2022-06-03
Speranza non molla la mascherina. L’obbligo resterà anche per i mezzi
Lo stop all’imposizione è fissato il 15 giugno, ma il ministro è deciso a prorogarlo su autobus, treni, aerei e navi. Costretti a imbavagliarsi pure gli alunni durante gli esami. Possibile la fine dell’imposizione in cinema e teatri.Parole che promettono nulla di buono. Sulla completa eliminazione delle mascherine dal prossimo 15 giugno, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha fatto sapere che «sono tutte valutazioni ancora da compiere e non c’è nessuna decisione già assunta». Come dire, mettetevela via che tanto ho altre sorprese in serbo per voi. Non bastasse l’antifona, ha poi aggiunto: «L’esperienza di questi anni ci dice che l’estate è sempre stato il momento più facile da gestire, per la maggiore permanenza all’esterno delle persone, ma dobbiamo comunque restare preparati». Preparati significa con il bavaglio sempre appresso? Tra una decina di giorni dovrebbe cadere l’obbligo dei dispositivi di protezione facciale in cinema, teatri, spettacoli al chiuso e sui mezzi di trasporto pubblico, ma è quasi certo che li manterremo ancora quando viaggeremo in treno, bus o aereo. Walter Ricciardi, consigliere di Speranza, lo dà per scontato: «La mascherina sui mezzi di trasporto rimarrà. Penso che seguiremo la Germania che ne ha prorogato l’uso fino settembre in questo ambito». Dopo mesi passati a tirare il freno a mano in un percorso verso la normalità già ostacolato da continui rallentamenti, figuriamoci se Ricciardi si lasciava scappare l’occasione ghiotta di smorzare un po’ di sano entusiasmo per la fine dell’obbligo di mascherina. Restrizione che in ogni caso resterà pure in ospedali e Rsa. A scuola, purtroppo, prima della conclusione degli esami di maturità non ci sarà modo di far ossigenare i poveri studenti, costretti a restare mascherati per ore in aula, con temperature estive, nell’assoluta indifferenza per la loro salute in un periodo di studio molto impegnativo e di abbondante stress. «Gli esami sono un momento di passaggio e vanno vissuti con entusiasmo. Quando sarete grandi li ricorderete con molto affetto», è stato solo capace di dire il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel suo messaggio agli studenti. Più che di retorica, avevano bisogno di un segnale di rispetto per il loro sforzo finale, un riconoscimento che la mascherina ormai non serve più. Peggio, affatica, quindi nuoce. Come si può pensare di sostenere, senza base scientifica, che preserva dal contagio, quando fuori dalla scuola i ragazzi si incontrano a volto scoperto, trascorrendo insieme, a stretto contatto, la maggior parte del loro tempo? Il sottosegretario all’Istruzione, Barbara Floridia, afferma di essere d’accordo «con Pierpaolo Sileri sulla possibilità di far tenere gli esami di terza media e di maturità» senza obbligo, ma Bianchi la pensa esattamente come Speranza e la decisione è già stata presa. Fino alla fine dell’anno scolastico non ci saranno ripensamenti. Forse cambierà qualche cosa per i lavoratori del privato, se a fine giugno le parti sociali decideranno, d’intesa con il governo, di non rendere più vincolante chirurgica o Ffp2 sul luogo di lavoro. Ai primi di maggio, dopo l’incontro virtuale tra sindacati e imprese, era stato deciso di mantenere il protocollo di sicurezza varato nel 2020 e rinnovato un anno fa, conferma che stanno scontando migliaia di lavoratori con mascherina pure all’aperto. Se il protocollo non verrà modificato, li attende un’estate di autentica sofferenza. Nel pubblico, la circolare del ministro Roberto Brunetta, si era limitata a raccomandare la mascherina, benché nella stragrande maggioranza di enti, Comuni, Regioni, la cautela si sia tradotta in obbligo per dipendenti e collaboratori. All’agenzia delle entrate si devono tenere la Ffp2 addirittura fino al prossimo 30 settembre, quindi non se la toglieranno mai, perché in autunno ripartirà la giostra varianti e misure necessarie per contrastarle. Sarà dunque un giugno ancora pesante, sul fronte mascheramenti, e con tante incognite sul fine misure. Qualcuno si consola sapendo di poter viaggiare, dal primo di questo mese, senza dover presentare il green pass al rientro in Italia. Fine obbligo certificazione verde, ottenuta tramite vaccinazione, guarigione o test negativo, che dopo lo stop del 28 aprile al Passenger locator form, il modulo con tutte le informazioni necessario alle autorità sanitarie per localizzare il viaggiatore in caso di eventuale contagio, lascia finalmente liberi di muoversi all’estero senza tante documentazioni. Sarà una tregua solo estiva, sospettano in molti, intanto il turismo ha bisogno anche di questo. Aspettano, invece, con ansia il 15 giugno gli over 50, che non saranno più obbligati a vaccinarsi, ad eccezione del personale sanitario per il quale la sospirata scadenza è il 31 dicembre.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)