L’analisi di Consultique fotografa i rendimenti dei fondi pensione negli ultimi cinque anni: azionari in testa, seguiti dai bilanciati. Scelte da valutare in base a età, obiettivi e tolleranza al rischio, senza fermarsi ai numeri dei rendimenti passati.
Claudio Durigon vuole l’obbligo: la previdenza complementare cresce troppo poco, soprattutto nelle Pmi. Nodo dipendenti pubblici.
Secondo i dati presenti all’interno della relazione Covip, alla fine del 2023, i fondi pensione in Italia sono 302: 33 fondi negoziali, 40 fondi aperti, 68 piani individuali pensionistici (Pip) e 161 fondi pensione preesistenti, quelli nati prima della riforma del sistema pensionistico.
I fondi pensione azionari sono senza dubbio i prodotti che rendono di più e sono stati quelli che hanno attutito meglio il contraccolpo sui mercati del 2022, annus horribilis dei mercati finanziari. Tra i prodotti migliori si segnalano il Reale Mutua Teseo (6,12%), il Bim Vita (2,81%), il CredemVita CredemPrevidenza (2,21%) e lo Zurich Life Zed Omnifund (1,52%).
Dopo un 2022 difficile, in cui il Tfr ha battuto l’andamento degli Fpa, l'anno nuovo è iniziato con tutta un’altra musica. I fondi aperti, quelli disponibili sul mercato a tutti i professionisti, hanno beneficiato dell’andamento positivo dei mercati - sia azionari che obbligazionari - dei segnali di rientro dell’inflazione e delle conseguenti aspettative per politiche monetarie più espansive.