Un italiano su tre almeno una volta ha rinunciato a uscire di casa per paura. I centri amministrati dai dem sono i più violenti. Le dinamiche sono simili: cittadini ignari vengono accerchiati e feriti con coltelli, anche solo per una catenina o uno smartphone.
Il capo di Stato Maggiore generale Carmine Masiello con il comandante del Comter generale Gianpaolo Mirra (Esercito Italiano)
Alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale Carmine Masiello, si è svolta a Roma la cerimonia di costituzione del nuovo Comando Territoriale Nazionale dell’Esercito. Una riorganizzazione che garantisce snellezza burocratica e maggiore agilità operativa.
Il Comando Territoriale Nazionale nasce con l’obiettivo di portare l’Esercito sempre più vicino ai cittadini e per una sempre maggiore collaborazione tra enti, autorità e cittadini, contribuendo alla diffusione della cultura della Difesa.
Nel suo intervento, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale Masiello ha sottolineato: «Con oggi si conclude la prima fase della trasformazione dell’Esercito, che ci ha visti uniti nel rispondere con determinazione a un mondo profondamente cambiato. Il territorio, come un tempo, torna al centro della nostra architettura operativa, fondata su prontezza, identità e capacità di risposta. E so che è in buone mani: la vostra esperienza, il vostro entusiasmo e il senso di responsabilità che vi anima sono la chiave per reinterpretare al meglio questo ruolo. Un ruolo che si fonda su deterrenza e difesa: non semplici concetti operativi, ma garanzie concrete di sicurezza, libertà e futuro per il nostro Paese. Su queste basi costruiamo l’Esercito che la nostra Nazione si merita».
Il generale Gianpaolo Mirra, nell’esprimere gratitudine per la fiducia accordatagli per la nomina di primo Comandante del nuovo Comando Territoriale Nazionale, ha sottolineato: «Il Comando raggruppa in sé molteplici e diversificate competenze, caratterizzate da una forte interazione tra mondo militare e civile, per massimizzare il contributo dell’Esercito alla difesa e sicurezza del territorio nazionale».
Il Comandante del COMTER sarà anche il Comandante Militare della Capitale e svolgerà funzioni di Alta Rappresentanza relative alla piazza di Roma e avrà la responsabilità delle attività di presidio, della promozione del reclutamento e della gestione e programmazione delle aree addestrative.
Il Comando Territoriale Nazionale ha alle dipendenze gli assetti dell’area infrastrutturale della Forza Armata e i Comandi Militari Esercito (CME), per il tramite dei due Comandi Territoriali intermedi.
In particolare, il Comando Forze Operative Sud assume la denominazione di Comando Territoriale Sud dell’Esercito Italiano (COMTER Sud), con sede sempre a Napoli, presso lo storico Palazzo Salerno. Il COMTER Sud, guidato dal Generale di Divisione Andrea Di Stasio, ha alle proprie dipendenze i Comandi Militari dell’Esercito di Umbria, Abruzzo-Molise, Marche, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Nel percorso di trasformazione delle Forze Operative Sud, il generale Di Stasio ha voluto porgere, nei giorni scorsi, un saluto sentito a tutte le Bandiere e gli Stendardi delle unità dipendenti dal COMFOP Sud transitate, dallo scorso 16 settembre, alle dipendenze della Divisione «Acqui». Nell’ occasione ha incontrato, presso la caserma Sernia - Pedone di Foggia, i Comandanti delle Brigate «Granatieri di Sardegna», «Aosta», «Pinerolo», «Sassari» e «Garibaldi», nonché i Comandanti dei Reggimenti dipendenti.
Contestualmente il Comando Forze Operative Nord assume la denominazione di Comando Territoriale Nord (COMTER Nord), con sede a Padova e comandato dal generale di Divisione Ugo Cillo. Il COMTER Nord ha alle proprie dipendenze i Comandi Militari dell’Esercito di Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Toscana.
La cerimonia di avvicendamento del Comandante delle Forze Operative Nord, avvenuta lo scorso 26 settembre, è stata l’occasione per salutare tutti i Comandanti dei reparti operativi delle Brigate «Ariete» e «Pozzuolo del Friuli», che da oggi passano — con la riconfigurazione prevista dal Nuovo Modello Esercito — alle dipendenze del Comando delle Forze Operative Terrestri di Verona.
