2024-03-04
I pm Cantone e Melillo ora vogliono parlare a Copasir, Antimafia e Csm
Il capo della Procura di Perugia e il procuratore nazionale antimafia hanno scritto al Consiglio superiore della magistratura, al presidente della commissione antimafia e al presidente del Copasir per chiedere di valutare «con urgenza» il caso dossieraggio. Plaude la Lega. Mentre il Pd contesta la Procura di Perugia.Il livello di gravità dei fatti che stanno emergendo dall’inchiesta della Procura di Perugia sui presunti dossieraggi che vede indagati, tra gli altri, il magistrato antimafia Antonio Laudati e i tre giornalisti del Domani, Giovanni Tizian, Stefano Vergine e Nello Trocchia, è rappresentato plasticamente da una notizia battuta ieri dalle agenzie di stampa. Con un gesto forse senza precedenti, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e il capo della Procura di Perugia Raffaele Cantone hanno scritto al Consiglio superiore della magistratura, al presidente della commissione antimafia e al presidente del Copasir per chiedere di valutare «con l’urgenza del caso» l’opportunità di una loro audizione sulle vicende relative al cosiddetto dossieraggio. Una richiesta definita «doverosa» per rendere le informazioni relative al caso necessarie alle valutazioni riservate a ciascuna delle istituzioni. L’ufficio di presidenza della commissione Antimafia si riunirà oggi per valutare l’audizione. E a quanto pare, anche se manca la conferma formale, il Copasir ha già intenzione di accogliere la richiesta dei due magistrati, che saranno sentiti a breve. Il gesto di Melillo e Cantone ha ricevuto il plauso del senatore della Lega (il partito più colpito dai dossieraggi) Claudio Borghi, componente del Copasir: «Benissimo che i procuratori Cantone e Melillo abbiano subito dato disponibilità ad essere auditi al Copasir in merito ai dossieraggi illegali a danno di politici e cittadini. Verificheremo ogni cosa». Poco prima l’esponente leghista aveva definito il caso «una vicenda terrificante che mina le basi su cui si fonda la Repubblica e la nostra democrazia». Parole di fuoco anche dal capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri: «Adesso c’è questa storia di una pesca a strascico di notizie avvenuta a quanto appare con modalità incredibili. È difficile pensare che un singolo esponente della Guardia di finanza abbia deciso questo rastrellamento di notizie illegali. Ed è incredibile che un giornale si vanti addirittura di aver acquisito questo materiale da fonti ufficiali. Come se questa sorta di spionaggio sia ammissibile e legale». Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, anche lui vittima degli accessi abusivi, si è invece chiesto: «Immaginatevi le prese di posizione se simili dossier avessero investito personalità della sinistra». E quasi a voler rispondere alle parole del governatore ligure, dal Pd sono arrivate le parole del responsabile informazione, Sandro Rutolo, che ha preso le difese dei cronisti indagati: «Esprimiamo la nostra solidarietà ai giornalisti del Domani finiti nell’inchiesta della Procura di Perugia che indaga sul finanziere, in servizio fino a poco tempo fa alla direzione nazionale Antimafia, accusato di aver eseguito centinaia di accessi abusivi alle banche dati per un presunto dossieraggio denunciato dal ministro Guido Crosetto». Per Ruotolo, i cronisti indagati «hanno fatto solo il loro dovere di informare l’opinione pubblica».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.