
Sul tavolo aliquote Irpef, riduzione del cuneo e il contributo di solidarietà delle banche. Il cantiere della manovra entra nel vivo. Sul tavolo del Consiglio dei ministri di stasera finirà il disegno di legge della Finanziaria 2025 e il documento programmatico di bilancio (Dpb) che, una volta approvato, verrà notificato a Bruxelles. Il testo - che contiene le previsioni macroeconomiche, l’obiettivo di saldo di bilancio, le proiezioni delle principali voci di entrata e spesa, il livello del debito pubblico - è l’ultimo passaggio assieme alla presentazione della legge di bilancio, che dovrebbe dalla prossima settimana essere incanalata alla discussione parlamentare partendo dalla Camera.La manovra vale circa 25 miliardi mentre le coperture, al momento, si fermano a quota 15-16 miliardi con la conferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35.000 euro e della riduzione a tre aliquote Irpef. Il resto dovrà arrivare dai tagli ai ministeri (almeno 3 miliardi), dalle entrate del concordato preventivo (circa 2 miliardi) e da ulteriori risparmi di spesa. Poi c’è l’ipotesi di ampliare il taglio del cuneo per i redditi fino a 60.000 euro, per la quale però servirebbero tra 2,5 e 4 miliardi. E il tentativo di contrastare l’inverno demografico tramite un intervento sull’assegno unico o degli sgravi ad hoc. Sembra confermato il contributo di solidarietà imposto alle banche: potrebbero essere 1,3 miliardi di euro. Intanto, ogni ministro difende il proprio budget. «In passato il budget per le infrastrutture spesso è stato sacrificato, perché è chiaro che non si può tagliare su sanità e welfare», ha detto ieri il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini. Il quale, dunque, chiederà ai colleghi che la voce infrastrutture e investimenti «non sia eccessivamente sacrificata. È fondamentale non ridurre il budget rispetto al Pil per gli investimenti in salute e sanità e quindi ci sarà un più davanti anche quest’anno», ha aggiunto. Sul tema dei tagli è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin: «Io non ho un ministero di spesa corrente rilevante», ha precisato a Radio24. Quanto al disallineamento fra le accise di benzina e diesel, «fa parte del lungo elenco di sussidi ambientalmente dannosi e deve essere pareggiato, sennò siamo in infrazione europea. Su questo vedremo di riuscire a trovare una soluzione, perché comunque costa al bilancio dello Stato. Vale qualche miliardo», ha detto Pichetto. Ricordando che «ci sono anche altri sussidi ambientalmente dannosi che secondo me sono assolutamente da togliere», come l’Iva della prima casa per la differenza fra l’aliquota del 4% e l’aliquota ordinaria del 22% e l’accisa agricola. «Tutto ciò che è Iva al 4% e riguarda il fossile è dannoso».Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha delineato le priorità della manovra durante un’audizione parlamentare, sottolineando che tra queste spiccano la conferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35.000 euro, l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, un pacchetto di aiuti per le famiglie numerose, il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione e fondi per la sanità. Che nel Psb la pressione fiscale aumenti dal 42,3% del 2024 al 42,8% del 2025 «è innegabile, è scritto. Ma poi nella legge di bilancio è prevista la conferma strutturale del taglio del cuneo fiscale e l’unificazione a tre aliquote» Irpef, ha detto a Sky il presidente della commissione Finanze della Camera, Marco Osnato (Fdi). Aggiungendo che questo, «come spiegherà meglio il documento di bilancio, porterà una leggera ma significativa diminuzione, dal 42,3% al 42,1%. E scenderà ancora dello 0,7% nel 2026». Nel frattempo, gli alleati di maggioranza continuano a discutere sulla possibilità o meno di inserire una norma per chiedere un contributo una tantum delle banche. Il vicepremier, Antonio Tajani, ripete di essere «contrario alla tassazione sugli extra profitti perché è una cosa da Unione sovietica», mentre per il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, «si può ragionare sulla tassazione delle stock option dei banchieri».
2025-11-17
Magri, nutrienti, proteici. Bresaola e carpaccio sono sempre più apprezzati anche da chi fa sport
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Quelli prodotti in Valtellina sono un’eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo. Rispetto agli altri salumi sono più leggeri e digeribili. E aumentano pure la serotonina.
In questi giorni il produttore Rigamonti ha presentato alla stampa e al pubblico la Carta delle bresaole e carpacci, naturale prosecuzione della Carta delle bresaole presentata nel 2021: «Proseguiamo il percorso di trasparenza ed educazione al gusto avviato cinque anni fa con la prima Carta delle bresaole», ha spiegato l’amministratore delegato di Rigamonti, Claudio Palladi, «per accompagnare il pubblico con questo nuovo vademecum in un viaggio fra le diverse qualità e peculiarità di bresaole e ora anche dei carpacci. Un prodotto fresco, leggero e versatile quest’ultimo, che sta incontrando un consenso crescente, con incrementi a doppia cifra nei primi 9 mesi del 2025, sia al banco taglio che nel libero servizio. Il nostro intento è valorizzare le filiere e allo stesso tempo guidare il consumatore nella conoscenza delle diverse peculiarità delle carni, in base alla loro provenienza e alle razze. Un impegno apprezzato dal pubblico: oggi il segmento bresaole - Igp e specialità - registra un +25% a valore negli ultimi 4 anni e un +6% nel 2024. Positivi anche i primi nove mesi del 2025, con una crescita del 10%; in particolare sulle specialità trainano la crescita referenze come Gran Fesa e Angus, ormai punti di riferimento per i nuovi gusti dei consumatori».
- Uno studio italiano prende in esame 43 indicatori globali (fisico-ambientali, socioeconomici e sanitari) per vedere se negli anni sono peggiorati, come la narrazione mediatica suggerirebbe. Ecco i risultati.
- L’obiettivo dovrebbe essere un altro: produrre energia abbondante e a basso costo.
- Parla il fisico Gianluca Alimonti, coautore del saggio scientifico recentemente presentato a Venezia: «È giunto il momento di adottare un approccio basato sui dati oggettivi. Abbiamo tutto il tempo per sviluppare politiche più ragionevoli. L’innovazione tecnologica è decisiva».
Lo speciale contiene tre articoli.
Ecco #DimmiLaVerità del 17 novembre 2025. Il deputato di Fdi Marco Cerreto commenta la grande rimonta di Edmondo Cirielli in Campania.





