2024-05-28
Stati Uniti in paranoia per l’aviaria: zero morti in 20 anni ma è corsa ai vaccini
Usa e Ue pronti ad acquistare milioni di dosi per allevatori e veterinari. Eppure dal 2021 ci sono stati solo 28 casi nel mondo.Perfino Maria Van Kerkhove, l’epidemiologa che all’Oms guida la Preparazione e prevenzione contro epidemie e pandemie (Epp), ha detto su X che del vaccino contro l’influenza H5N1 negli esseri umani «non ne abbiamo ancora bisogno, ma ricevo molte domande al riguardo». In ogni caso, annuncia l’esperta, «il processo di produzione sarebbe più veloce del Covid-19 e potremmo iniziare ad avere i vaccini disponibili entro 4-6 mesi». Il nuovo spettro pandemico sarebbe quello dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai) sottotipo H5N1 nel pollame e in volatili selvatici. Secondo Van Kerkhove «allo stato attuale, il virus è un virus animale che causa infezioni umane sporadiche» e a livello globale, «dal 2021, sono stati segnalati 28 casi umani di H5N1 e non è stata rilevata alcuna trasmissione da uomo a uomo tra questi casi», però sarebbero in corso grandi manovre per acquistare vaccini con i quali arginare il temuto salto di specie, da uccelli e bovini all’uomo. Poche settimane fa, tre accademiche americane, Jennifer B. Nuzzo, Lauren Sauer e Nahid Bhadelia in un intervento pubblicato sul Washington Post, dichiaravano che il rischio di una pandemia «è fortemente possibile, se molti lavoratori delle aziende lattiero-casearie contraggono l’H5N1». Così, Stati Uniti e l’Europa stanno per acquisire o produrre vaccini contro l’influenza aviaria da somministrare a lavoratori lattiero-caseari a rischio, veterinari e tecnici di laboratorio, secondo quanto hanno affermato funzionari governativi. Pensare che dal 2003 ad oggi, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) sono stati confermati appena 889 casi di persone infettate dal virus H5N1, la maggior parte dei casi legati all’esposizione a pollame infetto. Se guardiamo ai 24 Paesi nei quali ci sono state le infezioni, la prevalenza dei casi si è verificata in Indonesia, Egitto, Cina, Cambogia, Vietnam, Tailandia. Negli Stati Uniti, dopo il primo caso nella primavera del 2022 di un uomo in Colorado coinvolto nell’abbattimento di uccelli infetti da H5N1, sono stati due i casi di influenza aviaria segnalati quest’anno, il primo in Texas, il secondo nel Michigan, e si trattava di lavoratori agricoli esposti a mucche infette. L’unico sintomo accusato è stato infiammazione degli occhi, ovvero un’infezione della congiuntiva, la membrana che circonda l’occhio. Eppure, il dottor Richard Webby, virologo del St. Jude Children’s Research Hospital che studia l’influenza negli animali e negli uccelli per l’Oms, ha affermato che la situazione dei bovini da latte merita l’uso del vaccino. «Se guardiamo ai livelli di esposizione che stanno avendo alcuni di questi agricoltori, è alto», ha detto Webby. «Il fatto che al primo essere umano venga ora diagnosticata la congiuntivite non è una garanzia. C’è una piccola possibilità che se hai un’infezione agli occhi, in realtà contrarrai il virus anche nel tratto respiratorio. E poi sappiamo che se il virus finisce nelle vie aeree inferiori, potresti sviluppare una polmonite», allarmava un mese fa su Stat il virologo olandese Ron Fouchier, uno dei massimi esperti dell’H5N1. A detta di Fouchier, il piano europeo è quello di fornire il vaccino CSL Seqirus, divisione dell’azienda biotecnologica CSL, alle persone professionalmente esposte al virus. Nell’agosto dello scorso anno, CSL Seqirus era stata selezionata dalla Biomedical Advanced Research and Development Authority (Barda), parte dell’Amministrazione per la preparazione e la risposta strategica (Aspr) all’interno del dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (Hhs) degli Stati Uniti, per consegnare un lotto sfuso di antigene H5N8 A/Astrakhan al governo degli Stati Uniti. CSL Seqirus si è impegnata a fornire 150 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale pandemico cellulare entro sei mesi dalla dichiarazione di pandemia influenzale negli Stati Uniti. Il governo Biden ha stipulato un contratto con CSL e GSK per testare vaccini pre-pandemici che meglio si adattano al virus circolante rispetto ai vaccini H5N1 più vecchi. Funzionari sanitari canadesi hanno affermato di essersi incontrati con GSK per discutere l’acquisizione e la produzione di un vaccino contro l’influenza aviaria pre-pandemia, una volta che l’azienda non sarà più concentrata nella produzione contro l’influenza stagionale.«La trasmissione dei virus dell’influenza aviaria agli esseri umani è un evento raro ma deve essere identificato il prima possibile per implementare il follow-up delle persone di contatto e altre misure di sanità pubblica per indagare su ogni possibile diffusione da uomo a uomo», segnala l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. L’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione europea (Hera) sta lavorando all’acquisizione congiunta del vaccino CSL Seqirus per «prevenire potenzialmente una pandemia» scatenata da individui esposti a uccelli e animali infetti, ha detto a Reuters il portavoce Stefan De Keersmaecker. Le aziende produttrici di vaccini scaldano i motori.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)