2021-08-04
La Svezia lo dimostra: con meno restrizioni casi, morti e ricoveri non aumentano
Da luglio Stoccolma ha allentato i divieti senza alcun pass. Decessi, ospedalizzazioni e contagi sono inferiori ai nostri.Ieri le autorità sanitarie svedesi hanno annunciato che è al vaglio l'ipotesi di offrire la somministrazione di una dose di richiamo del vaccino Covid-19 a «gran parte della popolazione» l'anno prossimo. Si inizierebbe con le popolazioni vulnerabili, come gli anziani over 80 o le persone con patologie gravi, già in autunno, quando l'intera popolazione adulta dovrebbe aver ricevuto le prime inoculazioni. «La decisione finale non è ancora stata presa», ha dichiarato l'Agenzia per la sanità pubblica. «La nostra valutazione è che non è possibile sradicare il virus e che il lavoro di vaccinazione dovrebbe quindi essere a lungo termine e focalizzato sulla riduzione di malattie gravi e mortalità», ha affermato il capo epidemiologo Anders Tegnell in una nota.Dopo essersi ritrovata alle prese con una terza ondata durante la primavera, la Svezia, con una popolazione di 10,23 milioni di abitanti, ha iniziato l'estate con una rapida discesa dei tassi di infezione, ricoveri e decessi da Covid-19 grazie alle vaccinazioni e al clima più caldo che ha contribuito a ridurre la diffusione del contagio. A differenza dell'Italia, dove cavalca ancora l'ala rigorista favorevole a limitazioni e serrate, il governo di Stoccolma ha avviato a luglio una serie di allentamenti delle restrizioni in più fasi. Anche dinanzi alla diffusione delle nuove varianti ha esortato i cittadini a rispettare le raccomandazioni di distanziamento sociale pur però facendo affidamento principalmente sulla buona volontà della popolazione.La Svezia è ora nella fase tre (di cinque programmate dal governo) dell'uscita definitiva dalle restrizioni. L'ultimo allentamento è stato presentato dall'esecutivo spiegando che «i trend vanno nella giusta direzione». Era il 15 luglio. A dimostrazione di quanto il governo si affidi alla popolazione basti pensare che dal 15 luglio 2021 il trasporto pubblico a lunga percorrenza opera nuovamente a pieno regime ma «si consiglia ai passeggeri di continuare a prestare attenzione» e «mantenere la distanza di sicurezza». Il titolo di un paragrafo del comunicato recita: «I comuni non possono più vietare alle persone di accedere a determinati spazi pubblici». Eliminati anche i tetti alle presenze in centri commerciali, palestre, musei e parchi divertimento, luoghi invece da noi destinati solo a chi esibisce il certificato vaccinale o il tampone. Per il penultimo passo, la fase quattro, non c'è una data precisa ma dovrebbe essere intrapreso a settembre. «Il piano per l'eliminazione graduale delle restrizioni può procedere solo se i tassi di infezione e la pressione sul sistema sanitario rimangono bassi e il tasso di vaccinazione continua ad aumentare», spiegava il governo tre settimane fa. I numeri relativi ai nuovi positivi, ai decessi e ai pazienti in terapia intensiva mostrano tendenze che fanno ben sperare le autorità svedesi in vista del prossimo step. Le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino rappresentano il 63,3% e ciò colloca la Svezia al decimo posto della classifica dei Paesi membri dell'Unione europea, un gradino sotto l'Italia (63,9%) e la Finlandia (66,8%) ma davanti alla Francia (62,95%) e alla Germania (61,27%). Anche l'andamento dell'epidemia è positivo. Ieri sono stati registrati 1.860 nuovi casi e due vittime. Non si registrava un numero pari di morti da quasi un mese, precisamente dal 6 luglio scorso: nei giorni in mezzo, le vittime registrate sono state una o zero. Sempre ieri erano 23 gli svedesi ricoverati in terapia intensiva. Come mostrano i dati delle autorità locali, l'81,3 per cento dei pazienti in questi reparti presenta o presentava già fattori di rischio. Tra questi, bambini con disabilità, ipertensioni, over 65, gravidanze, malattie cardiache o renali croniche, sistemi immunitari indeboliti, diabeti, obesità, e malattie neuromuscolari. All'allentamento delle misure restrittive, dunque, non è corrisposto un peggioramento della situazione epidemiologica, né tantomeno delle ospedalizzazioni. E paragonando i numeri svedese a quelli finlandesi (che mostrano un aumento significativo di contagi nelle ultime settimane) sembra crollare il mito secondo cui la Svezia rappresenta un'eccezione se si guarda all'Europa ma non se si paragona agli altri Paesi scandinavi.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)