gualtiero marchesi

L’apoteosi di un piatto è la scarpetta. Marchesi la bramava, Sotis la odia
(IStock)
Il pane intriso in quel che resta di un condimento è libidine per il palato. Sdoganata da Erasmo da Rotterdam, è stata sempre giudicata con orrore dai gendarmi del galateo. Per il grande chef, invece, era un complimento.
L’ultimo Marchesi: i piatti diventano quadri
Gualtiero Marchesi nel 2015 (Getty Images)
In tarda età, il grande chef raggiunge il suo zenit professionale: diviene rettore dell’alta scuola di cucina Alma a Colorno e apre un ristorante accanto alla Scala di Milano. Restituisce le stelle Michelin per dare un esempio ai giovani. E raffina il suo estro.
Libri, statue, nuovi locali: Marchesi no limits
Gualtiero Marchesi con lo staff dell'«Albereta» di Erbusco (Getty Images)
Nel 1977 il grande chef pubblica in un volume la summa delle sue idee sulla cucina italiana, ma non solo. Iniziano a piovere premi e dopo Milano apre pure a Londra. Ma sotto la Madonnina l’aria sta cambiando e allora si sposta in Franciacorta: nasce l’Albereta.
A 47 anni Marchesi iniziò a vedere le Stelle
Gualtiero Marchesi nel 1984 (Getty Images)
Dopo le esperienze in Francia, il futuro re degli chef torna nel capoluogo lombardo e apre il suo ristorante in via Bonvesin de la Riva. È un’ex pizzeria che un gruppo di amici trasforma in un posto dove l’arte si mescola ai sapori. Un successo certificato da Michelin.
La leggenda di Marchesi inizia al Mercato
Gualtiero Marchesi (Ansa)
È nell’albergo-ristorante di famiglia che il più grande chef italiano ha mosso i primi passi in cucina dopo l’apprendistato in Svizzera. Oltre ai bottegai della zona, iniziano a prenotare tavoli big della finanza, della politica e dell’arte. Il pollo alla Kiev il primo successo.
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