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Sulle armi all’Ucraina il Copasir gela Tajani
Antonio Tajani (Ansa)
Il ministro degli Esteri annuncia il dodicesimo pacchetto: «Comitato parlamentare informato». Poco dopo l’organo smentisce: «Nessuna comunicazione». Salvini insiste: «Sconcerto per la destinazione delle nostre risorse, la priorità è fermare il conflitto».

Non c’è intesa all’interno della maggioranza sulla fornitura di armi a Kiev. Un tema sul quale i tre partiti di centrodestra non si sono ancora mai spaccati nelle circostanze che contano (quindi al momento del voto), trovando sempre una sintesi. Ma se fin qui la convergenza è sempre finita su un sì agli aiuti militari, da qualche settimana la questione sembrerebbe aver preso un’altra piega. Il vicepremier Matteo Salvini riflette a fondo sull’opportunità di inviare nuove forniture: «Mandare aiuti umanitari, militari ed economici per difendere i civili e per aiutare i bambini e sapere che una parte di questi aiuti finisce in ville all’estero, in conti in Svizzera e in gabinetti d’oro, è preoccupante e sconcertate».

Servizi, passo indietro a sorpresa: la Belloni molla il timone del Dis
Elisabetta Belloni (Imagoeconomica)
Dietro l’addio frizioni con Mantovano e Tajani. Tra i papabili successori c’è Figliuolo.
Lega e Fdi: «Sono metodi da Urss». Domani Melillo parla all’Antimafia
Il Procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo (Imagoeconomica)
Scandalo dossieraggi: la commissione parlamentare giovedì ascolterà Raffaele Cantone. Poi sarà la volta del Copasir.
I pm Cantone e Melillo ora vogliono parlare a Copasir, Antimafia e Csm
Raffaele Cantone (Ansa)
Il capo della Procura di Perugia e il procuratore nazionale antimafia hanno scritto al Consiglio superiore della magistratura, al presidente della commissione antimafia e al presidente del Copasir per chiedere di valutare «con urgenza» il caso dossieraggio. Plaude la Lega. Mentre il Pd contesta la Procura di Perugia.
Prima delle nozze fra Peugeot e Fca, il Comitato per la sicurezza denunciò il rischio deindustrializzazione. Ma il Conte bis rimase indifferente. Oggi si può cambiare marcia con il golden power sugli stabilimenti e su Iveco, quasi finita in mani cinesi.
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