2024-06-26
La Svezia è il Paese Ue con meno morti causate dal fumo. Il segreto? Lo snus
True
Il Paese scandinavo è vicino alla soglia del 5% di fumatori e sarà presto il primo a raggiungere l'obiettivo «smoke free». Un modello virtuoso reso possibile dalle politiche del governo che ha ha deciso di puntare sulla riduzione del danno, alzando le tasse sulle sigarette tradizionali e abbassando quelle sulle bustine di tabacco umido che l'Europa ha messo al bando nel resto dell'Unione.Abbiamo visitato lo stabilimento di Goteborg di Swedish Match dove viene prodotto lo snus e la sua ultima evoluzione, le nicotine pouches, bustine di nicotina e aromi ma prive di tabacco che negli ultimi mesi hanno fatto la loro comparsa anche in Italia.Lo speciale contiene due articoli.«Una società senza tabacco è un obiettivo realistico, ma una società senza nicotina è difficile». Ad affermarlo, in più di una circostanza, è stato Karl Fagerström, psicologo clinico svedese oltre che fondatore della Society for research on nicotine and tobacco e vicedirettore di Nicotine & Tobacco research che abbiamo raggiunto a Stoccolma per addentrarci meglio nei particolari di questo dibattito.A dimostrare quanto affermato dal professore svedese è proprio il caso della Svezia. In Europa esiste infatti un modello di successo che può condurre verso la riduzione del danno causato dal fumo a combustione che oggi non è più possibile ignorare. Parliamo dello snus, un tipo di tabacco umido in polvere contenuto in bustine che si inseriscono tra il labbro superiore e le gengive, che nel paese scandinavo costituisce la principale alternativa al fumo tradizionale grazie al quale, numeri alla mano, la Svezia ha raggiunto in questi ultimi anni risultati sorprendenti e convincenti nel campo della prevenzione e del controllo del tabagismo.Il Paese scandinavo si trova, infatti, a un passo dal diventare il primo di tutta l’Unione europea a raggiungere l’obiettivo «smoke free», vale a dire una società libera dal fumo, avvicinandosi a grandi falcate alla soglia del 5% di fumatori giornalieri, il tasso indicato sia dall’Oms che dall’European network for smoking and tobacco prevention per essere classificati come paese senza fumo. Un risultato che la Svezia, non solo si appresta a raggiungere con molti anni di anticipo in relazione a quanto richiesto l’Unione europea, che aveva fissato il 2040 come obiettivo, ma che la pone in assoluto vantaggio rispetto a tutti gli altri Stati membri. L’Italia, per esempio, è ancora ferma a un tasso del 24,2% di fumatori della popolazione, pari a circa 12,5 milioni di persone. Italia dove, come nel resto dei Paesi appartenenti all’Ue, lo snus è stato messo al bando da una direttiva europea del 1992 in quanto considerato nocivo e cancerogeno sulla base di uno studio effettuato dall’Oms nel 1985. A distanza di quasi 40 anni da quello studio, però, il caso di successo della Svezia, Paese che vanta inoltre il minor tasso di mortalità causata dal tabacco, dimostra esattamente il contrario. Eppure l’Oms e l’Unione europea si ostinano a percorrere la strada del proibizionismo; mentre il governo di Stoccolma ha deciso di puntare con decisione sulla politica della riduzione del danno alzando le tasse sulle sigarette e abbassando quelle sullo snus.