
Il presidente del Consiglio grida alla fake news. Invece il suo governo vuole davvero accordare agli enti locali il potere di riscuotere direttamente i tributi non versati, come fossero l'Agenzia delle entrate. Un rischio che lui, già inseguito dal fisco, dovrebbe temere.Giuseppe Conte dice che pignorare i conti correnti di chi non paga le tasse è già oggi possibile, dunque il suo governo non avrebbe introdotto nulla di nuovo, se non la possibilità anche per i Comuni, oltre che per il fisco, di riscuotere i tributi. «Sono tutte false notizie, i cittadini devono essere informati correttamente», ha commentato parlando con la stampa e, ovviamente, mettendola sul banco degli imputati per aver diffuso quella che egli ritiene essere una fake news.In parte il presidente del Consiglio ha ragione, perché è vero che l'Agenzia delle entrate e della riscossione, cioè quella che un tempo si chiamava Equitalia, può accedere ai conti correnti di chi è in debito con il fisco e pignorarli per la somma non pagata. Ma un conto è la mano dell'erario, un'altra è quella dei Comuni italiani e adesso vi spiego perché.Prima di tutto chiariamo una cosa. L'operazione che oggi viene descritta come assolutamente normale, ovvero l'intervento diretto dell'Agenzia delle entrate sui conti in banca, tanto normale non è, prova ne sia che fino a poco tempo fa il Garante della privacy si opponeva all'accesso diretto del fisco ai depositi degli italiani, imponendo che vi fosse un'autorizzazione della magistratura. Ci doveva cioè essere un'indagine a carico di un soggetto per consentire alla Guardia di finanza di sbirciare gli estratti conto bancari e i movimenti. Ora però non è più così e, a forza di incrociare le informazioni delle banche dati del ministero delle Finanze con quelle degli istituti di credito, praticamente ogni operazione di deposito o prelievo fatta allo sportello è come se fosse fatta davanti al funzionario dell'Agenzia delle entrate. Infatti, in caso di movimenti anomali o di flussi di denaro non giustificati, scatta la segnalazione prima alla Banca d'Italia e, se serve, alla Procura. Oltre che ovviamente al fisco. Fin qui solo per capire come vanno le cose e, soprattutto, come l'occhio del ministero delle Finanze scruti i nostri conti correnti. Quindi, per dirla tutta, se qualcuno non è in regola con le tasse, dopo un certo numero di solleciti può ricevere un'intimazione a pagare in cinque giorni, trascorsi i quali l'Agenzia della riscossione passa direttamente alla cassa, pignorando il conto corrente del debitore, oppure mettendo le cosiddette ganasce fiscali, cioè disponendo il fermo amministrativo dell'auto del presunto evasore. Chiaro il concetto? Non paghi e io ti blocco i soldi in banca o la macchina. Se provi a prelevare, il cassiere ti dirà che non puoi, se te ne vai in giro con la vettura che non deve circolare, la pattuglia che ti ferma può sequestrarti il veicolo e appiopparti una supermulta.Ma adesso, con il Conte bis, ossia con il primo governo al mondo che riesce a dire di aver abbassato le tasse introducendone di nuove, le cose cambiano anche se l'esecutivo giallorosso non è più quello del cambiamento. Infatti, la novità introdotta dalla nuova maggioranza non è, come dice il presidente del Consiglio, una modifica alle modalità della riscossione che consentirà una semplificazione. No, la nuova legge equiparerà i Comuni all'Agenzia della riscossione. In pratica, i municipi potranno fare ciò che fa l'ex Equitalia, cioè accedere ai conti correnti degli italiani, pignorandoli. Una modifica non da poco nonostante il minimalismo del premier. Innanzitutto per le modalità. Oggi, un Comune che non veda pagato un tributo si rivolge all'Agenzia della riscossione perché il suo credito sia iscritto a ruolo e il fisco, tramite i suoi uffici, notifica il debito e invia vari avvisi e alla fine un'intimazione a pagare. L'iter ha una certa procedura e consente al presunto debitore di fare ricorso e anche di sospendere le conseguenze della contestazione. La novità del governo della discontinuità è che d'ora in poi, ai 7.914 Comuni italiani sarà consentita la riscossione diretta sui conti correnti degli italiani o, per lo meno, di quegli italiani che non hanno pagato qualche tributo o che si ritiene non lo abbiano fatto. Tradotto: con la scusa delle tasse non pagate, ogni municipio potrà ficcare il naso in banca a caccia di contribuenti morosi. Tra solleciti e notifiche, tributi dovuti o presunti, immaginiamo già la confusione che si creerà, perché se ora il contribuente ha a che fare con un solo ufficio, quello dell'Agenzia della riscossione, domani dovrà fare i conti con un impiegato comunale che avrà gli stessi poteri di polizia fiscale dei funzionari dell'ex Equitalia. E il primo a rendersi conto che rischi derivino da tutto ciò dovrebbe essere lo stesso Conte. Che nel passato, non avendo pagato un importo di migliaia di euro, per dimenticanza o smarrimento di una o più cartelle esattoriali, si trovò inseguito dal fisco. Provi a pensare se una mattina, scoprendosi senza soldi in tasca, si fosse accorto di avere il conto corrente bloccato.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






