
I vigili del fuoco sui quattro dispersi: «Non chiudiamo ai miracoli, ma quello che vediamo non ci fa sperare». La società elettrica crea un fondo da 2 milioni per le prime necessità.«Vorrei darvi l’impressione di quella che è la dimensione di una tragedia veramente immensa. È ancora molto difficile definire qual è il complesso e la dinamica dei fatti, si rischierebbe di cadere nella retorica oppure di dire delle frasi fatte. Sono qui perché qui ci sono ancora dei lavoratori devono essere recuperati». Lo ha detto la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, che ieri si è recata alla centrale idroelettrica di Enel Green Power di Bargi, nel bolognese, a seguito dell’incidente avvenuto il 9 di aprile. Le ricerche degli operai dispersi nella centrale sono state momentaneamente sospese (poi sono riprese) perché i vigili del fuoco hanno riprogrammato l’intervento dato che nella notte tra i 9 e il 10 il livello dell’acqua è iniziato a salire. «Non chiudiamo alla speranza ma la situazione che vediamo non ci fa sperare molto (sono 4 i dispersi ndr). L’area ha subìto una esplosione, un incendio, un crollo e poi un allagamento. I sommozzatori in acqua hanno visibilità zero, si muovono a tastoni, non hanno la possibilità di vedere oltre e quindi toccano con le mani e cercano di capire cosa incontrano. Chiarita la causa dell’ingresso dell’acqua poi riprenderemo a pieno ritmo le operazioni di ricerca». Così il portavoce del corpo nazionale dei vigili del fuoco, Luca Cari, all’esterno della centrale idroelettrica di Bargi. «In questo momento anche il piano - 8 dove ieri stavamo lavorando per le ricerche, e che era asciutto, ha un metro di acqua. Questo impedisce le operazioni di ricerca classica e stiamo combattendo contro questa situazione che dal punto di vista operativo è complessa». Per rafforzare il coordinamento delle strutture operative, che sono impegnate nelle operazioni di soccorso, «un team del dipartimento nazionale della Protezione civile sta raggiungendo a Suviana il luogo dell’esplosione». Lo comunica il ministro per la protezione civile e le politiche del mare dell’Italia, Nello Musumeci. Intanto, la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di disastro colposo e omicidio colposo. In questa situazione delicata e in continua evoluzione non sono ovviamente mancati gli attacchi al governo e ad Enel Green Power (ha istituito un fondo immediato di due milioni per consentire alle persone coinvolte e alle loro famiglie di far fronte alle prime necessità) che nella giornata di ieri ha visto il suo ad, Salvatore Barnabei, recarsi immediatamente sul luogo per coordinare di persona le attività aziendali in raccordo con le autorità competenti. Nella centrale erano in corso lavori di efficientamento che Enel Green Power aveva contrattualizzato con tre aziende primarie, Siemens, ABB e Voith. Lavori che sono iniziati a settembre 2022. «Avevamo scelto tra le migliori ditte, le migliori società nel campo dell’elettrico e dell’idroelettrico», spiega Bernabei, precisando che «i lavori che erano in corso in questa centrale erano lavori di aggiornamento tecnologico, in particolare stavamo realizzando le prove di collaudo sul secondo gruppo. Le prove sul primo gruppo si erano già realizzate nelle settimane scorse ed erano già concluse». Enel Green Power, in relazione al grave incidente, «esprime ancora profondo cordoglio e vicinanza a tutte le vittime e alle loro famiglie. L’azienda continuerà a dare ogni forma di collaborazione alle autorità preposte per accertare i fatti». Lo si legge in una nota emessa dalla stessa società. Nella giornata di ieri è inoltre arrivata un’importante precisazione da parte del Comune di Bologna che ha sottolineato come dopo quanto è accaduto alla centrale idroelettrica di Bargi «Enel non abbandonerà Suviana e tutto il circondario. Ricostruirà quello che occorre e starà vicino al territorio e a tutta la comunità colpita». Ovviamente, la Procura farà luce sui lavori fatti e su come sono stati eseguiti. Il gruppo Enel rischia di essere parte lesa su due fronti. Uno quello dell’immane tragedia e l’altro quello industriale: ritrovarsi con una centrale così importante ferma per molto tempo.
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All’ex procuratore devono essere restituiti cellulari, tablet, hard disk, computer: non le vecchie agende datate 2017 e 2023. E sulla Squadretta spunta una «famiglia Sempio».
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(IStock)
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