2025-01-07
Servizi, passo indietro a sorpresa: la Belloni molla il timone del Dis
Elisabetta Belloni (Imagoeconomica)
Dietro l’addio frizioni con Mantovano e Tajani. Tra i papabili successori c’è Figliuolo.«Benvenuta Signora Italia, ti aspettavamo da tempo. #ElisabettaBelloni»: sono passati quasi due anni da quel tweet delle 21.34 del 28 gennaio 2022 di Beppe Grillo, che annunciava l’intesa raggiunta da Lega, M5s e qualche pezzo di Pd, con la benedizione pure di Giorgia Meloni, sul nome di Elisabetta Belloni per la successione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. Il sogno quirinalizio della Belloni durò poche ore: fu platealmente impallinata (politicamente parlando) in diretta tv da Matteo Renzi, Luigi Di Maio e da Forza Italia, mentre il Pd targato Enrico Letta, manco a dirlo, andava in frantumi. Ieri la Belloni ha confermato anche la notizia delle sue dimissioni da capo del Dis, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, in sostanza il vertice dell’intelligence italiana, ruolo che ricopriva dal 12 maggio del 2021, nominata dal governo Draghi. L’incarico sarebbe scaduto il prossimo maggio, ma qualcosa ha convinto la Belloni a un addio anticipato, una decisione che ha colto di sorpresa la stessa Giorgia Meloni. Alla base delle dimissioni ci sarebbero divergenze di vedute con Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Qualche attrito ci sarebbe stato anche con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: fatto sta che ieri la Belloni ha confermato che il prossimo 15 gennaio lascerà in anticipo il suo incarico, riferendo anche di non avere altri ruoli nel mirino. Difficile non ipotizzare che la gestione del caso dell’arresto a Milano dell’iraniano Mohammad Abedini e della detenzione della giornalista italiana Cecilia Sala a Teheran abbiano avuto un peso nella decisione della Belloni di lasciare la guida del Dis. Tra l’altro, il suo nome era circolato anche per la successione di Raffaele Fitto al ministero per gli Affari europei, ma niente da fare: sulla poltrona si è accomodato Tommaso Foti. Ora il governo dovrà rapidamente nominare il successore della Belloni: il toto Dis già impazza, e alla Verità risulta che ad avere ottime chance sia il generale Francesco Paolo Figliuolo, nominato poche settimane fa da Giorgia Meloni vicedirettore dell’Aise, l’Agenzia informazioni e sicurezza esterna. Tra i molteplici incarichi ricoperti da Figliuolo ricordiamo quello di commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 e quello di commissario straordinario alla ricostruzione. dopo l’alluvione dell’Emilia-Romagna, Marche e Toscana. Figliuolo è un super esperto di logistica, oltre ad avere accumulato nella sua carriera militare un eccezionale bagaglio di competenze geopolitiche. responsabile del contingente italiano in missione in Afghanistan (Isaf) con il grado di colonnello. Figliuolo tra il 1999 e il 2000 è stato comandante del Gruppo «Aosta» in missione in Kosovo. Dal settembre 2009 all’ottobre 2010 è stato vicecomandante della Brigata alpina Taurinense, che poi ha guidato fino al novembre 2011. Dal 2014 al 2015 è stato comandante delle forze Nato in Kosovo, la Kosovo Force (Kfor) con il grado di generale di divisione. È stato capo reparto logistico dello Stato maggiore dell’Esercito dall’agosto 2015 al maggio 2016. Un ritratto che calza a pennello per il Dis, una struttura caratterizzata da importanti competenze di carattere amministrativo oltre che politico.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità