Il documento condiviso con Francia e Austria e approvato da altri 9 Paesi mette in guardia dai pericoli sociali, ecologici ed economici. Via libera ai cibi coltivati solo con l’assenso dell’authority dei farmaci.
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Emilia-Romagna, Puglia, Campania e Toscana sono territori che in larga parte campano sugli allevamenti e la loro lavorazione. Lo stop al cibo naturale sarebbe un disastro produttivo-reddituale e occupazionale.
Felice Adinolfi (Imagoeconomica)
Il docente di Economia agraria Felice Adinolfi: «Presentare la carne in provetta come la salvezza del mondo è folle. Quattro o cinque proprietari di tecnologie brevettate potrebbero accendere e spegnere un bioreattore e decidere come sfamarci. Distruggendo la filiera».
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Il presidente Coldiretti, Ettore Prandini: «Big Pharma vuole imporre una dieta unica a tutta l’umanità. Una bugia la perdita di competitività per l’Italia. Inquinamento, nessuna differenza con gli allevamenti».