Il sottosegretario, insieme a Piantedosi, accusato dal procuratore Lo Voi di peculato per il viaggio che riportò il militare libico a Tripoli. La vicenda si intreccia con il taglio ai benefit subito dal pm e firmato dall’ex senatore.
Il capo di gabinetto del ministero della Giustizia Giusi Bartolozzi (Imagoeconomica)
Rimandare a casa il libico servì a tutelare l’Eni e i nostri connazionali: una mossa chiara a tutti, ma non ai magistrati, che per l’ennesima volta provano a dettare legge.
Il capo di gabinetto del ministero della Giustizia Giusi Bartolozzi non ha immunità parlamentare: ecco perché puntano lei. L’Aula, tuttavia, può blindare i coindagati dei membri dell’esecutivo. E resta l’arma del segreto di Stato.
I giudici «salvano» il premier e chiedono il processo per Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano. Lei replica: «È assurdo, ho condiviso le loro scelte». E il governo approva un disegno di legge che permette di contrastare gli scafisti anche oltre le acque territoriali.