2025-07-09
Fondi pensione, ecco come orientarsi tra rendimenti e profili di rischio
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L’analisi di Consultique fotografa i rendimenti dei fondi pensione negli ultimi cinque anni: azionari in testa, seguiti dai bilanciati. Scelte da valutare in base a età, obiettivi e tolleranza al rischio, senza fermarsi ai numeri dei rendimenti passati.In un contesto economico e demografico in continua evoluzione, il tema della previdenza complementare assume un ruolo sempre più centrale nella pianificazione finanziaria degli italiani. L’allungamento dell’aspettativa di vita, la riduzione del tasso di natalità e le riforme del sistema pensionistico pubblico hanno reso evidente la necessità di costruire una pensione integrativa solida e personalizzata. In questo scenario, i fondi pensione rappresentano uno strumento chiave per garantire stabilità e benessere economico nel lungo periodo.Il mercato dei fondi pensione si è evoluto notevolmente negli ultimi anni, offrendo una gamma sempre più ampia di soluzioni adatte a diversi profili di rischio, orizzonti temporali e sensibilità etiche. I fondi si suddividono in diverse categorie – azionari, bilanciati, garantiti, obbligazionari misti e obbligazionari puri – ciascuna con caratteristiche specifiche in termini di composizione del portafoglio, volatilità e rendimento atteso.L’analisi dei dati più recenti fornita dall’ufficio studi di Consultique per La Verità evidenzia come i fondi azionari siano stati i più performanti nel lungo periodo. Con rendimenti a 5 anni superiori al 60%, questi strumenti si confermano ideali per chi ha un orizzonte temporale lungo e una maggiore propensione al rischio. Il fondo Teseo – Sviluppo Etica di Società Reale Mutua ha registrato una performance del 64,10%, seguito da Bim Vita – Equity con il 62,73% e Allianz Insieme – Azionaria con il 58,72%. Questi risultati riflettono la capacità dei fondi azionari di cogliere le opportunità offerte dai mercati globali, soprattutto in fasi di crescita economica.I fondi bilanciati, che combinano azioni e obbligazioni, offrono un buon compromesso tra rendimento e stabilità. Ubi Previdenza – Aggressivo di Intesa Sanpaolo ha ottenuto un rendimento del 43,30% in cinque anni, seguito da Bim Vita – Bilanciata Globale con il 37,66% e Arca Previdenza – Alta Crescita Sostenibile con il 35,75%. Questi fondi sono particolarmente adatti a chi desidera una crescita del capitale senza esporsi completamente alla volatilità dei mercati azionari.Per i risparmiatori più prudenti, i fondi garantiti rappresentano una scelta rassicurante, ma di certo non la migliore quanto a guadagni. Sebbene i rendimenti siano più contenuti, la protezione del capitale o la garanzia di un rendimento minimo li rendono ideali per chi è vicino alla pensione o ha una bassa tolleranza al rischio. Tra i migliori si segnalano Anima – Incremento e Garanzia 5+ con un rendimento del 12,13%, Sella Gestioni – Obbligazionario Garantito con il 9,70% e Arca Previdenza – ObiettivoTFR con il 9,33%.I fondi obbligazionari misti, che includono una componente azionaria limitata, offrono una via intermedia tra prudenza e crescita. CredemPrevidenza – Flessibile ha ottenuto un rendimento del 10,87%, Generali Global – Real Return il 10,29% e Amundi – Prudente ESG il 6,97%. Questi fondi sono adatti a chi cerca una crescita moderata del capitale con una volatilità contenuta.Infine, i fondi obbligazionari puri, focalizzati esclusivamente su titoli a reddito fisso, sono pensati per chi privilegia la conservazione del capitale. Previdenza Azimut – Obbligazionario ha registrato un rendimento del 5,13%, seguito da Hdi – Prudente con il 3,88% e Euregio Plus – Ethical Life Short Term con il 2,97%. Sebbene i rendimenti siano inferiori rispetto ad altre categorie, questi fondi offrono una maggiore stabilità, soprattutto in contesti di mercato incerti.Va detto che la scelta del fondo pensione complementare non può basarsi esclusivamente sui rendimenti passati. È fondamentale considerare il proprio profilo di rischio, l’età, gli obiettivi di vita e la sensibilità verso tematiche ambientali, sociali e di governance. Sempre più fondi, infatti, integrano criteri di sostenibilità nei processi di investimento, rispondendo alla crescente domanda di responsabilità sociale da parte degli investitori.Inoltre, è importante monitorare periodicamente l’andamento del proprio fondo e valutare eventuali ribilanciamenti in base ai cambiamenti personali o di mercato.
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Fabrizio Pregliasco (Imagoeconomica)