Per Marco Cappato, portavoce dell’associazione Luca Coscioni, «la legge sull’eutanasia non serve più, quel testo restringerebbe le possibilità che già oggi si possono concretizzare». Ovvero il monopolio per la sua organizzazione sul suicidio assistito in Italia.
Marco Cappato vuole ignorare il rifiuto del quesito sull’omicidio del consenziente. Sulla scia di quanto fece nel caso di dj Fabo. Ma la democrazia si rispetta anche quando si perde.
La Corte costituzionale usa il caso Cappato per dettare al Parlamento la sua riforma del codice penale: lecito «a determinate condizioni» agevolare chi vuole uccidersi. E conclude: l'Aula dovrà comunque pronunciarsi.
Pd, M5s e Leu hanno già presentato la norma per arrivare all'obiettivo sfruttando il parziale vuoto creato dalla sentenza di ieri. La dem Monica Cirinnà: «Il ddl riguarda solo pazienti terminali e coscienti». Ma prevede «quello che manca in tutti gli altri testi: il farmaco letale».