2024-04-21
Strategia della tensione su Mirafiori
Dopo la cassa integrazione, domani l’annuncio della solidarietà per 1.200 dipendenti fino ad agosto. Così Stellantis «spinge» sugli incentivi, mentre Urso tratta con i cinesi.Che non tirasse una bella aria a Mirafiori si era capito da un pezzo. Che potesse esserci un’escalation così rapida però in pochi se lo aspettavano. Dopo l’annuncio della cassa integrazione di due settimane che risale a pochissimi giorni fa, domani dovrebbe arrivare un’altra brutta notizia per i 2.800 addetti del sito torinese di Stellantis. L’avvio dei contratti di solidarietà per 1.200 persone, si tratta dei dipendenti che lavorano sulla Fiat 500e. Particolari non se ne hanno ancora. Ma potrebbero essere applicate condizioni simili a quelle dei 900 operai della linea Maserati: taglio massimo dell’orario del 20%, in questo caso, l’ammortizzatore sociale potrebbe essere usato fino al 6 di agosto. Cioè fino al periodo in cui iniziano le ferie. E poi?La notizia lascia perplessi per almeno due buoni motivi. Da una parte l’uso massiccio di cassa e solidarietà fa sempre più pensare a una sorta di anno zero (ma non nel senso di un nuovo inizio, bensì in quello di una fine annunciata) per Mirafiori. La possibilità concreta è che l’escalation continui e che il sito torinese si avvicini sempre di più a uno stop delle produzioni. Dall’altro, c’è il sospetto che Stellentis stia «usando» lo stabilimento simbolo della Fiat per «spingere» il governo a venire incontro alle sue richieste. Lo lasciano pensare i fatti. I numeri di gennaio-marzo dicono che nei primi tre mesi del 2024 la produzione a Mirafiori si è dimezzata. Insomma, i circa 2.800 operai hanno lavorato a giorni alterni. Anziché annunciare investimenti, il 17 aprile, la multinazionale con la testa in Francia e ormai poche braccia in Italia ha comunicato altra cassa integrazione per i 1.260 addetti impegnati sulla 500e e i 960 alle prese con le Maserati: partenza il 22 aprile e chiusura, si spera, il 6 maggio. Non solo. Perché lunedì, a meno di una settimana di distanza quindi, è attesa la nuova ferale notizia: solidarietà di circa 4 mesi, appunto. Il che porta ad alcune domande: perché non spiegare tutto ai frastornati dipendenti in un’unica comunicazione? Perché giocare a questa sorta di corsa al rilancio con il governo sulle spalle dei lavoratori? L’ad Carlo Tavares ha evidenziato in più di un’occasione che servono gli incentivi pubblici per rilanciare l’asfittico mercato dell’elettrico, così come ha evidenziato che l’eventuale arrivo di un secondo produttore cinese potrebbe avere un impatto sui siti italiani di Stellantis. Ecco che in questi giorni, mentre si stanno rincorrendo le voci sulla trattativa (goffamente smentita dalla casa di Wuhan) con Dongfeng, la multinazionale presieduta da John Elkann ha fatto partire la cassa integrazione a Mirafiori. E allo stesso modo, mentre si rincorrevano le indiscrezioni su Chery che ha già scelto Barcellona come primo approdo in Italia, ma i cui rappresentanti e a quanto pare anche il presidente, Yin Tongyue, sono in contatto con il ministero delle Imprese e con il ministro Adolfo Urso, viene dato per scontato l’annuncio di nuovi contratti di solidarietà sempre a Mirafiori. Che ormai sarebbe più giusto chiamare «Mirafuori», vista la situazione.Insomma, se questa è la strategia di Stellantis per arrivare ai tanto agognati incentivi e provare a evitare di affrontare la concorrenza cinese, sul futuro dei siti italiani c’è davvero da stare poco tranquilli. E del resto esistono delle forti perplessità anche sull’utilità di un produttore cinese di auto elettriche low cost in Italia. Il nostro è infatti il mercato europeo che più di ogni altro sta respingendo le vetture a batteria. I numeri di Acea, l’associazione dei costruttori d’auto europei, dicono che le immatricolazioni delle elettriche in Europa sono diminuite dell’11,3% arrivando a 134.397 unità e che la loro quota di mercato si è ridotta dal 13,9% del marzo 2023 al 13% di marzo 2024. In Italia va decisamente peggio. La quota dell’elettrico è scesa al 3,3% rispetto al 3,4% di febbraio con una riduzione del 34% rispetto al marzo del 2023. Di contro il mercato delle ibride è cresciuto dell’8%. Percentuali che lasciano spazio a diverse considerazioni. Del tipo: visto che (malauguratamente) Stellantis ha deciso di affidare ai siti italiani la produzioni dell’elettrico e visto che in Italia in particolare ma anche nel resto d’Europa, il mercato delle vetture a batteria, soprattutto per una questione di prezzo, fa molta fatica ad attecchire, non sarebbe il caso di portarci in casa un’altra tipologia di concorrente per Stellantis? Puntare su case automobilistiche con un forte know-how e un alto e valore aggiunto sull’ibrido potrebbe essere una mossa saggia o comunque da valutare.Non a caso i sindacati, Cisl in testa, che per salvare i dipendenti di Mirafiori stanno spingendo con Stellantis affinché a Torino venga affidata la produzione di un’altra vettura, puntano all’ibrido più che all’elettrico.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.