Avengers, age of Ultron.L'investimento monstre ha fruttato. Gta ha stracciato ben sette record mondiali - certificati dal Guinness dei primati - in tema di rapidità. Tra gli altri, è stato il videogame più venduto nelle prime 24 ore dall'uscita (11,21 milioni di copie) e il più rapido a superare la quota di 1 miliardo di dollari in ricavi, per la quale sono bastati tre giorni. Il film Avatar (maggior incasso cinematografico di sempre), nel 2009 impiegò un'intera settimana per raggiungere il miliardo, mentre Titanic nei primi sette giorni incassò solamente 28 milioni.
I ricavi di Gta V nel corso del tempo hanno rallentato, ma nemmeno troppo. Oggi infatti la stima degli incassi complessivi per Take-Two ha toccato quota 6 miliardi di dollari, facendone appunto il prodotto d'intrattenimento più redditizio di sempre. Anche adeguando le cifre in base all'inflazione e aggiungendo le vendite home video (videocassette e dvd), successoni come Avatar e Via col vento non si sono spinti oltre i 4 miliardi di dollari mentre l'intera saga di Star wars, compresi gli ultimi film (parliamo però di otto pellicole), si avvicina ai 5 miliardi di dollari. Il segreto di Gta V è l'incredibile longevità, superiore a quasi qualunque competitor. Il lancio a cavallo di due diverse generazioni di console (tra Ps3/Ps4 e Xbox 360/Xbox One) ha allungato sicuramente la vita al gioco ma il vero segreto è la modalità online, che viene costantemente aggiornata. Anche nella settimana appena trascorsa, ad esempio, sono state rilasciate nuove missioni disponibili per gli utenti. E proprio gli aggiornamenti sono un altro dei segreti dei ricavi da urlo per Gta V.
Insieme alle vendite delle singole copie, infatti, una fetta importante di incassi per Take-Two sono arrivati dalle microtransazioni, ossia tutti gli acquisti che avvengono all'interno del gioco: compravendite che vanno, ad esempio, da personalizzazioni del proprio personaggio (con nuovi vestiti o armi), all'acquisto di veicoli o al download d'aggiornamenti per mappe (cioè nuovi scenari) e missioni, disponibili solo previo pagamento. In questo caso non c'è niente di virtuale: si paga con soldi veri, che i singoli utenti spendono all'interno del gioco. Un business enorme: Take-Two nel 2017 ha avuto ricavi per 460 milioni dagli acquisti «in game» (non solo per Gta V ma anche per altri giochi come Nba 2k18, dedicato al basket statunitense) su un monte complessivo di 1,7 miliardi di dollari, con un impatto pari a circa il 25%.
Un gioco che ha così fatto la fortuna per Take-Two a tutto tondo, non solo dal punto di vista dell'incasso. Il valore delle azioni della società statunitense, quotata al Nasdaq, nell'ultimo anno è salito di oltre il 60%: da quando è uscito Gta V, le azioni sono schizzate a +615%, passando da 16,99 dollari fino a un picco massimo di 121,67 dollari toccato nello scorso febbraio, salvo poi scendere fino agli attuali 101 dollari circa. D'altronde parliamo di un settore, quello dei videogame, in cui gli utenti nel 2017 hanno speso 36 miliardi di dollari, cifra in crescita del 15% rispetto al 2016: anche gli investitori vogliono la loro parte.
E non è finita qui. Perché, se da un lato le vendite di Gta V non si fermano, Take-Two ha già pronta una sorta di versione western del gioco, ovverosia Red dead redemption 2. Anche se difficilmente questo supererà i numeri dell'originale, come spiegato da un analista finanziario intervistato da Marketwatch.com: «Potrebbero uscire altri grandi successi, ma un altro Gta V non è probabile. Michael Jackson ha avuto un sacco di album di successo, ma ha prodotto un solo Thriller».
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