Il Movimento nel caos esce spappolato tra fedeli e scissionisti. Giuseppi non riesce nemmeno a intestarsi la caduta del governo. E si lamenta: «Draghi sprezzante».
Per scongiurare le urne (e liquefare il centrodestra), Sergio Mattarella proverebbe a circuire Silvio Berlusconi. Che pensa a elezioni, però ammicca: «Si può andare avanti senza il M5s».
Ieri, dopo ore di trattative, l’esecutivo ha chiesto di spostare il voto a oggi. Attesa per l’incontro fra il premier e Giuseppe Conte. I grillini lacerati sono davanti a un bivio.
Il ministro per i Rapporti con il parlamento, Federico D’Incà (Ansa)
Entro il 16 va convertito in legge il decreto. Che contiene il via libera all’impianto per i rifiuti di Roma inviso ai grillini, lacerati tra chi vuole uscire dal governo e i ministri contrari. Conte-premier, l’incontro sarà domani.
Il governo non intende mettere in discussione la decisione sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil. Imprevedibili gli sviluppi della rottura. E il premier, infuriato per il voltafaccia grillino, va da Sergio Mattarella.
Il leader del M5s esce con il ciuffo ammaccato dalla ripetizione del voto tra gli iscritti. Era l’unico in corsa, ha raccolto il 94% dei favori, ma meno partecipanti e preferenze.