2022-09-23
        C’è «Striscia» contro il conformismo. «E saremo sempre più intransigenti»
    
 
        Alessandro Siani e Luca Argentero
    
Martedì prossimo inizierà la stagione numero 35, dietro il bancone ci sarà la coppia Siani-Argentero. Il «papà» Antonio Ricci: «Tutti dicono “ci sta, ci sta”. E invece no. Vogliamo dire quello che non ci sta».I bersagli grossi li ha tenuti per il debutto di martedì prossimo su Canale 5. Striscia la notizia inizia la stagione numero 35, celebrata alla fine della conferenza stampa con il taglio di una gigantesca torta. Primi ad assaggiarla naturalmente i componenti del nuovo cast: Alessandro Siani (gradito ritorno), Luca Argentero (debutto dietro il bancone) e le veline nuove di zecca, la bionda Anastasia Ronca e la mora Cosmary Fasanelli. A quel punto, però, dopo aver seminato qualche indizio su come sarà l’annata che sta per iniziare, Antonio Ricci si era già dileguato. Aveva cominciato ringraziando tutti i presenti, dai giornalisti ai dirigenti di Publitalia «che sono i nostri antagonisti, anche se adesso democristianamente sono in prima fila», fino agli avvocati «che ci tutelano tutti i giorni, sabato e domenica inclusi». Poi aveva dato qualche assaggio tecnico a proposito della deepfake, la tecnica per la sintesi dell’immagine umana basata sull’intelligenza artificiale, mostrando il working progress di una simil Ilary Blasi che contesta le accuse di Francesco Totti con gli avambracci avvolti da finti Rolex. O un avatar di Enrico Letta che sfodera gli occhi della tigre ai quali nessuno crede.Striscia, dunque, sarà come sempre simpaticamente eversiva perché è, e rimane, un programma di controinformazione. Con le veline, certo, sempre imprescindibili, perché trasformano un giornale in un varietà che fa il contropelo al conformismo. Quest’anno, per dire, il sottotitolo è «La voce dell’intransigenza» perché «tutti ripetono che ci sta, ci sta. Invece no», s’impunta pur sorridente il papà del programma più longevo di Mediaset: «Noi vogliamo dire quello che non ci sta». E per farlo convoca due padri nobili di questa trentacinquesima stagione. Il Vasco Rossi di C’è chi dice no e il Gilberto Govi dello Sciuupón de fótta, l’espressione con cui il comico genovese declinava lo scoppio di rabbia in tutte le sue versioni. Insomma, «Non ci sta!» sarà il tormentone della sigla di chiusura intonata dal Gabibbo. Un invito a non tirar via, a non accettare il tutto va ben, madama la marchesa. «Se il pronto soccorso non è pronto, butta male» e non si può dire, «ma dai, ma sì, ci sta». Idem se «ritorniamo tutti a scuola col fiocchetto e col cestino e quando il tetto crolla, ma dai, ma sì, ci sta».Anche dopo 35 anni Ricci assicura la volontà di prendersi «ancora quest’impegno con passione, ma sempre senza il ditino alzato e con tanta ironia». Con queste premesse sarebbe stato divertente vedere il tg satirico di Canale 5 in onda in queste settimane di febbre politica. Ma a differenza della totalità dei conduttori e autori di Rai, Mediaset e La7 che si sono tagliati le vacanze pur di cavalcare la campagna elettorale, l’inventore di Striscia se n’è ben guardato. «Avrei avuto a che fare con tutte le beghe della par condicio, ve l’immaginate? Invece così, partiamo liberi martedì prossimo, lunedì c’è anche la partita della Nazionale, dopo che Bruno Vespa avrà dispensato i suoi pensierini». Argomenti ce ne saranno in abbondanza, cominciando con Enrico Lucci, pronto a salire sul carro dei vincitori. Per il resto, sono confermate le rubriche degli anni scorsi, con la panchina lunga degli inviati storici, da Valerio Staffelli a Vittorio Brumotti, da Jimmy Ghione a Pinuccio ai trasformisti capeggiati da Dario Ballantini che debutterà nei panni di Carlo Calenda. E poi loro, i conduttori. Per Siani, eletto «capocomico» dal collega Argentero, è un ritorno. Perciò si sente a casa, anche perché «Luca è il ragazzo della porta accanto, le veline sono anche loro due ragazze della porta accanto e io che sto in mezzo non presento Striscia, ma Porta a porta». Scherzi a parte, ha proseguito il comico napoletano sottolineando l’entusiasmo ma non troppo: «Infatti, ci aspetta un weekend che ci può cambiare tantissimo perché abbiamo l’Inghilterra in Nations League». Entusiasta anche Argentero, ormai volto da reti ammiraglie. «Ma io non ho l’assillo degli ascolti perché ho presente che dipendono da un mix di fattori, spesso indipendenti da quello che faccio io». Come dimostra il successo di Doc su Rai 1, una serie di medici partita durante il primo lockdown. Quello di Argentero («lusingato dalla chiamata di Ricci, ho fatto le acrobazie per esserci») per ora sarà solo assaggio, quasi un esperimento in vista di nuove avventure, perché il 3 ottobre gli subentrerà Vanessa Incontrada. Prima del taglio della torta c’è il tempo per chiosare il nuovo provvedimento di sequestro del sito di Striscia disposto dalla Procura di Monza per la denuncia di diffamazione seguita all’accusa a Claudio Baglioni, contenuta nel libro Tutti poeti con Claudio, di aver copiato dei testi. Alla lunga lista di denunciati adesso si è aggiunto anche Gerry Scotti. «È una cosa pazzesca denunciare quel pacioccone di Gerry», ha ironizzato Ricci. «Invece Michelle Hunziker, con tutto il bisogno che ha di qualche copertina di rivista, niente. Dov’era Michelle? Lì, al suo fianco, e oltre a non dissociarsi faceva le faccette. Però lei niente denuncia, un’ingiustizia. Comunque», ha concluso, «noi andiamo avanti perché siamo sicuri di essere nel giusto. Io sono garante di tutte le segnalazioni che ci sono arrivate e che abbiamo verificato. Prima di emettere la sentenza vorremmo essere ascoltati». Insomma, «no che non ci sto», dice il papà di Striscia al giudice competente. La querelle appassiona il giusto, ma c’è da giurare, e da augurarsi, che «la voce dell’intransigenza» non si fermerà qui.