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Farmaci antiobesità, una miniera d’oro dai molti lati oscuri
iStock

Non solo Eli Lilly e Novo Nordisk. Il rally delle case farmaceutiche è partito, in gara adesso anche Viking pharmaceutics e Zealand Pharma. I più famosi si chiamano Semaglutide e Liraglutide e ne parlano tutti. Non sono principi attivi nuovi, esistono da tempo ed erano già noti per essere utilizzati con successo nel trattamento del diabete di tipo 2. Il loro successo attuale però è dovuto al fatto che è stato scoperto che il loro utilizzo a più alto dosaggio nei pazienti con obesità consente una facile e veloce perdita di peso importante. Somministrando una dose a settimana sottocute, si riesce a perdere circa il 20% del peso corporeo di partenza.

«Vaccini approvati senza dati grezzi. Le persone furono usate come cavie»
Nel riquadro, Pedro Morago (Imagoeconomica)
L’avvocato e docente Pedro Morago: «È possibile che le aziende farmaceutiche abbiano presentato solo una serie di calcoli statistici. I sieri furono raccomandati da subito a fragili e donne incinte, ma nessun trial fu svolto su di loro».
Conflitti d’interessi, l’Ema messa al muro ora corre ai ripari
Ansa
Dopo la sentenza della Corte europea, l’agenzia valuta revisioni delle norme sui suoi esperti. Spesso a libro paga di Big Pharma.
La Corte Ue annulla lo stop dell’Agenzia a un medicinale: nel comitato che lo valutò sedeva un consulente di due case farmaceutiche mentre un altro stava realizzando un prodotto concorrente. Intanto, cresce il peso dei fondi di Big Pharma agli enti regolatori.
«Sul cibo sintetico e l’Ia non basta fidarsi della scienza»
Massimo Cacciari (Getty Images)
Il filosofo Massimo Cacciari: «Certe innovazioni sono rischiose e muovono enormi interessi. Gli esperti lo accettino: la loro attività è anche politica».
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