capra

La polpetta che pare un insaccato ma non lo è
La pitina
La pitina nasce nell’Ottocento in alcune vallate del Friuli dove le carni di capre, pecore e vacche venivano unite a quelle di caprioli, cervi e camosci. Ma non c’erano maiali da cui ricavare il budello per la conservazione. Quindi, ci si arrangiava con la farina di mais.
Riscossa della capra, il maiale con le corna
iStock
Della «vacca dei poveri» non si butta via nulla. Demonizzata in passato, ora vede crescere i consumi. La sua principale risorsa è il latte (e quindi i formaggi), oltre che la carne. Ma pure la lana e persino la pelle, utile per confezionare oggetti e capi di vestiario.
Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Change privacy settings