La costituzione del Comando Territoriale Nazionale si inserisce nel più ampio processo di trasformazione che l’Esercito sta portando avanti e che mira a costituire strutture, unità e processi adeguati e funzionali alle esigenze dettate dagli attuali scenari operativi. Basata sui pilastri di tecnologia, addestramento e valori, la spinta all’innovazione sta coinvolgendo tutti i settori chiave dell’Esercito per garantire allo strumento militare terrestre maggiore dinamismo, flessibilità e iniziativa, evitando duplicazioni e riducendo la burocrazia.
Inoltre, la revisione consentirà alla Forza Armata di concentrarsi maggiormente sull’operatività, per affrontare al meglio le sfide future con lo scopo di rendere più efficiente la struttura organizzativa in aderenza ai criteri organizzativi di unicità di comando, riduzione dei livelli gerarchici, semplificazione ordinativa e razionalizzazione delle risorse disponibili.
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(Arma dei Carabinieri)
A villa Borghese porte aperte al «Villaggio Arma», spazio espositivo dedicato a cittadini e famiglie per avvicinare il pubblico alla storia, ai valori e alle attività dei Carabinieri.
Oggi a tagliare il nastro della manifestazione (dal 4 al 6 giugno) nell’ambito delle celebrazioni per il 211° annuale di fondazione dell'Arma dei Carabinieri, è stato il Comandante Generale Salvatore Luongo, accompagnato dalla madrina dell’evento Adriana Macchi, presidente di Soroptimist International d’Italia. Alla cerimonia hanno preso parte anche il Ministro per lo Sport Andrea Abodi, oltre a numerosi bambini di diverse scolaresche.
Il Comandante Generale dell’Arma ha sottolineato il significato simbolico e istituzionale dell’evento: «Ho fortemente voluto questo villaggio perché in oltre due secoli abbiamo imparato una cosa fondamentale: non basta impegnarci nel nostro lavoro se in pochi sanno davvero chi siamo. Troppo spesso ci conoscete solo nel momento del bisogno. Oggi vogliamo farci conoscere anche in un momento diverso: un modello di comunità che si apre ancor di più, perché in tutti questi anni di servizio, ho scoperto che ogni cittadino ha una storia da raccontare ai Carabinieri. E ogni Carabiniere ha una storia da raccontare ai cittadini».
Il Generale ha evidenziato anche l’importanza dell’iniziativa: «Da oggi a venerdì potrete vivere da vicino i Carabinieri non solo nei momenti critici, ma soprattutto nei momenti di dialogo e condivisione. Un’occasione in cui abbiamo la possibilità di spiegarvi, di mostrarvi, di rispondere alle vostre domande».
Luongo ha concluso spiegando come l’Arma sia «Una comunità che funziona quando cittadini e istituzioni si conoscono, si rispettano e collaborano. Una comunità dove la legalità non è una parola, ma un modo di vivere insieme».
La presidente di Soroptimist International d’Italia ha sottolineato la vicinanza dell’associazione all’Arma definendola «Un rapporto consolidato che dura da dieci anni rispetto al quale siamo riusciti ad ottenere risultati importanti». Il Ministro per lo Sport Abodi, ha evidenziato il valore educativo e sociale della manifestazione anche per la presenza dei bambini che sono «Un patrimonio inestimabile», soffermandosi poi sul significato dell’alzabandiera e del tricolore che “rappresenta un motivo di orgoglio per noi e per i nostri atleti, anche per quelli del Centro Sportivo Carabinieri, che portano in giro in Italia e nel mondo» E ha infine concluso: «Questa giornata si rinnovi ogni giorno potendo vedere nei vostri occhi, di uomini e donne in divisa, un motivo di serenità, di sicurezza ma anche un momento di confronto e dialogo che lo sport spesso favorisce».
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Teresa Ribera (Ansa)
- La vicepresidente Ribera ammette che stanno studiando i mezzi «per poterli utilizzare». Lei li vuole per il Green deal, Ursula per il riarmo. Contro il quale tuona papa Leone XIV, che ribadisce l’offerta del Vaticano come sede negoziale. Lavrov frena.
- Il Papa ha mostrato grande preoccupazione ai vescovi dell’Unione: teme che la corsa all’acquisto di mezzi per la difesa riduca l’impegno per i più deboli. Poi ha invocato la ricerca di un punto di equilibrio sui migranti anche individuando «altre sistemazioni».
Lo speciale contiene due articoli.
Beppe Sala (Getty Images)
Il sindaco contrario ai reattori per i costi, ma con il piano verde ha impoverito i cittadini.









