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Autostrade sta per cambiare pelle. Ma potremmo ritrovarci i Benetton
Luciano Benetton (Getty Images)
Dopo la tragedia del Ponte Morandi, lo Stato ha separato Aspi e la famiglia veneta (dietro ricca buonuscita). Ora però un riassetto della società, con un complicato gioco di scatole cinesi, può rimettere Atlantia in sella.
«Aspi sapeva del rischio crollo del ponte»
Giovanni Castellucci (Imagoeconomica)
Un documento di Autostrade del 2013 ipotizzava l’«evento catastrofale» del Polcevera per «ritardati interventi di manutenzione». Un testimone: Giovanni Castellucci non voleva negli atti troppi dettagli sui pericoli della struttura perché potevano spaventare chi li leggeva.
Il giallo del testimone sulla mega polizza del ponte Morandi
Ansa
La società che assicurò la struttura ha chiuso una transazione con Aspi, ma in aula il manager non ne ha fatto cenno ai giudici.
La confessione del supertestimone mette a rischio il processo Morandi
Gianni Mion (Imagoeconomica)
Se dopo le esplosive dichiarazioni sul crollo del ponte l’ex ad della società Edizione, Gianni Mion, sarà indagato, le sue accuse non potranno più essere utilizzate dai pm. Si profila un cortocircuito come nel Ruby-ter.
«Sapevamo che il Morandi poteva crollare». La conferma dell’uomo dei Benetton
Il ponte Morandi subito dopo il crollo. Nel riquadro, Gianni Mion (Ansa, Imagoeconomica)
Gianni Mion, ex ad di Edizione, ribadisce al processo che si era a conoscenza dell’errore di progettazione del viadotto. «Però non dissi nulla». Rivelazione già messa a verbale dal pm e riportata dalla «Verità» nel settembre scorso.
Le Firme

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