2023-09-19
Stop ai clandestini a spasso per l’Italia: «Ok ai nuovi Cpr»
Giro di vite dal cdm: più centri per il rimpatrio, vi si resterà fino a 18 mesi. Antonio Tajani: «Chiamerò Erdogan per la rotta balcanica».Una «battaglia epocale» per l’Italia e per l’Europa. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni certifica il cambio di passo nel contrasto all’immigrazione illegale, annunciato venerdì scorso in un messaggio video agli italiani e accompagnato dal viaggio a Lampedusa assieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Lo ha fatto ieri, parlando ai ministri nel corso della riunione dell’esecutivo che ha approvato le prime norme sul giro di vite su accoglienza e rimpatri e annunciandone uno imminente sull’identificazione dei minori. Ma soprattutto il premier ha insistito sul significato delle ultime dichiarazioni della Von der Leyen e sull’inizio (almeno a parole) di un processo di ridefinizione delle proprie politiche sui flussi migratori e sulla difesa dei confini da parte di Bruxelles. Un processo che, come sottolineato dalla stessa Meloni, non mancherà di trovare sulla propria strada nemici acerrimi, che non hanno l’interesse nel vedere andare a buon fine gli accordi coi Paesi nordafricani per arrestare i trafficanti di esseri umani e fermare le partenze. Proprio a questi nemici, esterni ma anche interni, il premier ha fatto chiaramente riferimento nel suo intervento nel corso del consiglio dei ministri. Prima di tutto le misure: questo primo pacchetto, che per guadagnare tempo sarà inserito nel Dl Sud già varato e in attesa di bollinatura, interviene principalmente sul problema della gestione dei flussi degli illegali sbarcati in Italia, modificando i tempi di trattenimento. Da quando il dl sarà in Gazzetta Ufficiale (dopo una nuova delibera), gli immigrati entrati illegalmente nel nostro Paese potranno essere trattenuti nei centri di permanenza per i rimpatri fino a 18 mesi, contro gli attuali 12, mentre per i richiedenti asilo il limite resterà a 12, ma l’effettività di questo trattenimento dovrebbe essere resa effettiva dalla costruzione di nuovi centri per il rimpatrio, affidata al ministero della Difesa.La prossima settimana, invece, ci sarà il secondo pacchetto di norme, contenute in un decreto che già da tempo è in gestazione al Viminale: quello che riguarda, come detto, l’identificazione dei minori non accompagnati e la semplificazione per il rimpatrio dei soggetti più pericolosi, data l’enorme mole di autodichiarazioni fasulle per immigrati che poi vengono associati al circuito di minori, pur non essendolo.«Desidero esprimere grande soddisfazione», ha detto il premier tirando le somme politiche di quanto approvato ieri, «per la compattezza e per il grande lavoro di squadra di tutto il governo per far fronte all’emergenza immigrazione e per trovare soluzioni concrete alla forte pressione esercitata dai flussi di immigrati irregolari sulle nostre coste. È la conferma», ha proseguito, «che, su questi temi, come su tantissimi altri, tutto il centrodestra ha la stessa visione e che tutti lavorano nella stessa direzione, a dispetto di quello che si legge e si tenta di raccontare in questi giorni». Considerazioni che muovono da quanto affermato a Lampedusa dalla presidente Ue: «La serietà e la credibilità di questo governo», ha osservato Meloni, «hanno fatto sì che, a differenza di quello che accadeva in passato, la Commissione europea e buona parte delle nazioni europee si sono schierate sulle stesse posizioni italiane». Parimenti, il governo vigilerà che agli impegni (visti i precedenti) seguano i fatti, «a partire dall’impegno per sbloccare in tempi rapidi le risorse previste dal Memorandum con la Tunisia». «Al prossimo Consiglio europeo informale di ottobre», ha fatto sapere il premier, «l’Italia chiederà agli altri Stati membri di assumere le decisioni necessarie e conseguenti, soprattutto in tema di blocco delle partenze illegali dal Nord Africa». Su questo fronte non è mancato il sarcasmo, da parte del presidente del Consiglio, rivolto principalmente alle sinistre continentali e nazionali: «Mi chiedo se accuseranno anche la presidente Von der Leyen, come hanno fatto con me, di voler affondare le navi con dentro i migranti. “Decidiamo noi chi entra in Europa, non i trafficanti di esseri umani”: sono parole pronunciate ieri a Lampedusa dalla Von der Leyen, sono parole che abbiamo più volte pronunciato io, Matteo (Salvini, ndr), Antonio (Tajani, ndr) e noi tutti. Questa frase», ha concluso, «può essere considerata il sunto della nuova visione che si è affermata in Europa grazie all’Italia». Non sono mancate ovviamente le stoccate a chi si oppone a questo mutamento: «Dispiace constatare che parte delle forze politiche italiane ed europee, per ragioni ideologiche o, peggio, per calcolo politico, remino contro e facciano di tutto per smontare il lavoro che si sta portando avanti. La volontà della sinistra europea è rendere ineluttabile l’immigrazione illegale di massa. In questa medesima direzione», ha concluso il premier, «va anche la proposta del Pd che prevede, sostanzialmente, l’accoglienza di chiunque arrivi per poi provare a chiedere la redistribuzione in Europa». Il ministro degli Esteri, Tajani, annuncia invece una interlocuzione con la Turchia: «Parleremo con Erdogan per bloccare la rotta balcanica, siamo preoccupati».
Volodymyr Zelensky (Ansa)