nigeriano treno regionale

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Baci alla capotreno (senza consenso). Assolto un nigeriano: il fatto era «tenue»
L’uomo, senza biglietto, voleva evitare la multa. A parti invertite (controllore autoctono su passeggera) fu contestato l’abuso.

Molestatori di tutto il mondo: venite in Italia. Se provvisti della pigmentazione giusta, potrete sbizzarrirvi. Pare essere questa l’atroce morale che è possibile trarre da una recente sentenza che arriva dal Veneto, dove un nigeriano che ha molestato una capotreno è stato assolto perché in fondo baciare con la forza un’estranea non è tutto questo dramma.

I fatti risalgono all’ottobre 2023: una capotreno, dipendente di Trenitalia, sta effettuando un controllo biglietti di routine su un treno regionale mentre il convoglio si trova nel territorio di Meolo, Comune della città metropolitana di Venezia. Alla vista del controllore, un trentenne di origini nigeriane, regolare in Italia e lavoratore dipendente (alla faccia delle bufale sull’integrazione che limiterebbe certi comportamenti), cerca di allontanarsi, cambiando carrozza e addirittura scendendo in varie stazioni e risalendo su altri vagoni. Quando finalmente il nigeriano si trova a tu per tu con la capotreno, quest’ultima chiede conto all’uomo del suo comportamento elusivo. Per tutta risposta, l’immigrato la abbraccia e le dà un bacio sul collo. Ovviamente senza neanche l’ombra di uno straccio di consenso. Da qui scatta la denuncia e parte il processo, che si svolge con il rito abbreviato.

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