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Le bugie dell’uomo del «negoziato» Aspi-Pd
Simone D'Angelo segretario provinciale del Pd di Genova (Ansa)
Simone D’Angelo, segretario politico nel Genovese, sosteneva che Mauro Vianello (suo datore di lavoro e presunto corruttore del capo del Porto) non avesse entrature nel partito. Le dichiarazioni dei vertici di Autostrade però lo smentiscono. E lui evita di commentare le notizie.
«L’uomo del Pd cercava affari con noi: si offrì di farmi incontrare i vertici»
Roberto Tomasi, ad di Aspi (Imagoeconomica)

Alla sinistra non interessava solo il porto ligure, ma anche gli appalti della rete viaria a pagamento. Roberto Tomasi conferma il ruolo di Mauro Vianello, il dem indagato con Toti & C.: «Portò da me i dirigenti del partito perché voleva migliorare il loro rapporto con noi».

Autostrade sta per cambiare pelle. Ma potremmo ritrovarci i Benetton
Luciano Benetton (Getty Images)
Dopo la tragedia del Ponte Morandi, lo Stato ha separato Aspi e la famiglia veneta (dietro ricca buonuscita). Ora però un riassetto della società, con un complicato gioco di scatole cinesi, può rimettere Atlantia in sella.
«Aspi sapeva del rischio crollo del ponte»
Giovanni Castellucci (Imagoeconomica)
Un documento di Autostrade del 2013 ipotizzava l’«evento catastrofale» del Polcevera per «ritardati interventi di manutenzione». Un testimone: Giovanni Castellucci non voleva negli atti troppi dettagli sui pericoli della struttura perché potevano spaventare chi li leggeva.
Il giallo del testimone sulla mega polizza del ponte Morandi
Ansa
La società che assicurò la struttura ha chiuso una transazione con Aspi, ma in aula il manager non ne ha fatto cenno ai giudici.
Le Firme

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