2018-08-18
Sui cargo Grimaldi tonnellate di coca sequestrate nel giro di pochi giorni
Due carichi scoperti a Santos, in Brasile, da cui parte l'80 per cento della polvere bianca sniffata in Europa. Chi l'ha messa a bordo? L'ombra di funzionari e imprenditori corrotti, che chiuderebbero gli occhi sui traffici.Due navi Grimaldi trovate con tonnellate di cocaina a bordo nel porto di Santos, vicino a San Paolo. Le notizie che arrivano dal Brasile, dove sono stati sequestrati ingenti quantitativi di droga sulla Grande Francia e la Grande Nigeria, due cargo della compagnia italiana, sollevano molti interrogativi. Domenica 12 agosto la polizia carioca era intervenuta in soccorso della Grande Francia dopo l'allarme pirati lanciato dal comandante, ma aveva trovato «solo» 1,3 tonnellate di cocaina, nascoste in 41 borse nere. Dei pirati o assalitori di cargo, che da almeno vent'anni non si vedono nel più importante porto brasiliano, nemmeno l'ombra. Il 7 agosto gli agenti della polizia e della sicurezza del porto di Santos avevano notato movimenti sospetti intorno a un'altra nave Grimaldi, la Grande Nigeria, mentre veniva affiancata da un motoscafo. Il sito Fleetmon.com, che permette il monitoraggio e la localizzazione di oltre 500.000 imbarcazioni nel mondo, informava che le forze dell'ordine non erano riuscite a raggiungere la nave in tempo per capire che cosa si stesse trasportando a bordo, e per bloccare gli uomini sul fuoribordo. Però sulla nave italiana erano state trovate 18 valigie impermeabilizzate, nascoste in contenitori pieni di riso e di altre merci. Al loro interno, circa 1,2 tonnellate di cocaina.Che cosa ci faceva tutta quella droga su due cargo battenti bandiera italiana? Navi traghetto, progettate per il trasporto di passeggeri, di carichi e di veicoli gommati con scivoli o rampe, che consentono alle vetture di salire e scendere sulle proprie ruote. Furono costruite nel 2002 (la Grande Francia) e nel 2003 l'altra, dalla Fincantieri a Castellammare di Stabia. I viaggi in cargo consentono di ridurre le spese e di portarsi l'auto appresso nelle lunghe distanze, muovendosi da un continente all'altro. Il gruppo Grimaldi offre la rotta Sud America e ritorno ogni 15 giorni. In Europa ci si può imbarcare a Tilbury (Regno Unito), ad Amburgo (Germania) o ad Anversa (Belgio). Dopo 25-28 giorni si arriva a Rio De Janeiro, Santos, Paranagua. Stessi porti per la traversata Sud-Nord, si legge sull'opuscolo della compagnia, in direzione Europa. E con Anversa, tra le mete finali. Anversa, il secondo porto più grande in Europa, è considerata la porta d'entrata in Europa della cocaina. Lo scorso marzo, Il Post scriveva di uno dei tanti sequestri effettuati nella zona portuale belga, 4,5 tonnellate di cocaina (valore circa 170 milioni di euro) nascosti in un carico di banane proveniente dalla Colombia. «Le autorità belghe sostengono che nel traffico siano finiti in mezzo diversi imprenditori locali, funzionari e poliziotti corrotti, che facilitano il transito di cocaina», riportava il quotidiano online. Nella vicina Rotterdam, operano molte organizzazioni criminali di traffico di droga in Europa. I cargo della Grimaldi, nella rotta Sud America, toccano i porti di Dakar in Senegal, di Vitoria, Rio de Janeiro, Santos e Paranagua in Brasile, arrivano a Montevideo in Uruguay e a Zarate in Argentina, per poi tornare. «Anversa è un porto di destinazione di diversi prodotti provenienti dall'America Latina, dove la cocaina viene prodotta in grande quantità, ed è quindi più facile per i cartelli sudamericani nascondere carichi di droga in mezzo ad altri beni», ricordava Il Post. Ad Anversa il gruppo Grimaldi gestisce un proprio hub portuale, l'Antwerp Euroterminal Nv (Aet) su una superficie di 1.490.000 metri quadrati e con una banchina lunga 2.180 metri. Si tratta del terminal multifunzionale più grande d'Europa, come si legge sul sito. Fa capo al gruppo fondato da Guido Grimaldi nel 1947. Con 3 miliardi di fatturato, il colosso schiera una flotta di 120 unità e impiega 13.000 persone. Un altro Guido, 31 anni, nipote del capostipite (il nipote prediletto del comandante Achille Lauro), siede ai vertici della Confederazione italiana armatori, come presidente della Commissione navigazione a corto raggio. Presidente nazionale di Confitarma era fino al 2017 lo zio Emanuele, che assieme al padre del giovane, Gianluca, regge le fila della seconda generazione Grimaldi. Le autorità brasiliane ora stanno cercando di capire se la droga fosse stata portata a bordo dagli uomini armati, segnalati dal comandante della Grande Francia, o se fosse già presente sul cargo. Certo è singolare un doppio carico di cocaina, scoperto a distanza di pochi giorni su navi traghetto italiane, entrambe della Grimaldi, entrambe a Santos, il porto più trafficato dell'America Latina. E non solo per le merci. Qui da tempo vengono sequestrati imponenti quantitativi di droga, come i 1.495 chilogrammi di cocaina rinvenuti nell'agosto di due anni fa in tre container, con destinazione Anversa. Come i ritrovamenti di droga diretta in Spagna e Regno Unito, segnalati nell'aprile di quest'anno. Secondo un report del 2017, nelle acque portuali di Santos ci sono tracce di cocaina 100 volte superiori a quelle che si trovano sulle coste statunitensi. Secondo l'Ufficio delle Nazioni unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodoc), da cinque anni il Brasile è il Paese che esporta più cocaina sul pianeta e l'80% della polvere bianca sniffata in Europa, proveniente da Colombia, Perù e Bolivia, s'imbarca dal porto di Santos. Così pure la droga destinata ad Asia e Africa.
Jose Mourinho (Getty Images)